Anteprima

Catherine

Avatar

a cura di Dr. Frank N Furter

In tutta la sua (breve) storia il mondo dei videogiochi ha sempre ospitato prodotti atipici e completamente folli. L’ultimo in linea temporale è Catherine di Atlus, definito dalla casa stessa come un action adventure survival horror. Un’etichetta lunga e neanche del tutto completa, alla quale come vedremo si aggiungono anche elementi puzzle e platform, suggerendo una sorta di potpourri di generi videoludici. Grazie all’uscita della demo giapponese abbiamo potuto analizzare per la prima volta una delle diverse fasi di gameplay e scoprire nuovi dettagli sulla storia, i protagonisti e le modalità di gioco extra.

Katherine and CatherineNel quartiere dove vive il nostro protagonista stanno accadendo degli strani incidenti. Alcuni uomini sono stati ritrovati senza vita all’interno dei loro appartamenti, i lineamenti distorti indicano una morte violenta, come se la paura si fosse cristallizzata sui loro volti. Le voci girano, le TV si interessano al caso e ben presto nascono racconti e miti: si narra infatti che se durante la notte si sogna di cadere è importante svegliarsi subito, altrimenti la morte nel sonno coinciderà con quella nella vita reale. Il protagonista del gioco è Vincent, fidanzato con Katherine da cinque anni, una relazione seria che probabilmente sfocerà nel matrimonio. Vincent non è tuttavia molto sicuro di volersi sposare, ne parla con gli amici, è titubante, non si sente pronto per un passo così importante che sicuramente gli cambierà radicalmente la vita. Rimasto solo a casa in una sera come tante, si assopisce dopo aver scambiato qualche messaggio con Katherine; il tempo scorre, quando ad un tratto vede una giovane e sensuale ragazza avvicinarglisi, poco prima di perdere i sensi.

L’incubo della pecorella smarritaComincia così un vero e proprio incubo, caratterizzato da sbalzi temporali che renderanno difficile seguire un filo logico: dal divano di casa sua, Vincent si ritrova improvvisamente a scalare una enorme costruzione fatta di cubi, naturalmente in boxer, cuscino saldamente stretto in mano ed un paio di corna sulla testa (metafora o semplice follia? Solo il tempo potrà dircelo). Come se non bastasse, un mostro gigantesco armato di forchetta cerca di raggiungerlo, ostacolando la sua fuga per la sopravvivenza. Durante queste fasi di gameplay dovrete costruire il percorso più veloce per salire in cima alla delirante struttura e raggiungere l’uscita: i blocchi possono essere spinti o trascinati, il nostro eroe può arrampicarsi su di essi, girarci intorno e posizionarli a mò di scala, l’importante è lasciare che almeno uno dei lati combaci con quello del cubo inferiore. Per quanto inizialmente le alternative non siano moltissime e l’incedere risulti piuttosto semplice, ci aspettiamo un graduale aumento della difficoltà man mano che si proseguirà nella storia. Già nel secondo incubo abbiamo infatti trovato un oggetto speciale in grado di creare un cubo nel caso ce ne fosse bisogno, ed in generale uno studio più attento degli spostamenti. Una piccola nota negativa riguarda la velocità di Vincent e la risposta dei comandi, apparsa eccessivamente veloce: in molte occasioni tali approssimazioni ci hanno portato a commettere errori accidentali, come spingere un blocco invece di tirarlo a sè. Alla fine della scalata si riceve un punteggio in base al tempo impiegato ed alla difficoltà del livello (la campagna sarà infatti affrontabile con i tre classici livelli: facile, medio, difficile). Al più basso dei tre livelli sarà possibile utilizzare una funzione di “riavvolgimento” dell’azione così da correggere un errore senza dover per forza ricominciare dal checkpoint

Come è facile intuire, gli incubi rappresentano le fasi più action del titolo, assumendo inoltre un ruolo importantissimo nello storytelling dell’avventura. Oltre a navigare le folli strutture incontrerete occasionalmente arieti e pecore: cosa esattamente questi rappresentino non ci è ancora dato di saperlo, ma diversi indizi fanno intuire che si tratti di altri sventurati nella medesima situazione di Vincent.
Una volta completata la sessione dell’incubo, Vincent tornerà alla realtà, svegliandosi nel suo letto e trovando una sorpresa: Catherine dorme, pacificamente distesa al suo fianco.
Non solo storia, non solo tecnica 
Il titolo Atlus non si limita alla sola modalità storia definita Golden Theater Mode, ma aggiunge anche il Babel Mode ed il Colosseum Mode. Della prima ne abbiamo già abbondantemente parlato, c’è da aggiungere che le scelte effettuate nelle sezioni diurne (Drama) e quelle notturne (Nightmare) influenzeranno il finale del gioco. Babel è la modalità più action tra le tre, in quanto riprende le meccaniche della scalata alla torre di cubi: quattro saranno i livelli da completare, sbloccabili soddisfacendo determinati requisiti durante l’avventura principale. Si potrà giocare da soli o in multiplayer locale, con annesso un sistema di ranking online basato sui tempi di completamento degli stage.Colosseum prevede una sfida competitiva basata su due livelli notturni da giocare in rapida sequenza; oltre alla velocità di scalata sarà importante saper ostacolare l’avversario per rallentarlo e guadagnare tempo prezioso. E’ inoltre presente una raccolta online (Sentakukekka) delle varie risposte date durante il Confessionale alla fine delle sezioni notturne. Questa caratteristica ci mostrerà tramite un grafico a torta le scelte fatte dagli utenti, dividendole anche per il sesso dei giocatori. Dal punto di vista grafico abbiamo potuto apprezzare l’ottimo lavoro svolto dai ragazzi di Studio 4°C nel realizzare le bellissime sequenze animate, e l’altrettanto godibile cel shading applicato sui personaggi: le loro espressioni facciali e le animazioni in generale si fanno notare per pulizia e rifinitura. L’unico neo degno di nota è finora rappresentato dall’estrema sensibilità del sistema di controllo.

– Cel shading e sequenze anime di ottima qualità

– Storia tutta da scoprire

– Caproni, belle ragazze e cubi da scalare sono un mix esplosivo

Catherine è un progetto fresco e intrigante, in grado di stimolare la curiosità. Al momento della pubblicazione il gioco è disponibile in Giappone (ancora nessuna notizia per il mercato occidentale), ma l’assenza del lip-synch giapponese e diverse linee di testo in lingua inglese fanno pensare ad una futura localizzazione occidentale. Dopo aver provato la demo siamo ansiosi di mettere le mani su qualcosa di più concreto, scoprire come si evolverà la storia ed il suo particolare gameplay, far luce sull’intreccio tra i tre protagonisti, e vedere come Vincent riuscirà a sopravvivere tra incubi mortali e belle donne.