Recensione

Coded Arms Contagion

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a cura di Falconero

Nel 2005 arrivò su PSP un interessante sparatutto in soggettiva denominato Coded Arms; trattandosi del primo FPS ad approdare sulla console portatile di casa Sony, si creò un clima di grande attesa intorno a questo titolo, ma purtroppo l’iniziale interesse, si trasformò presto in un’amara delusione. Il lavoro svolto da Konami denotò infatti ben poca profondità di gioco e nonostante il buon comparto grafico, si attestò in una fascia di totale mediocrità. A distanza di circa 2 anni, i ragazzi della software house nipponica hanno deciso di provarci ancora, realizzando Contagion, un sequel inatteso e sotto certi versi anche “indesiderato”, che comunque mostra alcuni miglioramenti rispetto alla passata edizione della serie. Ennesimo titolo di basso rilievo, o prodotto meritevole di attenzione? La realtà dei fatti ci mette, purtroppo, di fronte ad una realtà tutt’altro che rosea.

Maggiore Jacob Grant a rapporto!In questa avventura vestirete i panni del Maggiore Jacob Grant, un soldato altamente qualificato ed abilissimo nell’uso delle armi da fuoco, il quale verrà selezionato per prendere parte al progetto A.I.D.A., uno speciale programma d’addestramento militare virtuale sviluppato dal governo. Una volta all’interno, Grant si ritroverà – suo malgrado – a fronteggiare la minaccia di un gruppo di cyber-terroristi intenzionati ad impossessarsi di informazioni riservate tramite un pericoloso virus immesso nel sistema; al fine di impedire la distruzione della rete e successivamente uscire da questo inferno cibernetico, dovrete improvvisarvi hacker e soldati al tempo stesso, alternando adrenaliniche sparatorie a fasi di hacking. La modalità principale si snoda in 13 missioni, ognuna delle quali, dotata di una discreta longevità, vi metterà di fronte a numerosissimi nemici tutti desiderosi di eliminarvi; nonostante il buon numero di livelli, la varietà degli obbiettivi è estremamente limitata e proprio per questo motivo, vi ritroverete quasi sempre ad eseguire le stesse identiche azioni.

Soldati e Hacker professionistiPer fronteggiare la minaccia nemica, avrete dalla vostra un vasta gamma di armi che vanno dalla semplice pistola al più complesso fucile di precisione, oltre ovviamente ad armamenti da lancio come le granate. Tutto il vostro equipaggiamento offensivo sarà inoltre potenziabile tramite appositi menù disponibili alla fine di un livello o sfruttando i punti di salvataggio sparsi per il territorio; per apportare un miglioramento ad una delle vostre armi avrete però bisogno di soldi, che potrete facilmente guadagnare durante le normali fasi di gioco, o portando a termine una delle missioni. Nonostante si tratti di un titolo incentrato quasi esclusivamente sull’azione pura – d’altronde parliamo pur sempre di un FPS – vi imbatterete spesso in situazioni dove più che le armi ed i muscoli, dovrete sfruttare il vostro cervello; il maggiore Grant sarà infatti dotato di un’incredibile conoscenza informatica che gli permetterà di aggirare il sistema di sicurezza di porte elettronicamente bloccate, o addirittura di torrette nemiche che si uniranno così alla vostra causa. L’hacking si svolge in maniera molto semplice: tutto quello che dovrete fare sarà osservare due o più stringhe di numeri, all’interno delle quali uno solo di questi verrà proposto più di una volta. Individuate tale numero ed avrete portato a termine il vostro compito.

Nemici o esseri senz’anima?Uno dei più grandi difetti di questo titolo è senza dubbio la scarsa intelligenza artificiale dei vostri nemici; quest’ultimi, oltre ad avere una pessima mira, spesso vi noteranno soltanto quando li avrete già massacrati di proiettili. In questo le torrette assumono un ruolo di semi-invincibilità visto che quasi tutti i vostri avversari non reagiranno in alcun modo alla loro presenza; in certi casi infatti, pur essendo sotto attacco essi si comporteranno in maniera del tutto normale. Ad ogni modo, il gameplay – considerato il peggiore difetto del primo episodio della serie – pur mostrando alcuni innegabili difetti, è stato reso decisamente più semplice ed intuitivo. La maggior parte delle azioni sono eseguibili mediante la pressione del D-Pad; ogni direzione corrisponde ad una determinata azione, come ricaricare o cambiare arma. Il sistema di puntamento, aspramente criticato in passato, è stato migliorato fino a diventare quasi surreale; vi basterà agganciare un nemico e sparare da qualsiasi posizione per colpirlo ed abbatterlo senza troppi sforzi, anche perché quest’ultimo, come già sottolineato in precedenza, avrà grossi problemi nel contrattaccare efficacemente.

Comparto tecnicoIl comparto tecnico è oggettivamente uno dei punti forti di Contagion. L’aspetto grafico risulta estremamente curato e ben definito, soprattutto per ciò che concerne il livello dei dettagli di ambientazioni ed armi; i nemici, al contrario, pur denotando una buona resa generale, sono tutti molto simili tra loro sia nel look ma soprattutto nelle animazioni. Il comparto audio non dimostra grandi pregi né evidenti difetti; gli effetti sonori sono di buona fattura ma allo stesso tempo si dimostrano estremamente ripetitivi man mano che avanzerete nell’avventura. Le musiche di sottofondo sono piacevoli da ascoltare, specialmente quando, durante le fasi di combattimento più intenso, aumentano di intensità, ma purtroppo anch’esse alla lunga possono risultare ripetitive e fastidiose.La longevità, sostanzialmente buona, è purtroppo rovinata dalla generale monotonia di gioco; le 13 missioni disponibili, sebbene possano tenervi occupati per una discreta quantità di tempo, sono ripetitive e prive di particolari stimoli. Il multiplayer – disponibile fino ad 8 giocatori sia in Ad-hoc che in infrastruttura – riesce a sopperire in parte alle mancanze del single-player anche se col tempo potrebbe facilmente scadere nella totale monotonia; gli scontri, che hanno luogo all’interno di 5 diverse mappe predisposte appositamente per tale modalità, sono ben lontani dall’essere coinvolgenti e come se non bastasse, talmente caotici da suscitare facilmente un’enorme frustrazione.

– Buon comparto grafico

– Divertente a piccole dosi

– Monotono e ripetitivo

– Gameplay migliorabile

6.0

Sono passati 2 anni, ma purtroppo il tempo trascorso non sembra essere bastato agli sviluppatori di casa Konami per risollevare le sorti di questa serie. Coded Arms Contagion è un FPS “piatto” che, nonostante le buone idee proposte, si rivela incapace di suscitare grande attenzione né tantomeno di coinvolgere adeguatamente il giocatore. In questo senso la scarsa IA è determinante nel rendere l’esperienza di gioco tutt’altro che appagante, conducendo prima o poi ad un inevitabile senso di delusione. In definitiva, se siete alla ricerca di un buon FPS da giocare lontano da casa, vi consiglio di guardare altrove; titoli come Call of Duty o l’ottimo Socom: Fireteam Bravo, sapranno sicuramente regalarvi le emozioni che state cercando.

Voto Recensione di Coded Arms Contagion - Recensione


6