Chocobo Band

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Solitamente, quando proviamo un videogioco siamo portati a valutarne diversi aspetti, sia tecnici, come la componente grafica, sia prettamente ludici, come il cosiddetto gameplay. Eppure, c’è un elemento tanto fondamentale quanto spesso dimenticato da molti: sto parlando della colonna sonora. Alcuni giochi la utilizzano solamente come accessorio, per facilitare l’immersione del giocatore all’interno dell’avventura. Ci sono giochi, però, che non si accontentano di questo, offrendoci tracce che rimarranno impresse nella memoria anche dopo aver spento la console. Sicuramente, la longeva serie di Final Fantasy rientra a pieno titolo in questa categoria: Final Fantasy VII sarebbe lo stesso senza le storiche composizioni di Uematsu? Certamente no. 
Sebbene non vadano ad influire direttamente sulla componente ludica, queste tracce donano una caratterizzazione unica al gioco, al punto che è impossibile pensare al titolo di Square senza pensare alla musica che lo accompagnava.La Chocobo Band nasce proprio da qui, dalla colonna sonora di Uematsu, più precisamente dall’idea di ri-arrangiarla per portarla in scena dal vivo. Il feedback dei fan è stato estremamente positivo, ed è per questo che abbiamo deciso di intervistare questi talentuosi ragazzi. Senza contare che la band è completamente made in Italy, un motivo in più per non lasciarsi sfuggire i loro concerti. Bando alle ciance, passiamo direttamente la parola a Gabriele “Gafo” Lei, il bassista della band.
Spaziogames: Ciao Gabriele. Ho avuto occasione di sentire la vostra band dal vivo in occasione di una fiera del fumetto a Modena e ho già potuto saggiare la vostra bravura di persona. Per chi non vi conoscesse, però, con quale brano introdurresti la band?
Chocobo’s Band: Tra tutti, il Cid’s Theme di Final Fantasy VII è il brano che, probabilmente, ci rappresenta di più, poiché è stata la prima volta che abbiamo fatto qualcosa in più del ri-arrangiare o dell’eseguire fedelmente qualcosa di già definito. 
Il brano, che in origine era solo strumentale, è stato innanzitutto adattato alle nostre sonorità con linee melodiche e orchestrazioni aggiuntive e il testo che abbiamo scritto è sicuramente un segno distintivo della nostra proposta che dà un tocco di originalità. Questo è stato un passo davvero importante per la maturità della band. 
SG: Come nasce l’idea di rivisitare le storiche tracce scritte da Nobuo Uematsu?
CB: L’idea della Chocobo Band è nata nel 2007 dopo aver assistito a Firenze all’unico concerto orchestrale di Nobuo Uematsu mai presentato in Italia fino ad allora. Ero insieme ad altri due componenti della band quando, quasi per scherzo, ipotizzammo una band-tributo alle musiche del compositore giapponese. Tre anni dopo quell’idea ha trovato le giuste condizioni, il tempo e le persone per diventare realtà.
SG: Come funziona il processo di ri-arrangiamento?
CB: Di solito cominciamo con un suggerimento da parte di ogni membro della band che propone una sua versione del brano che vogliamo aggiungere alla scaletta. Con gli accordi sotto mano procediamo a suonare ogni versione proposta e infine scegliamo quella che secondo noi suona meglio tra tutte quelle elaborate. A volte bastano dieci minuti, altre invece, anche più di una sessione di prove. È un processo che può essere frustrante ma che, alla fine, ci gratifica molto.
SG: Qual è stata la canzone più difficile da portare sul palco tra quelle eseguite finora?
CB: Per ora sicuramente Dancing Mad da Final Fantasy VI.
La lunghezza del brano, i cambi di tempo e di tonalità, e tantissime parti per niente facili da eseguire (pensate all’assolo di organo oppure alla parte strumentale che lo segue) lo hanno reso più difficile di altri da studiare, memorizzare e soprattutto eseguire alla perfezione tutti insieme dall’inizio alla fine. Una vera sfida.
SG: Quante canzoni avete suonato fino ad ora? A quali capitoli della serie vi siete ispirati?
CB: A repertorio abbiamo più o meno 40 brani in totale, divisi in due set: uno rock/prog e un altro groovy del quale stiamo iniziando le registrazione per farne un album in quanto sono versioni riarrangiate inedite.
