Recensione

Capitan Tsubasa

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a cura di rspecial1

Chi di voi avrà un po’ di anni sul groppone, diciamo quelli che guardavano “BimBumBam” nel lontano 1986 (se non ricordo male), avranno atteso che una società si mettesse all’opera per realizzare un videogioco di quello che è un mito di quella generazione (e forse non solo): Capitan Tsubasa, per noi italici Holly & Benji. Chi non ricorda quei ragazzini correre per intere puntate prima di arrivare a metà campo? Ed i mitici super mega tiri con animali connessi ed annessi che accompagnavano i migliori di ogni squadra? Sicuramente il piccolo Holly ne ha viste tante e le numerose saghe e puntate sulle sue gesta, e quelli dei suoi amici, si sprecano; dopo aver visto qualche gioco pessimo in passato sui nostri piccoli eroi, da quelle per Super Famicon arrivando a quello della PSOne e Gamecube, questa volta ci si sono messi i ragazzi della Bandai Namco a cercare di rendere tutti noi felici, con questo titolo dedicato alla Playstation 2.

Per il Calcio vanno pazzi…Partiamo subito con una premessa dovuta: questo Capitan Tsubasa non è e non vuole essere un titolo di calcio, almeno non come quelli visti sino ad oggi. Di conseguenza, preso atto di ciò, potremo ritrovarci di fronte alla presentazione del titolo, fatta dalla sigla originale giapponese con spezzoni del vecchio cartone animato inerente la seconda serie (bellissima), per poi arrivare alla schermata dei menù, totalmente in giapponese. La prima opzione che troverete sarà la schermata dello Story Mode, che rappresenta la modalità principale e fulcro di tutto il titolo; la All Star Edit Mode, il Free Mode (partite libere conto la CPU) , il Versus Mode (giocherete contro un amico), CPU vs CPU (roba inutile, guardatevi il cartone animato che è meglio), il Theater Mode ed il My Captain Mode, alla fine invece le opzioni di gioco. Per prima cosa dovete sapere che il titolo punta tutto sulla storia, suddividendo il tutto in 7 partite iniziali e finendo con alcuni incontri mondiali (5 in tutto), ricalcando fedelmente il cartone animato anche in alcune sequenze preimpostate. Passando al gioco vero e proprio possiamo definirlo un incrocio tra gioco di calcio ed uno strategico a riflessi; in pratica prima della partita potremo scegliere la formazione, l’impostazione dei giocatori e varie tattiche di gioco (ma solo nelle partite libere, lo story non si può modificare in alcun modo) mentre durante il match useremo un solo giocatore proprio come accade in Libero Grande, sempre di Namco. A questo punto vengono date al giocatore varie possibilità, per ciò che concerne l’uso del giocatore potremo decidere di andare in ogni zona del campo, se correre o chiedere palla a qualche compagno, oppure tentare una scivolata (tranquilli i falli non esistono e non farete del male a nessuno); in questa fase, nella quale non avrete la palla, potrete comunque richiamare il menù principale del gioco e decidere di far eseguire ad un vostro compagno una determinata opzione, proprio come in uno strategico a turni, tra le quali il passaggio (con possibilità di selezionare a chi far inviare la palla), il cross, l’uno-due, il tiro ed il super tiro. Le stesse opzioni saranno attivabili anche quando saremo in possesso del pallone con il nostro giocatore, con l’unica aggiunta dello scatto laterale effettuabile con i tasti L1 ed R1 che serviranno ad evitare gli avversari. Per rendere il titolo più libero dai soliti schemi a scacchiera che di solito si possono trovare in giochi con una meccanica simile, i programmatori hanno dotato ogni calciatore di determinati parametri e potenza, oltre che di un cerchio intorno ad esso che attiverà il cuore del gameplay se entrerà in contatto con una rivale. In occasione dell’incontro tra due avversari entreremo nella modalità scontro, con un’animazione che partirà in automatico e noi che dovremo cercare di premere un pulsante a caso quando un determinato cerchio si stringerà attorno al pallone di gioco che si troverà esattamente al centro dello schermo…il tutto per tre volte, ma anche meno se il livello di potenza di uno dei due contendenti è molto elevato. Ecco, il titolo si riduce ad una semplice pressione del tasto al momento opportuno, stando attenti ovviamente all’energia di ciascun giocatore; sembrerebbe un sistema poco adatto al titolo e poco ispirato, ma in realtà non è cosi: anzi, si implementa molto bene con i metodi di esecuzione dei super tiri e delle parate; per eseguire correttamente un tiro potentissimo (con falco o tigre annessa) sarà necessario non solo premere i pulsanti al momento esatto ma anche premere la sequenza esatta che serve ad attivare il tiro. Il portiere invece viene utilizzato nel medesimo modo degli attaccanti, solo che i tasti da premere saranno quelli inseriti dal calciatore avversario… per neutralizzare il tiro sarà necessario premere gli stessi pulsanti nel momento esatto in cui si illuminerà il cerchio sul pallone. Come vedete, c’è poco del gioco di calcio.

