Anteprima

Civilization: Beyond Earth

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a cura di Pregianza

Firaxis sta facendo una cosa molto coraggiosa nel gaming odierno: laddove quasi tutti evitano strategia e complessità come la peste, questo studio di sviluppo ha abbracciato senza paura le sue radici, e si è dedicato anima e corpo alla rinascita degli strategici e dei gestionali. Non l’ha fatto senza compromessi, poiché gli ultimi Civilization e X-Com sono stati creati con un occhio di riguardo per i neofiti e hanno in parte semplificato certi elementi, ma è impossibile non applaudire gli sforzi della casa, specie quando si considera la qualità dei prodotti usciti. Civilization, in particolare, ha conquistato parecchi giocatori con la sua formula capace di far passare notti insonni agli appassionati del genere e, vista la base di utenti non indifferente a disposizione della casa, era prevedibile un titolo appartenente allo stesso filone.
La risposta di Firaxis non si è fatta aspettare, si chiama Beyond Earth, ed è un gioco vicino per molti versi all’ottimo Alpha Centauri, che a una prima occhiata ci era parso Civilization nello spazio. Oggi abbiamo avuto modo di dargli una seconda occhiata e l’impressione… beh, è sempre quella dell’altra volta. Beyond Earth è costruito attorno agli stessi fondamentali del suo predecessore, con la non marginale differenza di girare attorno alla colonizzazione di un mondo alieno. Dopo una prova effettuata su un codice preview di gioco, comunque, siamo qui per tranquillizzarvi nel caso vi fossero sorti dei legittimi dubbi sulla qualità del titolo. Salutare il pianeta Terra ha infatti giovato molto alla serie e l’ha portata a trasformarsi in molti aspetti. Vediamo un po’ cosa abbiamo scoperto una volta atterrati.
Asimov ci aveva visto giusto
Mettiamo subito in chiaro una cosa: se siete giocatori di Civ vi ritroverete subito con i sistemi di Beyond Earth. Persino il tutorial iniziale rende cristallino il tutto, chiedendo se il giocatore è già pratico della saga o necessita di spiegazioni complete. La serie di azioni è sempre la solita, si parte da una città, si gironzola per il mondo con un esploratore e pian piano ci si espande, raccogliendo risorse, sviluppando tecnologie e rendendo sempre più maestoso e inattaccabile il proprio impero, il tutto cercando di barcamenarsi tra i rapporti diplomatici con gli altri leader e i conflitti che inevitabilmente da questi derivano. 
Da subito però si notano anche molte differenze. L’assenza di legami con la storia reale ha permesso infatti ai Firaxis di creare fazioni semi-realistiche dalle qualità piuttosto uniche, che vanno a influenzare i bonus iniziali una volta selezionate e partono subito con unità moderne. L’elemento della colonizzazione planetaria inoltre modifica l’approccio alla partita, poiché la propria civiltà è la prima ad arrivare e le altre spedizioni si trovano a rincorrerla una volta giunte sul pianeta. Il cambiamento che balza di più all’occhio, ad ogni modo, è l’albero della tecnologia, ora nettamente ampliato. Avrete a disposizione una grossa rete di scoperte fantascientifiche, da ricerche legate alla robotica a modifiche genetiche, che porteranno la vostra civiltà ad ottenere nuove unità, vantaggi enormi in certi campi, e a risultare spesso completamente diversa dalle altre colonie. La progressione non lineare si unisce anche a rami di abilità specifici che ottengono punti una volta completate determinate missioni, e a uno sviluppo delle unità militari che si basa sull’affinità del proprio popolo. Quest’ultima caratteristica è particolarmente importante: l’affinità è infatti un vero e proprio approccio alla conquista del pianeta, che porta la fazione scelta a scegliere se integrarsi con la cultura aliena, dimostrare la supremazia del popolo terrestre, o a cercare di trasformare la nuova casa in una seconda Terra, identica al pianeta originario.
Tutte le strade sono viabili, ma vanno chiaramente a influenzare in modo pesante una partita. I rapporti diplomatici con popolazioni che hanno valori diversi dai vostri saranno più ardui e potrebbero portare a conflitti pericolosi o a una forte instabilità territoriale. Il fatto che l’IA sia programmata per crescere in modo estremamente rapido e puntare alla rapida conquista di risorse non fa altro che accentuare la situazione.
Noi abbiamo trovato la via dell’armonia la più interessante tra le tre, se non altro perché rappresenta una sorta di fusione con le razze aliene del pianeta, in tutto e per tutto una fazione a sé stante che può cambiare le carte in tavola in un attimo. Sterminateli con attacchi costanti, o date via a poderose unità ibride una volta completate le ricerche giuste, ma non ignorateli. Mai. Potreste trovarli ad assediare uno dei vostri centri abitati, un corso degli eventi spiacevole per chi pianifica attentamente le sue mosse turno dopo turno.
Vorremmo poterci esprimere nel dettaglio anche sui miglioramenti apportati all’IA, un problema noto di Civilization V. Firaxis ha ascoltato i feedback e afferma di aver nettamente perfezionato i comportamenti degli altri popoli, che dovrebbero ora compiere azioni meno illogiche e muoversi con più furbizia. Al momento, tuttavia, è difficile stabilire la reale qualità del lavoro fatto in questo campo. Possiamo solo dirvi di non aver visto azioni folli o voltafaccia insensati durante la nostra esperienza.
In conclusione, la prova di Beyond Earth è stata positiva, e siamo sinceramente curiosi di sapere fino a che punto i cambiamenti legati alla diversificazione della tecnologia, alle tante nuove unità (tra cui satelliti e altre sorprese che agiscono fuori orbita) e al rapporto con le forme di vita aliene riusciranno a migliorare la solida formula su cui l’opera di Firaxis si basa. 

– Sempre una droga

– L’albero delle tecnologie è ora una ragnatela estremamente complessa

– Nuovi fattori che influenzano profondamente il gameplay fondamentale

Beyond Earth non tenta di rivoluzionare i fondamentali di Civilization V, ma già dalla nostra limitata prova pare in grado di ampliare e perfezionare molti elementi del suo predecessore. Le possibilità derivanti dalla presenza di una civiltà aliena sul pianeta colonizzato e le tantissime ricerche disponibili sembrano poter migliorare sensibilmente la formula, una prospettiva intrigante per i fan della serie. ora non ci resta che provare il titolo completo, per vedere se, anche stavolta, saprà conquistare le nostre nottate.