Anteprima

Call of Juarez: The Cartel

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a cura di jred

Aprite. Siamo la f***a polizia!

Abbandonate le terre sabbiose e deserte del vecchio west, messe da parte le fruste ed salutati i nativi americani, Ubisoft ci propone un nuovo promettente titolo della serie Call of Juarez, naturalmente targato Techland. Questa estate prepariamoci al consistente balzo cronologico che ci porterà negli anni 80, ecco a voi Call of Juarez: the Cartel

Nachos&Tortillas
Questa volta, come anticipato, i nemici non saranno i famigerati indiani, bensì i messicani. Ovviamente intese solamente quelle organizzazioni criminali piene di bellimbusti in canotta con la pelle tatuata dedite allo spaccio di droga, rapine e omicidi. Nei panni di un eccentrico sceriffo – un via di mezzo tra il Bruce Willis dei bei tempi ed il Clint Eastwood della preistoria – e della sua squadra, formata da un agente della DEA con la scimmia del gioco d’azzardo e un detective del Los Angeles Police Department, saremo impegnati in inseguimenti e sparatorie in giro per Los Angeles e la California, passando ovviamente per la cittadina di Juarez in Messico, ai giorni nostri. La scelta di cambiare nettamente l’atmosfera della serie è probabilmente dovuta ad un’operazione di mercato, i ragazzi di Techland hanno forse provato a seguire la moda del momento optando per un titolo più moderno e frenetico del precedente. E pare proprio che ci siano riusciti: il trailer mostra scontri in hangar isolati, night club, covi di narcotrafficanti, inseguimenti in auto in pieno stile “Die Hard”, linguaggio volgare e stile hollywoodiano. Insomma l’azione non mancherà sicuramente e ci porterà spediti al finale, che sarà diverso a seconda del personaggio con cui sceglieremo di intraprendere l’avventura.
La serie che diventa trend
Per quanto riguarda la giocabilità, ci troveremo di fronte al classico FPS che sembra recepire il meglio dalle produzioni moderne, come ad esempio l’ormai celeberrimo “bullet time” che caratterizzerà alcune fasi di gioco. Oltre a tutto questo avremo anche una modalità cooperativa che ci permetterà di affrontare la storia con un nostro amico: teniamo conto che in alcune circostanze la collaborazione in coop sarà essenziale per proseguire nel gioco, sia il secondo personaggio gestito dall’IA o mosso tramite pad da un altro giocatore. Un’altra novità è data dalla segnalazione, durante gli scontri, della posizione tatticamente perfetta per avanzare, segnalata da una specie di fantasma che ci indicherà le coperture più efficaci. Per quanto riguarda la lunghezza della trama, questa sarà composta da sedici missioni in cui si alterneranno combattimenti a cielo aperto a scontri in spazi angusti. L’atmosfera è resa perfettamente dal motore grafico mentre la fisica, stando ai primi video di gameplay, ci è parsa un po’ statica e l’ambiente poco distruttibile; speriamo che venga svolto un lavoro adeguato a riguardo, prima dell’uscita del titolo. Le sezioni di guida invece ci sembrano riuscite discretamente, semplici ed immediate in puro stile arcade alla Grand Theft Auto; inseguiremo i cattivi sia per le autostrade di Los Angeles che nel deserto e sempre con un alto tasso di adrenalina.
Abbattiamo quel videogame
Sicuramente i ragazzi di Techland hanno puntato molto sullo stile del “maledetto poliziotto americano”, quello che nei film rischia di continuo il licenziamento per i suoi metodi poco ortodossi, per intenderci. Gli script tra una sparatoria e l’altra ci fanno assaporare appieno questo elemento e le battute fatali ed arroganti del nostro Chuck Norris, ci strapperanno spesso un sorriso distratto. Difatti non c’è molta differenza tra il vecchio e il nuovo west, avremo sempre un universo caratterizzato da buoni e da cattivi. Come suggerisce lo slogan Ubisoft: “Il selvaggio west rivive in tempi moderni”. Nonostante il prodotto sia ancora nelle prime fasi dello sviluppo ha già fatto parlare di sè: ad alcuni politici messicani non è proprio piaciuta l’impostazione data alla trama e la scarsa delicatezza nel trattare determinati argomenti. Il gioco ci porterà infatti a vari scontri nella cittadina di Juarez dove, tra il 2009 e il 2010, circa seimila persone sono rimaste vittime di sparatorie collegate alla droga. Secondo il congressista Ricardo Boone Salmon : “Ai bambini di Ciudad Juarez viene insegnato già dalla più tenera età a mettersi al riparo in caso di una sparatoria fuori da scuola”. Sicuramente non il luogo ideale dove ambientare la storia di poliziotti americani praticamente invincibili che affrontano cattivi senza paura.

– Ottima caratterizzazione dei personaggi

– Co-op promettente

– Atmosfera alla “Die Hard”

Polemiche a parte non vediamo l’ora di mettere le mani sul nuovo titolo di Techland, certo il rischio preso dagli sviluppatori è grande, visto il taglio netto al filo conduttore della serie e all’ambientazione classica. Molti fan saranno spaventati, molti altri eccitati, ma siamo sicuri che se il gioco riuscirà a mantenere inalterate le sue qualità ed il suo gameplay, saprà metterà d’accordo tutti. Noi rimaniamo in attesa di novità, soprattutto per constatare i miglioramenti dal punto di vista tecnico e lo sviluppo di una buona IA. Rimanete con noi.