Anteprima

Civilization: Beyond Earth

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a cura di Hybr1d

Non possiamo nascondere la nostra delusione al termine dell’incontro a porte chiuse con gli sviluppatori di Firaxis a cui abbiamo preso parte durante la GamesCom 2014. Dopo l’incontro in occasione dell’E3 speravamo di poter finalmente mettere le mani sul nuovo Civilization: Beyond Earth, ma ci è toccato accontentarci di una breve presentazione senza avere la possibilità di imbracciare mouse e tastiera in prima persona. Tuttavia abbiamo avuto informazioni interessanti sul titolo, davvero ambizioso, che allo stato attuale delle cose non sembra soffrire il confronto con il quinto capitolo uscito ormai quattro anni addietro. A differenza di quanto visto in occasione della fiera losangelina in cui la demo era ambientata nelle primissime fasi di gioco, in questa occasione abbiamo avuto un fugace assaggio di quello che ci aspetterà nelle sessioni più avanzate, dove il vero succo del gioco dovrebbe venire a galla. All’uscita, fissata per il  24 ottobre, non manca molto; rimbocchiamoci le maniche e partiamo per lo spazio profondo.
Vecchio e nuovo
Come affermato qualche riga più sopra, le similitudini tra Civilization: Beyond Earth e Civilization V non sono poche, a patire dall’utilizzo dello stesso motore di gioco fino ad arrivare al sistema di turni e movimento e alla locazione delle unità sul terreno di gioco. A dispetto di ciò, è bene ricordare che questo titolo è più da considerarsi come un sequel spirituale di Alpha Centauri piuttosto che un espansione della serie Civilization, sebbene i due lavori siano strettamente correlati. Ogni giocatore di vecchia data dopo aver visto nei primi capitoli della serie i vari popoli costretti a migrare lontano dalla Terra una volta raggiunto l’end game, avrà desiderato fortemente partire per lo spazio e continuare a prendersi cura di loro anche lontano dal pianeta natio. Proposito di questa sorta di spin off spaziale è proprio quello di dare una risposta a tutti coloro che più di una volta avevano annusato l’avventura spaziale senza poterla mai vivere in prima persona. Si tratterà ancora una volta di un titolo incentrato sulla colonizzazione di un altro pianeta piuttosto che sull’esplorazione, che promette di arricchire la formula implementando alcune interessanti feature venute fuori direttamente dalle espansioni dell’ultimo titolo di Firaxis Games. 
L’introduzione dell’archeologia e la possibilità di tracciare rotte commerciali molto complesse e intricate darà maggiore profondità al gameplay, costringendo il giocatore a valutare attentamente le sue mosse ad ogni turno. Le Affinità daranno la chance di decidere in che modo la popolazione andrà a interagire con il popolo colonizzato, seguendo tre schemi differenti. Scegliere Harmony garantirà una convivenza pacifica tra i due popoli all’insegna della coesione culturale, permettendoci di apprendere nuove abilità e di evolverci assimilando caratteristiche proprie della specie colonizzata. Supremacy sarà invece il completo opposto, e permetterà di mettere in ginocchio i popoli autoctoni alzando barriere culturali impenetrabili. Purity, infine, è perfetta per chi punta a ricreare la Terra sul nuovo pianeta conquistato, mantenendo intatti usi e costumi del luogo di origine. Durante la dimostrazione è emerso quanto le scelte di Affinità abbiamo ripercussioni anche sul sistema di combattimento, dando accesso a tecnologie e unità esclusive da schierare in battaglia per meglio avvantaggiassi sulle popolazioni nemiche. 
Novità col contagocce 
Al posto di prendere il comando di una civiltà e portarla dall’età della pietra a quella spaziale, in questo caso dovremmo espanderci in un pianeta alieno, in un mondo futuristico senza tempo, ma vivo e ricco di fazioni differenti. In tal senso, non essendoci nessuna progressione storica, gli sviluppatori hanno potuto sbizzarrirsi nella creazione di un Tech Tree corposo e articolato, che lascerà al giocatore il pieno controllo dei progressi da perseguire senza porgli alcun percorso predefinito. La libertà di controllo sarà totale, garantendo anche una certa dosa di varietà in chiave di interpretazione. L’aspetto politico di Civilization V rivive in Beyond Earth attraverso quattro rami di virtù (Might, Prosperity, Knowledge e Industry) che possono essere sviluppati fino a due contemporaneamente, creando delle sinergie che ci avvantaggino nelle trattative e nelle attività diplomatiche con gli altri popoli. Sappiamo inoltre che, con l’avanzare dei turni e il progredire dell’avventura, guadagneranno maggiore importanza i satelliti, da spedire in orbita per influenzare direttamente il terreno circostante in base alle loro abilità (con bonus per la produzione industriale o l’estrazione mineraria), oppure utilizzandoli direttamente come armi (alcuni sono dotati di raggio laser per danneggiare direttamente le unità nemiche). Il tutto sembra essere molto interessante, ma complici una presentazione molto stringata e l’assenza di una demo giocabile in prima persona, siamo ben lontani dall’esprimere un giudizio sul nuovo lavoro di Firaxis.

– Ambientazione spaziale di grande fascino

– Tech Tree molto interessante

Nonostante l’uscita non sia poi così lontana, sappiamo ancora poco di Civilization: Beyond Earth. L’ultimo titolo di Firaxis Games si è presentato alla stampa ancora una volta avaro di informazioni e non in forma giocabile, lasciandoci liberi solamente di fantasticare sulle effettive novità di gameplay senza poterle provare con mano. Tuttavia sono emersi spunti molto interessanti, degni di essere seguiti con interesse da tutti gli amanti di questo strategico a turni di grande successo.