Recensione

Charlie's Angels

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a cura di Fabfab

Cosa abbiamo qui? Un altro gioco su licenza? Bè, non è il caso di avere tutti questi pregiudizi, l’ultimo anno ci ha regalato alcuni giochi su licenza tutt’altro che malvagi: pensiamo a “Le Due Torri”, “007 Nightfire” o il recentissimo “Enter the Matrix”, non erano malaccio, no? Forse anche questo titolo riuscirà a non rientrare nel clichè del gioco su licenza tutto fumo e niente arrosto, forse…

Dalla tv al cinemaQuello delle “Charlie’s Angels” è stato un famoso serial televisivo degli anni ’70 con protagoniste Jaclyn Smith, Farrah Fawcett, Kate Jackson e John Forsythe: le tre ragazze erano agenti speciali che agivano agli ordini di un fantomatico “Charlie”, che dava loro gli ordini tramite un anonimo altoparlante.All’inizio del 2000 la serie è approdata sul grande schermo con tre nuove protagoniste, Cameron Diaz (Natalie), Drew Barrymore (Dylan) e Lucy Liu (Alex), ed una nuova formula studiata apposta per appassionare la cosiddetta MTV generation: protagoniste sexy e simpatiche, acrobazie al limite dell’assurdo, effetti speciali a iosa, spettacolari combattimenti di arti marziali. L’alchimia di questi elementi ha funzionato a dovere ed il film è stato un successo: inevitabile il sequel, uscito nelle sale proprio in queste torride giornate di luglio, ed altrettanto inevitabile il contemporaneo lancio del gioco ad esso dedicato!

Official game of the movieCosì recita il logo in copertina, ma in realtà questo “Charlie’s Angels” ha ben poco da spartire con le vicende narrate nella seconda pellicola e, pertanto, non è diretto esclusivamente a coloro che sono già stati al cinema ed hanno apprezzato il film: l’unico punto di contatto sono la fedele riproduzione videoludica delle tre dive e dell’imbranatissimo Bosley, oltre, naturalmente, alla voce del mitico “Charlie”.La trama, poco importante in un prodotto del genere, è presto detta: qualcuno sta rubando tutti i più importanti monumenti della terra, compresa la Statua della Libertà. Gli angeli vengono mandati ad indagare per scoprire cosa c’è sotto.Il gioco si presenta come un banalissimo picchiaduro a scorrimento: nei panni di una delle tre ragazze percorrerete brevi livelli ricolmi di nemici da ricondurre a più miti termini mediante sonora dose di randellate. Un tasto per il pugno, uno per il calcio, uno per il salto, uno per le prese ed uno per la parata, qualche combo che male non fa, un pacchianissimo effetto tipo bullet time, nient’altro!Avanzando per i livelli è possibile interagire con alcuni elementi del fondale, spaccare casse e barili, raccogliere le armi cadute agli avversari, ricaricare la propria energia raccogliendo oggetti rigeneranti la vostra salute (sotto forma di cd, accendini o muffin), vite extra e bonus vari (che sbloccano i trailer del film oppure alcune misere gallerie d’immagine).Non state più nella pelle a sentir parlare di tali innovazioni, vero?Bè, a dire il vero qualcosina di originale c’è: per poter portare a termine ogni livello dovrete infatti affrontarlo da tre punti di vista diversi. Ogni angelo, infatti, inizierà lo stage da un punto di partenza differente ed il coordinamento tra le tre agenti è essenziale per avanzare: Alex, Natalie e Dylan sono sempre in contatto telefonico tra di loro ed è possibile passare dall’una all’altra in qualsiasi momento.Per farvi capire vi dirò cosa succede nel primo livello. I tre angeli devono infiltrarsi su una nave cargo. Natalie deve raggiungere il container in cui si nasconderà, Dylan deve disattivare gli allarmi mentre Alex deve raggiungere la gru per caricare il container in questione sulla nave: quando la prima delle tre raggiungerà il suo obiettivo, si fermerà ad aspettare le altre, fino a quando tutte quante non saranno pronte a proseguire. Volendo, tuttavia, è possibile farle procedere parallelamente controllando alternativamente l’una o l’altra.Concretamente non è che l’idea ravvivi particolarmente l’esperienza di gioco…

