Recensione

Capcom Generation 1

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a cura di Kyo

Le Vecchie GlorieNel 1998 Capcom decise di realizzare una serie di compilations chiamate Capcom Generation, dedicate ad alcuni dei titoli più famosi che hanno reso celebre la casa produttrice giapponese.La prima compilation include ben tre titoli risalenti agli anni ’80, quando ancora i coin op non possedevano le grandi capacità di quelli attuali.I titoli sono: 1942, 1943 e 1943 Dash, rispettivamente dell’anno 1984, 1987 e 1988. Tutti e tre i titoli sono del genere sparatutto a scorrimento verticale, per uno o due giocatori.

Guerra ad Alta QuotaI tre titoli della compilation fanno riferimento alla seconda guerra mondiale, dove lo scopo del gioco è quello di eliminare la moltitudine dei nemici che ci vengono incontro per poi passare al livello successivo. Il nostro compito è quello di pilotare un aereo dell’epoca munito principalmente di mitragliatrice con cui farsi largo fra le righe nemiche usando anche molta astuzia e riflessi pronti. Ma adesso andiamo ad analizzare uno ad uno ogni gioco della compilation.

1942 – E’ il primo gioco della Capcom Generation 1, ed anche il più vecchio come anno d’uscita. La prima cosa che da all’occhio è indubbiamente la veste grafica molto semplice, e quasi insopportabile per coloro che sono abituati a giocare a titoli del calibro di Ikaruga. Tralasciando questo aspetto, ci spostiamo nel menù delle opzioni, dove possiamo verificare cosa contiene di utile, quindi troviamo la scelta del livello di difficoltà in quattro settaggi, la possibilità di continuare o meno la partita una volta che si è sconfitti, la modalità dello schermo in tre settagli, il sound test e la configurazione dei tasti, nonché la possibilità di salvare i punteggi migliori.Una volta settate le opzioni a nostro piacimento passiamo al gioco vero e proprio.I tasti da usare sono solamente due, uno per lo sparo e l’altro per virare in modo da evitare i proiettili nemici quando provengono da tutte le direzioni, però le virate sono limitate come le smart bomb in altri giochi simili, infatti sullo schermo in basso a destra troviamo alcune “R” che ne indicano il numero disponibile.Il gioco risulta decisamente difficile, nonostante il grilletto destro del joypad sia adibito allo sparo rapido, inoltre ogni volta che perdiamo un aereo si deve ricominciare da un certo punto. Ad aiutarci nell’ardua impresa ci sono alcune file di aerei nemici di colore rosso, che se si sconfiggono tutti rilasceranno sullo schermo vari power up abbastanza utili.

1943 – Il secondo titolo della compilation appare più piacevole dal punto di vista grafico, inoltre le migliorie sono molte. La prima novità riguarda l’aggiunta di una barra vitale che sta ad indicare il livello del carburante dell’aereo in nostro possesso, quindi pian piano, nel corso del livello si svuoterà, però non mancheranno i famosi power up per ripristinare tale barra, in parte o completamente. Altra aggiunta sono le nuove armi da usare come lo sparo tridirezionale, i missili, un wide shot ed una mitragliatrice molto potente, però tutte queste armi supplementari hanno una durata limitata; un indicatore a cifre ci mostrerà le munizioni rimaste, incrementabili se si raccolgono molte armi dello stesso tipo. Altra aggiunta riguarda uno special attack effettuabile tramite la pressione del tasto X, ma tale attacco richiede una parte del carburante disponibile, quindi va usato con criterio. Alla fine di ogni livello si deve affrontare il boss finale, per sconfiggerlo e passare al livello successivo.

1943 Dash – Terzo ed ultimo titolo della compilation, 1943 Dash è ancora migliorato rispetto al secondo, con nuove armi da utilizzare, come il Laser o i Cerchi Energetici, inoltre gli scenari appaiono leggermente ridisegnati e gli scontri si svolgono in varie fasi della giornata, come al tramonto o di notte. Anche l’aereo in dotazione è diverso e somiglia a quello del Barone Rosso.I boss di fine livello sono più grandi e dettagliati, ed anche le musiche sono diverse da quelle dei titoli precedenti.

Aspetto TecnicoCome già detto tecnicamente i tre giochi della compilation non eguagliano i titoli attuali dello stesso genere, visto e considerato che sono titoli di vecchia data. Tuttavia almeno gli ultimi due titoli sono abbastanza apprezzabili, caratterizzati da una grafica abbastanza pulita e colorata e da un discreto numero di nemici su schermo, oltre alle varie armi e bonus da raccogliere.La modalità per due giocatori inoltre, può rendere il titolo molto apprezzabile magari in compagnia di un amico.L’aspetto audio presenta musiche abbastanza orecchiabili anche se realizzate in modo semplice, ma comunque non noiose. Anche gli effetti sonori sono appropriati e abbastanza vari e piacevoli, come le esplosioni o i rumori delle molteplici armi in uso.La giocabilità è il punto forte della compilation, con un sistema di controllo semplice ed immediato, ed una difficoltà di gioco più che equilibrata se si esclude il primo titolo, che a mio avviso risulta abbastanza difficile e lento.Le varie armi sono molto efficaci contro i nemici e danno soddisfazione nell’adoperarle, inoltre lo special attack ci permette di eliminare tutti i nemici presenti sullo schermo in un colpo solo.La longevità risulta nella media, tenendo conto che da un lato la compilation dispone di ben tre titoli, ma dall’altro risultano un po’ datati e perciò il giocatore può perdere interesse in breve tempo.

– Tre giochi al prezzo di uno

– Buona Giocabilità

– Possibilità di ribaltare lo schermo

– Giochi un po’ datati

– Graficamente troppo semplici

6.5

In conclusione Capcom Generation 1 è un insieme di tre vecchie glorie degli anni ’80, riprodotte alla perfezione con una buona varietà di opzioni e bonus extra, che può appassionare i giocatori più anziani che già provarono quei titoli in salagiochi e che desidererebbero riprovare quelle emozioni anche a casa. La compilation è decisamente sconsigliata ai giocatori più esigenti che cercano titoli molto sofisticati con una realizzazione tecnica moderna e particolareggiata.

Voto Recensione di Capcom Generation 1 - Recensione


6.5