Recensione

Call to Power 2

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a cura di Redazione SpazioGames

Call to Power 2 riprende lo stile di Civilization, un gioco di strategia a turni uscito all’inizio degli anni ’90 in cui lo scopo dei giocatori era quello di comandare una civiltà e guidarla fino ad avere il sopravvento sulle altre. Dopo aver scelto la vostra civiltà dovrete costruire la capitale di quello che sarà il vostro impero e quindi le prime unità per pianificare una maggiore occupazione del territorio. La collocazione temporale delle vicende ha un range molto ampio: si può partire infatti dal 4000 AC per arrivare al 2300. In tutto questo tempo dovrete evolvere la vostra civiltà facendola espandere verso altri territori. Oltre all’aspetto militare non dovrete trascurare le vicende economiche e politiche: dovrete cercare infatti di migliorare l’agricoltura, di costruire fabbriche, portare avanti la ricerca scientifica per aumentare il livello tecnologico, decidere il tipo di governo e le relazioni estere con gli altri stati. Per evitarvi di dover gestire ogni singola città è stata pensata la figura del sindaco a cui darete delle direttiva di massima da seguire in modo che voi possiate dedicarvi all’espansione dell’impero.Per quanto riguarda la gestione delle battaglie avrete la possibilità di gestire la tattica di combattimento e posizionare le vostre truppe, dopodiché potrete solo decidere se continuare la battaglia o arrenderviRispetto all’episodio precedente, questo seguito aggiunge nuove civiltà che sono passate ora a 41 e introduce tre scenari: Alessandro il Grande, feudalesimo giapponese e guerra nucleare. L’interfaccia di gioco inoltre è migliorata essendo più semplice e intuitiva. Restano però alcuni bugs e un generale senso di lentezza che non la rendono ancora perfetta. Graficamente il gioco appare abbastanza antiquato con un interfaccia 2D non particolarmente ricca di dettagli. Lo scrolling della mappa è lento e spesso scattoso mentre le animazioni delle unità sono realizzate in modo più accurato. Noisose le lunghe e inutili sequenze di intermezzo di cui sinceramente non si sentiva la necessità.Per quanto riguardo il sonoro, c’è poco da rilevare in quanto gli effetti e le musiche sono ridotte al minimo indispensabile. Del resto tutta l’attenzione, come spesso accade in questo genere di giochi, è stata rivolta alla struttura del gioco trascurando qualsiasi forma di abbellimento estetico.

HARDWARE

Le richieste hardware sono molto basse infatti è sufficiente un Pentium a 166 Mhz con 16 Mb di RAM. Si raccomandano 500 Mb di spazio libero su hard disk.

MULTIPLAYER

Sono diponibili dei server a cui connettersi per unirsi a partite già iniziate oppure per crearne delle nuove.

7

In conclusione se avete già provato Civilization e vi siete appassionati a questo genere di gioco, non potete perdere Call to Power 2, che rispetto al passato rappresenta un’evoluzione dal punto di vista della giocabilità. Rimane il rimpianto per una realizzazione tecnica che sicuramente avrebbe potuto essere più curata e rendere il gioco più appetibile. Il fascino di guidare una civiltà verso la sua evoluzione e affermazione sulle altre è molto alto tuttavia il titolo presenta dei difetti (primo fra tutti una generale lentezza nello sviluppo delle azioni) che potrebbero scoraggiare le persone non abituate a questo genere di giochi.

Voto Recensione di Call to Power 2 - Recensione


7