Al centro dell’azioneQuanto a gameplay sembra di essere tornati indietro di dieci anni: si avanza lungo un percorso pseudo 3D precalcolato dal quale è impossibile deviare…pensate che la struttura di gioco è talmente rigida che non è possibile nemmeno tornare indietro, una volta che la telecamera si è spostata in una visuale più avanzata!Le mosse a disposizione sono solo calci e pugni, le combo sono poche e banali, i nemici di una stupidità unica, la strategia è inesistente: si avanza, si picchiano i nemici, qualche volte ci si ripara dai loro colpi, si rompono casse e barili, si raccolgono gli oggetti…ad incrementare la sensazione di vecchio e stantio c’è pure il punteggio che vi viene assegnato man mano che procedete. A seconda di quanto devastante è stato il vostro attacco e se avete subito dei colpi dagli avversari, per ogni nemico steso vi viene dato un giudizio (da “not bad” a “perfect”) ed un certo numero di punti: c’è pure la classifica generale in cui figurare, se riuscite a totalizzare un punteggio sufficiente.Stendendo gli avversari caricherete pian piano un’apposita barra che, una volta piena, vi permetterà di sfruttare, anche se per breve tempo, il cosiddetto “Angel Enhanced Time”: in prtica una sorta di bullet time nel quale voi potrete colpire a ripetizione nemici che si muovono al rallentatore…

L’aspetto tecnicoLe sequenze di intermezzo o, per meglio dire, i briefing d’intermezzo, durante i quali “Charlie” vi spiega cosa avete scoperto nella missione precedente e cosa vi aspetta in quella successiva non sono male: i modelli poligonali delle tre protagoniste sono abbastanza fedeli all’aspetto delle tre attrici del film.Peccato che poi, nel gioco vero e proprio, si sia adottato uno stile grafico quasi cartoonoso non troppo piacevole a vedersi: le tre ragazze sono state riprodotte malissimo, i modelli digitali appaiono poco definiti ed i loro movimenti risultano spesso irrealistici o forzati. Anche se i programmatori si sono presi la briga di personalizzare i colpi di ognuna delle ragazze (Natalie, ad esempio, sferra i suoi calci con un movimento differente rispetto a quelli di Dylan o Alex) e di cambiare loro di abito a seconda del livello in cui ci si trova, questo di certo non basta a risollevare le sorti di un motore grafico scadente.Altra reminiscenza dei vecchi picchiaduro a scorrimento è rappresentata dalla varietà dei nemici: il manuale vanta 30 diversi tipi di avversari, peccato che spesso l’unica differenza tra l’uno e l’altro sia il colore degli abiti e la quantità di energia vitale a disposizione! Nel primo livello, ad esempio, affronterete sempre la stessa ragazza che di diverso avrà solo il colore del bikini (ed il nome sotto la barra energetica)…Pessimi gli ambienti di gioco (California, Alaska, Messico, Scozia, Cina…), realizzati con colori sgargianti che sembrano uscire da un fumetto, ma del tutto anonimi, senza varietà e, soprattutto, privi di un livello di dettaglio accettabile e di una qualsivoglia possibilità di interazione, eccezion fatta per casse e barili.Ineccepibile, invece, l’aspetto sonoro del gioco: la colonna sonora utilizzata è quella del film ed anche le voci dei tre angeli sono quelle originali di Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu: un pò poco per salvare dalla mediocrità assoluta questo prodotto, considerando anche che i livelli da percorrere sono pochi e non certo di difficoltà proibitiva…

– Abbastanza fedele al film

– Gameplay vecchio di 10 anni

– Pessima grafica

– Nessuna libertà d’azione

4.5

Charlie’s Angels è un gioco dei bei tempi andati. Perché la giocabilità assomiglia molto a quella di un picchiaduro a scorrimento di dieci e più anni fa. Perché, come non accadeva da un pò di tempo, non è un discreto gioco su licenza (come “Le Due Torri”, “Enter the Matrix” o “Hulk”) ma un pessimo tie-in che, per vendere, punta esclusivamente su una licenza di richiamo, senza poter vantare nemmeno un lato positivo a parte, forse, la colonna sonora, estrapolata direttamente dal film, doppiaggio compreso.

Riassumiamo: il gioco in questione è un picchiaduro a scorrimento con pochissime mosse a disposizione, un gameplay stantio, una grafica mediocre, una longevità ridotta ai minimi termini e, per di più, è interamente in inglese! Non riesco proprio ad immaginare nessuna ragione per cui dovreste acquistare un titolo del genere, anche l’ottimo prezzo budget a cui viene venduto, 30€, è ancora troppo caro visto quello che il gioco offre (cioè nulla di nulla)…forse se siete fan molto, molto, ma davvero molto comprensivi potreste trovarlo accettabile, magari grazie al doppiaggio originale dei tre angeli.

Voto Recensione di Charlie's Angels - Recensione


4.5