Recensione

Camp Rock: The Final Jam

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a cura di rspecial1

La Disney è una delle società più innovative per ciò che concerne il riuscire a sfornare produzioni per ragazzi in grado di farle incassare tanti soldi. Camp Rock è solo uno degli ultimi telefilm realizzati dal colosso americano e, come avviene quando qualcosa ha successo, arriva puntuale la versione cinematografica. The Final Jam è il secondo film dedicato a questa serie e trasmesso sulla versione italiana di Disney Channel lo scorso settembre, insieme ad una serie di iniziative volte a lanciare nel mondo della musica i ragazzi che ne sono protagonisti, come Disney ha già fatto in passato e sta facendo con numerose star. Non poteva quindi mancare la versione video ludica con un titolo dedicato proprio alle vicende narrate nel film e realizzato da Disney Interactive per la gioia di tutte le piccole fans di Demi Lovato e del gruppo Connect 3.

Camp vs CampThe Final Jam ripercorre la trama del film Disney e ci ritroveremo, quindi, in piena estate con Mitchie ed i Connect 3 pronti a rilassarsi e spassarsela a Camp Rock ancora una volta. Peccato che sia stato realizzato Camp Star proprio dall’altra parte del fiume e che, con amara sorpresa dei nostri eroi, ha “rubato” parecchi insegnanti ed alunni al loro gruppo, portando quasi alla chiusura definitiva di Camp Rock. Da qui nasce l’idea della protagonista di lanciare una sfida al campus rivale, ovviamente musicale, per cercare di evitare la chiusura convincendo i “traditori” a tornare al campo di origine. Gli sviluppatori per inserirci in questa semplice trama, hanno deciso di metterci nei panni di un personaggio immaginario che vivrà le avventure del film non direttamente come uno dei protagonisti. Inizieremo cosi a decidere se metterci nei pantaloni di un ragazzo o nella gonna di una ragazzina, con la possibilità di scegliere il colore della pelle, la forma delle sopracciglia, il taglio ed il colore dei capelli. Il tutto prima di andare a Camp Rock dove, una volta giunti con il nostro bel pulmino scolastico giallo, verremo accolti dal direttore Brown in persona che ci indicherà immediatamente una bella sfida tra i novizi del rock alla quale partecipare. Dovremo a questo punto del gioco decidere quale strumento usare tra la chitarra, il basso o la batteria ed affrontare un rapido tutorial prima di scatenarci con la prima canzone rockettara presa direttamente dal repertorio del film. Una volta presa confidenza con il sistema di gioco e finita la canzone potremo dedicarci alla conoscenza dei ragazzi che troveremo in giro, facendo con loro amicizia e permettendoci di raccogliere cosi informazioni utili per il proseguimento della storia. Mentre esploreremo il campo troveremo spesso delle interessanti monete dorate che ci permetteranno di accedere ad alcuni semplici minigiochi e che verranno utilizzate come valuta di scambio nei negozi.

Io suono la batteriaGli sviluppatori della Disney Interactive hanno realizzato The Final Jam basandosi su semplici minigiochi musicali e non solo, dando però al titolo una parvenza di avventura. Il nostro piccolo eroe infatti dovrà parlare con i suoi compagni, i quali gli chiederanno sempre aiuto per svariate mansioni, come raccogliere la legna, gonfiare palloncini o consegnare messaggi ad altri facendo da proprio e vero postino. Insomma per essere l’ultimo arrivato vi accorgerete ben presto che sarete anche quello che sgobba maggiormente. Tutti i giochi sono da effettuare con il pennino, anche se c’è la possibilità di usare la croce direzionale con i pulsanti e persino il microfono per quelli nei quali bisogna soffiare. Nella creazione del nostro personaggio noi abbiamo scelto come strumento la batteria: ebbene non useremo solo quella per tutto il gioco, anzi dovremo proprio suonare anche tutti gli altri. Come da tradizione per i giochi ritmici ogni strumento, sebbene con un interfaccia diversa a seconda se si tratti di una chitarra, del basso o della batteria appunto, andrà suonato toccando il touch screen di Nintendo DS nel momento esatto in cui l’icona musicale si collocherà nel punto prestabilito. Una piccola variante inserita dai programmatori è quella di poter usufruire di una canoa per attraversare il fiume o effettuare altre gare: in questo caso dovremo fare le nostre remate effettuando il movimento con il pennino a destra e sinistra, anche per virare, proprio che si farebbe nella realtà.

A tutto rockPer essere un titolo musicale la pecca peggiore di questo Camp Rock: The Final Jam è innanzitutto la presenza di soli sette brani musicali, ripresi tutti dal film. Considerando che dovremo suonarli svariate volte, dopo non poco sfiancheranno un qualunque giocatore, persino un appassionato incallito della serie avrebbe preferito ascoltare più brani, magari ripresi dai precedenti capitoli. Oltre a ciò ci ritroviamo di fronte ad un prodotto poco vario di per sè, poiché, sebbene ci sia la presenza di un interfaccia grafica diversa da strumento a strumento, alla fine si fa esattamente la stessa cosa con ognuno e non serve neppure l’introduzione del ballo, da effettuare sempre nel medesimo modo. I minigiochi sono pochi, ripetitivi ed assolutamente evitabili vista la loro semplicità e durata molto breve, che non aiutano certo a staccare dalle sezioni musicali. Come ciliegina sulla torta il gioco dura pochissimo, in una manciata di ore si porta a termine la storia e sebbene restano sempre da affrontare le canzoni a livelli di difficoltà sempre maggiori resta pur sempre troppo semplice effettuare combo di combinazioni lunghissime ed ottenere percentuali alte. A questo si va ad aggiungere una realizzazione tecnica appena sufficiente per la parte audio, vista l’ottima resa delle poche canzoni (forse per questo Disney all’inizio del gioco ci consiglia persino di usare delle cuffie) ma pessima in tutti gli effetti sonori e campionamenti vari, mentre la grafica è superficiale nella resa del campeggio, poco dettagliata e molto vaga anche nei dettagli degli interni delle case. Animazioni legnose e povere di armonia concludono l’aspetto visivo che si salva solo per la cura posta nella resa dei volti.

– Canzoni riprodotte perfettamente

– Solo sette canzoni

– Gameplay semplicistico

– Molto corto

– Grafica spartana

5.0

Camp Rock: The Final Jam è uno di quei prodotti atto a vendere per la popolarità della serie e punta tutto sulla passione dei fans per riuscire ad emergere nel panorama dei rythmic games. Senza dubbio il prodotto si rivolge ad un pubblico giovane e visto quanto è grande il nome in copertina alla Disney han ben pensato che gli appassionati non avrebbero badato ad altro. Purtroppo però sette brani sono veramente pochissimi per un videogioco che basa tutto sulla musica e sebbene si possa chiudere un occhio sul livello di difficoltà molto basso e la realizzazione tecnica sotto la sufficienza, la ripetitività delle canzoni stancherebbe persino il più incallito adoratore di Demi Lovato. Il panorama ludico di Nintendo DS è ricco di titolo migliori ed anche indirizzati ad un pubblico giovane che si avvicina per la prima volta a questo genere, è quindi consigliabile rivolgersi ad altro mentre per gli amanti di Camp Rock che sono disposti a sorvolare sul numero limitato di canzoni e tutti i difetti citati…buon rock a tutti.

Voto Recensione di Camp Rock: The Final Jam - Recensione


5