L’ispirazione viene da ogni Final Fantasy in quanto tutti hanno colonne sonore memorabili. Principalmente però ci siamo concentrati sul post Final Fantasy VII in quanto, uscendo su PSOne, ha segnato un’evoluzione non solo per la grafica ma anche dal punto di vista sonoro passando dai 16 bit ai 32 bit. Con i “vecchi” (e cari) 16 bit non sarebbe stato possibile ascoltare One Winged Angel per come la conosciamo tutti.
SG: Avete intenzione di allargare il vostro repertorio ad altri titoli della serie? Magari includendo tracce dal recente Final Fantasy XV?
CB: Nell’ultimo periodo stiamo effettivamente lavorando a brani provenienti da capitoli di Final Fantasy tra i quali anche XII e XV.
A prescindere dal capitolo di provenienza di un brano, ritengo sia nostro dovere rimanere attivi nel proporre materiale nuovo perché siamo noi stessi ci aspetteremmo sempre la novità se dovessimo andare ad ascoltare live una band che si propone come tribute band di Final Fantasy.
SG: In futuro vorreste rivisitare tracce provenienti da altri videogiochi oppure rimarrete strettamente collegati alla serie di Final Fantasy?
CB: Ci è già stato proposto più di una volta di suonare brani di altri videogiochi e/o anime, ma la risposta è sempre la stessa: per ora, come Chocobo Band, faremo solamente musiche tratte da Final Fantasy. 
SG: Quali sono le tue tracce preferite in assoluto? Valgono quelle di qualsiasi Final Fantasy.
CB: Non c’è una traccia o una colonna sonora che preferisco in assoluto rispetto ad altre. Ci sono molti brani che mi capita di ascoltare a ripetizione durante la giornata, magari mentre lavoro, senza rendermi conto di quante volte effettive li abbia ascoltati. Tra queste ascolto sempre volentieri Eternity: Memory of Lightwaves di FFX-2 così come Wandering Flame e People of the North Pole di FFX.
SG: Qual è il tuo Final Fantasy preferito? C’è qualche traccia che ancora non avete suonato proveniente da quel titolo che vi piacerebbe poter suonare in futuro?
CB: Final Fantasy VII è quello che mi ha segnato di più. La trama, la colonna sonora, le emozioni: tutto perfetto.
Riguardo alle tracce della sua colonna sonora, penso che si potrebbe scrivere un trattato per il modo in cui sono state composte e alcune sono decisamente adatte a situazioni live. Sono sicuro che presto qualcosa di nuovo lo sentirete.
SG: Cosa riserva il 2017 per la vostra band?
CB: Al momento stiamo lavorando sulla produzione del nostro primo disco in studio dove raccoglieremo una prima parte dei brani nella versione groovy. 
Inoltre, ci stiamo muovendo per portare il progetto in regioni (anche fuori dall’Italia) dove non abbiamo ancora suonato con la speranza di riuscire a salire su palcoscenici sempre più importanti.
SG: È arrivato il momento dei saluti. Vuoi dire qualcosa per salutare i lettori di Spaziogames?
CB: È stato un piacere poter condividere i miei pensieri e quelli della band con i lettori di un sito che seguiamo da così tanto tempo! 
Seguiteci sulla nostra pagina Facebook (facebook.com/chocobobandofficial) per le date dei nostri concerti, gli aggiornamenti che riguardano l’album e tutte le altre notizie.
Speriamo che abbiate seguito il consiglio di Gabriele e che abbiate dato un’occhiata al repertorio della Chocobo Band. Noi siamo rimasti piacevolmente colpiti dal loro talento e dalla loro inventiva, e voi? Siete pronti a sentire One-Winged Angel come mai l’avete sentita prima?

La Chocobo Band è un progetto interamente made in Italy che si occupa di ri-arrangiare e portare sul palco le colonne sonore della serie di Final Fantasy: un compito arduo, vista la qualità degli originali, ma che ci sentiamo di dire pienamente riuscito. Vi invitiamo a dare una possibilità a questi talentuosi ragazzi: potreste riscoprire le vostre tracce preferite in una chiave totalmente nuova e magari, perché no, sentirle suonare finalmente dal vivo.