Recensione

Carnival Games - Arriva il Luna Park!

Avatar

a cura di Benenath

Il mercato del casual gaming è un’arma a doppio taglio. L’evidente mole di vendite che, indubbiamente, supera quella dei prodotti dedicati agli hardcore gamer, fornisce sicuramente garanzie di introiti che, magari, titoli più blasonati, non riescono a dare. Più che altro, a volte è la differenza di target che fa sorgere una sorta di pregiudizio nei confronti di questi titoli destinati alla massa, per la maggior parte poco curati e comunque, destinati ad essere dei prodotti con scarsa profondità, fatta eccezione per quei prodotti che, volente o nolente, sono adatti sia agli appassionati che ai giocatori occasionali.Mettiamola in questo modo, Carnival Games – Arriva il Lunapark!, protagonista della recensione di quest’oggi, fa parte di quella schiera di giochi appena menzionata. Si tratta di un titolo che nasce e muore solo per il mass market senza considerare, nemmeno un po’, i giocatori che amano livelli di sfida più elevati e scelte di design ludico decisamente più complicate e particolari.

Oltre 20 giochi da Luna Park e… bastaSviluppato da Cat Daddy Games, lo stesso team che si è occupato della versione Wii e prodotto da 2k Play, Carnival Games – Arriva il Lunapark! ci mette subito di fronte ad uno scarno menu dalle pochissime opzioni. Potrete solo creare il vostro profilo e cominciare la vostra giornata al Luna Park. Perlomeno, l’editor del bambino che andrete ad impersonare è, in qualche modo, discreto. Curerete diverse parti del suo aspetto, cambierete vestiti, indosserete oggetti “strambi” che vincerete gioco per gioco. L’avventura (se così la vogliamo chiamare) si svolge all’interno di un luna park, ove controllerete il vostro piccolo alter ego fra i venti ed oltre giochi ideati dal team di sviluppo e ripresi, chiaramente, da quanto vedreste in un classicissimo parco divertimenti reale: il gioco delle paperelle, i canestri, la prova di forza, il super ball, colpisci il palloncino, colpisci il clown e altri giochi del genere. La loro realizzazione è altalenante, poiché se alcuni sono riusciti in modo discreto e sfruttano in modo accettabile le peculiarità di Nintendo DS, vale a dire pennino, doppio schermo e microfono, altri soffrono di diversi problemi, imputabili principalmente ad una non perfetta calibrazione del touch-screen (che, in ogni caso, ha dato qualche problema anche per i mini-game più riusciti) che provoca una certa frustrazione. Per partecipare ad alcune attrazioni dovrete, inoltre, ottenere un certo numero di biglietti, guadagnabile con la vittoria in altri giochi dove potrete ottenere anche oggetti speciali fini a se stessi. La loro inutilità è elevata e non farete altro che avere strane scarpe, zampe, ciondoli e via discorrendo da far indossare al vostro personaggio, senza alcuna vera utilità ludica di fondo. Un contentino collezionistico, poco utile.A voler parlare dei giochi meglio realizzati nell’intera fiera non si può non citare la pallacanestro. Per lanciare la palla dovrete infatti, con il touch-screen, toccare l’icona di tre sfere sistemate in posizione verticale in ordine numerico. Dopo di che, apparirà il mirino che indicherà dove andrete a lanciare, passaggio fondamentale per la buona riuscita del tiro. Divertente anche la sfida nel Far West, una sorta di gioco delle paperelle dove l’obiettivo è colpire il maggior numero di oggetti possibili con quarantacinque colpi a disposizione. Altrettanto si può dire del gioco delle paperelle, strutturalmente simile a questo appena citato e perciò, alla stessa maniera, funzionale. I problemi maggiori sovvengono quando si tratta di imprimere forza con il pennino, come per esempio nel lanciare una freccetta. Abbiamo riscontrato molti problemi,come un lancio che non avviene per una non perfetta calibrazione dello schermo inferiore, cosa che porta naturalmente ad una perdita di tempo supplementare in quanto tale risulta un po’ limitato strutturalmente. L’unica modalità multiplayer disponibile è affrontabile con tre giocatori (nonostante si possa utilizzare una sola scheda) in locale. Niente gioco online ed in singolo è un prodotto che non ha da offrire molto.

Realizzazione TecnicaIl comparto tecnico del titolo è una delle cose più apprezzabili. L’estrema semplicità che caratterizza tutto il prodotto inficia, però, anche questo aspetto. Il risultato è una grafica discreta, carina, ma senza di eccezionale. La realizzazione è comunque adeguata per la tipologia di gioco. In fondo, nessuno si sarebbe certo aspettato qualcosa di trascendentale né, tantomeno, la migliore grafica su Nintendo DS.Analogo discorso per le musiche e gli effetti sonori, adattati ad un una tipica giornata al luna park e, tutto sommato, gradevoli.

– Oltre 20 giochi che sfruttano le caratteristiche del DS

– Sa essere divertente…

– …ma per molto poco

– Struttura ludica povera

– Multiplayer limitato al locale in tre persone

– Manca di mordente

– Qualche difetto nella calibrazione del touch-screen

5.0

Carnival Games – Arriva il Luna Park manca un bersaglio, onestamente, molto abbordabile, vale a dire offrire semplicemente un party game gradevole e che potesse divertire per il tempo necessario. Tuttavia una serie di circostanze negative tra cui una struttura ludica troppo povera, la mancanza di modalità multiplayer online limitate solo ad un locale per tre persone ed una sensazione generale di “gioco fatto tanto per attirare le masse” non riescono a far guadagnare al nuovo prodotto di Cat Daddy Games la sufficienza. Carnival Games è proprio come una giornata al Luna Park riuscita male. Un Luna Park troppo povero per poter concedere un bis.

Voto Recensione di Carnival Games - Arriva il Luna Park! - Recensione


5