Che Campioni!!Anche se in giapponese e non semplice da spiegare, il gameplay di questo Capitan Tsubasa è estremamente semplice ed intuitivo, adatto anche a chi non riesce a comprendere un solo kanji. Bisogna però sottolineare gli altri aspetti del gioco, oltre alla necessità di finire lo Story Mode per sbloccare tutte le squadre utilizzabili e quella di creare un giocatore o la propria squadra, ci troviamo di fronte ad un titolo molto lineare nel single player. Le partite sono molto poche, alla fine sono solo 12 incontri e non tutti impegnativi ed anche reimpostate dall’inizio per far accadere determinati eventi; tralasciando che non giocherete sempre incontri che partono dallo zero a zero o dal primo minuto, ma potrete anche essere sotto di tre gol (insomma segue passo passo la storia del cartone animato), alcuni avvenimenti devono succedere per forza se “indovinerete” le azioni esatte (ad esempio nella prima partita dovrete lanciare la palla con il portiere a Tsubasa, che dovrà essere circa a metà campo, per assistere ad una sequenza simile che porterà ad un gol sicuro). Un altro elemento da tenere sempre in considerazione è la posizione sul terreno di gioco prima di tirare, altrimenti finirete per essere ostacolati dagli avversari che ridurranno la potenza del colpo. Il gioco purtroppo non offre molto ai cambiamenti, risulta troppo breve e schematico ma riesce a divertire ed entusiasmare nelle partite multiplayer come non mai; di sicuro i ragazzi di Bandai Namco devono rimboccarsi le maniche per un eventuale sequel e creare un gioco più longevo e che abbracci meglio e maggiormente la storia dell’opera originale, ma la strada intrapresa è comunque quella giusta, originale e decisamente adatta alla serie.

Anime o Manga?Dal punto di vista del comparto tecnico i programmatori hanno svolto un lavoro altalenante, con un comparto grafico più che discreto e che riesce a ricreare bene lo stile dell’anime e del cartone animato, anche se i poligoni usati sono pochi e non c’è nulla oltre i giocatori in campo (gli spettatori sono spalmati e neppure molto visibili). Nulla da dire sulla ricreazione delle sequenze che hanno reso un mito il cartone animato, con tiri spettacolari con scia al seguito, pallone che si ovalizza e aquila reale che trafigge il portiere e lo sbatte in rette o fa volare letteralmente via. Il comparto sonoro invece ci ha deluso, sebbene le musiche siano più che buone, gli effetti sonori non ci sono sembrati molto simili a quelli della serie, ma fanno comunque il loro dovere più che discretamente.

– Originale

– E’ Holly & Benji

– Single Player Cortissimo

6.6

Non c’è molto da fare, spesso la passione prende il sopravvento e quando ci si trova di fronte giochi attesi come questo Capitan Tsubasa, si riesce a sorvolare su molti difetti tecnici o di longevità basandosi semplicemente sul divertimento che questo riesce a trasmettere. Se siete cresciuti con Holly e Benji compratelo assolutamente, il giapponese non è un problema e capirete dopo pochi minuti il funzionamento di tutto il sistema di gioco. Il divertimento è assicurato come anche le sfide infinite nei doppi, e poco importa se non è un vero gioco di calcio, il passo in avanti fatto dai programmatori rispetto al passato lascia ben sperare per il futuro. Concludiamo con un auspicio: visto che la versione europea non è stata annunciato ufficialmente si spera che Atari (che pubblica i titoli di Bandai Namco dai noi) ci faccia un pensierino prima possibile, le possibilità di vederlo anche in una lingua comprensibile a tutti non sono poi cosi remote.

Voto Recensione di Capitan Tsubasa - Recensione


6.6