Recensione

Call of Duty: World at War

Avatar

a cura di Benenath

L’enorme successo nato intorno al primo storico capitolo per PC, ha reso la saga di Call of Duty una delle più longeve e apprezzate dell’odierno mondo dei videogiochi. Con World At War, considerati anche i due scorsi episodi dedicati alle console di vecchia generazione sviluppati da Treyarch, siamo ormai giunti alla settima incarnazione del brand, affidata per quest’anno appunto al team autore di Call of Duty 3. Il debutto della serie su Nintendo DS si presentanta in maniera dignitosa come uno dei migliori esponenti del genere per il portatile a doppio schermo di Nintendo. Sviluppato da N-Space, autori anche del precedente episodio, World at War su Nintendo DS si presenta subito caratterizzato da un’azione frenetica e coinvolgente sin dai minuti iniziali.

Dal paradiso infernale delle isole pacifiche al freddo e gelido inverno della RussiaI minuti iniziali fungono, come tradizione della serie, da tutorial. Ambientato nelle isole del Pacifico, dove la controffensiva USA nei confronti del Giappone sta raggiungendo il suo apice, il giocatore prenderà subito confidenza con i controlli di gioco affidati ad una abile combinazione formata da touch-screen e croce direzionale. Il primo è utilizzato come sistema di puntamento che, gioco alla mano, si mostra persino più preciso della classica coppia “Tastiera e Mouse”. Inoltre, su di esso sono visualizzati anche le armi che porterete durante le missioni, il numero di granate disponibili e un piccolo radar che segnala la posizione di armi e nemici. La croce direzionale è utilizzata ovviamente per le funzioni fisiche del protagonista: corsa, accorciamento, strisciamento e movimento. Per sparare, invece, dovrete utilizzare il dorsale sinistro (o destro per i giocatori mancini). Il tutto vi assicuriamo è abbastanza funzionale e comodo. Fatta eccezione per qualche sporadico caso di calo di frame-rate, non avrete mai nessun problema con questo sistema di controllo, ormai collaudato e studiato alla perfezione. Sono presenti inoltre dei mini-giochi da fare interamente con lo stilo. Ad esempio curare le ferite dei propri compagni, disinnescare mine, mandare messaggi radio, ecc. Sullo schermo superiore visualizzerete, invece, l’azione di gioco. Per trattarsi di un portatile è veramente spettacolare: esplosioni, proiettili che si infrangono su pareti o alberi, velivoli solcanti i cieli e tutto quello che vi aspettereste di trovare in uno scenario della Seconda Guerra Mondiale.La campagna di gioco principale è coinvolgente e degna delle serie. E, come classico, viene divisa in tre tronconi principali riguardanti le missioni americane, britanniche e russe. Il compito, inutile dirlo, è terminare il secondo conflitto mondiale ed arrivare alla conquista di Berlino, capitale del Reich.L’azione è varia e mai ripetitiva. Dalle giungle sarete trasportati in Russia, Normandia e Germania. Vi troverete a combattere su aeroplani, mitragliatici contraeree appostate su punti strategici, carri armati e quant’altro ancora. Insomma, non avrete mai una sensazione di deja-vù. Il tutto ruota intorno a 26 missioni, tutte perfettamente congeniate e studiate per rendere l’esperienza ludica di ottimo livello e non far stancare mai il giocatore. Una volta terminata la campagna, potrete quindi cimentarvi con la corposa modalità online studiata ad hoc per il titolo. Le modalità sono le classiche per un FPS: Deathmatch, Team Deathmatch, cacciatore/preda e cattura la bandiera. Il tutto fino ad un massimo di 4 giocatori. Poco, è vero, ma per questo serbiamo una speranza in favore degli episodi futuri della saga. Per aumentare ancora di più la longevità del gioco, garantita anche dalla presenza di obiettivi stile Xbox 360 e Playstation 3 e da oggetti nascosti disseminati per i vari livelli, è presente una modalità sfida. In questa, vi ritroverete nuovamente negli scenari della campagna principale. L’unica differenza è che avrete un numero di uccisioni da effettuare entro un fissato tempo limite per aggiudicarvi la sfida. Si tratta di una tipologia di gioco fatta sicuramente per allungare il brodo, ma è un ingrediente aggiuntivo utile che divertirà parecchi giocatori.

La forza del comparto tecnicoGrafica e audio di Call of Duty: World at War sono senza alcun dubbio di ottimo livello. Sebbene la paletta cromatica che abusa di grigio e marrone possa far storcere il naso a qualcuno, il complesso è davvero di buon livello e sicuramente il gioco risulta una delle migliori produzioni presenti su Nintendo DS. Ambienti distruttibili (anche se in maniera “scriptata”), dettagli di edifici ed armi, fumo, effetti vari sono tutti di buona realizzazione. Non manca qualche difetto, come le animazioni degli avversari a volte afflitte da diversi “bug”, ma si tratta di problemi su cui potrete tranquillamente soprassedere. L’audio, forte del doppiaggio in italiano, è apprezzabile. Per goderne appieno vi consigliamo di giocare con le cuffie, in modo tale da sentirvi completamente immersi negli scenari di guerra del conflitto. Le musiche, sebbene presenti solo in maniera sporadica, sono ottime e coinvolgono ancora di più il giocatore nell’azione di gioco forte, già di suo, di un gameplay ben strutturato.

– Campagna di gioco longeva e coinvolgente

– Modalità online ben studiate e divertenti

– Completamente in italiano

– Ottimo sistema di controllo

– Corretti numerosi ”bug” rispetto Modern Warfare…

-…anche se alcuni sono rimasti

– Animazioni degli avversari, a volte, poco convincenti

8.0

Modern Warfare ci aveva soddisfatto. World at War fa ancora di più, migliorando i difetti della precedente edizione e fornendo ai giocatori una esperienza ludica degna di quanto trovereste su Xbox 360 e Playstation 3, oltre a una campagna di gioco forte di un comparto tecnico-audio di buon livello e composta da ben 26 missioni. Modalità online ben integrate e altre piccole chicche per incrementare la longevità del gioco, fanno del prodotto Activision forse il migliore sparatutto presente su Nintendo DS. E non è poco. Consigliato a “scatola chiusa” agli amanti della serie e del genere.

Voto Recensione di Call of Duty: World at War - Recensione


8