Recensione

Call of Duty: La Grande Offensiva

Avatar

a cura di Redbaron

Chi di voi avrà giocato il gioco originale Call of Duty, avrà avuto ben pochi dubbi in merito ai vari riconoscimenti che il titolo ha ricevuto nel 2003. Tra i più prestigiosi vale sicuramente la pena ricordare quello di miglior gioco d’azione che facilmente però avrebbe potuto essere anche di miglior gioco dell’anno se non vi fosse stato un capolavoro come Star Wars: Knights of the Old Repubblic. La domanda quindi più lecita e che subito potrà sorgere nelle menti di chi si appresta a valutare l’acquisto dell’espansione Call of Duty: La Grande Offensiva è: ”il gioco rispecchia i livelli già eccelsi toccati dal titolo originale?”Non voglio tenervi sulle spine, non è mai stato nel mio stile, né ne trova motivazione: il gioco è bellissimo e ve lo dice un super appassionato di seconda guerra mondiale che dopo aver visto e rivisto Salvate il Soldato Ryan e Band of Brothers non ha smesso mai di giocare e rigiocare a MOH e Call of Duty.

Finite alcune missioni ci si ferma a riflettereUnited Offensive è talmente coinvolgente che in alcuni scene potrete ritrovare quello stesso pathos e quella spossatezza finale che vi possono lasciare missioni come lo sbarco in Normadia, con quel brivido lungo oltre 60 anni nel sapere di aver completato un’operazione che su quel particolare tratto di costa francese soltanto il 10% dei soldati americani è riuscito a compiere.Di tutto questo dobbiamo ringraziare la Gray Matter Studios, software house americana che non si è sottratta alla sfida che gli è stata proposta nel realizzare l’espansione del gioco capolavoro di Infinity Ward.Call of Duty: La Grande Offensiva (d’ora in avanti, per brevità, CoD: GO) assolve perfettamente il compito per il quale è stata chiamata in causa e cioè di ricatturare la frenesia e l’azione che il suo precedessore era stato in grado di produrre. Certo che come espansione di un FPS (First person shooter o gioco in prima persona) le premesse non erano delle migliori visti gli esperimenti di dubbia qualità che altri titoli hanno prodotto. Sta di fatto però che GO mi ha lasciato veramente con il fiato sospeso con tutte le migliorie che ha apportato al gameplay del titolo originale.

Tre campagne per sconfiggere le armate dell’Asse Da un punto di vista più “inside the game” posso raccontarvi come si organizza lo svolgimento del gioco. L’avventura è infatti divisa in tre separate campagne ognuna per singola nazione e rispettivamente: USA, Gran Bretagna e Russia. Chiaramente queste campagne riguardano come parte attiva solo gli eserciti che poi hanno vinto la guerra. Con gli USA saremo chiamati a combattere tra le file della mitica 101ima divisione aviotrasportata (guidata dal mitico tenente colonnello Winters) nei freddi inverni tra i monti delle Ardenne, dove ogni buca rappresenterà la scommessa che dovremmo vincere per sopravvivere ai cannoneggiamenti dei pesanti calibri tedeschi. Con gli inglesi invece dovremo dapprima cercare di ritornare in patria dopo il lancio dal nostro cacciabombardiere e poi con un trasferimento rapido rapido iniziare le azioni di sabotaggio per spianare il campo all’invasione alleata della Sicilia. Ed infine con i Russi ci faremo forza tra noi compagni per spingere l’armata russa contro la micidiale forza d’invasione italotedesca (più tedesca che italo). Le missioni sono logiche e facili da comprendere come al solito, ma questa volta sono un po’ più intelligenti dato che si bilanciano bene e si susseguono con difficoltà crescenti anche se c’è da dire che la lunghezza totale del singleplayer è abbastanza corta (ma si sa che come in tutte le cose belle si vorrebbe che non finisca mai).

Guns…a lot of guns (cit.)Prima poi di passare al multiplayer, vero cuore di questa espansione, vale la pena citare le nuove armi che nel gioco saremo chiamati a maneggiare. Prima fra tutte le mitragliatrice che sebbene limiti fortemente la mobilità e richieda una vita per essere posizionata a terra, una volta completata la procedura è in grado letteralmente di mietere nemici e permetterci di mettere in difficoltà più e più avanzate di tedeschi. Altro gingillo veramente focoso è il lanciafiamme che permette di dare quel pizzico in più ad alcune mappe tra cui Berlino. Per finire come non parlare dei mezzi in game. In ordine di apparizione: la Jeep con annessa mitragliatrice che ci permetterà di muoverci rapidamente tra le Ardenne, il bombardiere inglese per una spettacolare battaglia sulla Manica, il carro armato russo in grado di avanzare potentemente tra le file tedesche in ritirata, il calibro 88 per perforare le corazze nemiche. Insomma non mancano interessanti spunti tanto che poi in multiplayer potremmo riusarli tutti per dare un’impronta completamente diversa al gioco rispetto a CoD originale (per onestà dobbiamo dire che non potremo usare il bombardiere).

Via a fraggarsi di bruttoVeniamo ora al pezzo forte dell’espansione: il multiplayer. Inutile nascondere il fatto di come la comunità che gioca a CoD goda di ottima salute e come sempre accade in questi casi l’arrivo di un’espansione così solida non può che fortificarla dato che permette di guardare al futuro con rinnovato ottimismo, nonostante in molti storcano sempre il naso quando per il gioco on-line ci mette mano Activision che in fatto di supporto non è che si prodighi molto. Nel concreto CoD: GO vanta ben 11 nuove ed immense mappe. Non solo quindi ambientazioni nuove ma anche straordinariamente vaste. Le motivazioni sono ovviamente da ricercare sulla base delle scelte della concorrenza (BF1942, ecc.) e sul fatto che il gameplay ora prevede la possibilità di potersi mettere alla guida di tank e jeep. In alcuni casi, gli affecionados delle piccole mappe potrebbero trovarsi un po’ disorientati soprattutto chi era propenso ad entrare soltanto in piccoli server poco affollati. Anche questi, tuttavia, nel giro di breve tempo non potranno che trovare soddisfazione. Certo magari la proliferazione di piccoli server sparsi nella rete potrà non essere così elevata dato che serviranno macchine potenti per supportare il traffico di dati che mappe così grandi e affollate genera.Non sono però le nuove mappe e le nuove armi le sole novità dell’espansione ma ci sono anche tre nuove modalità di gioco on-line: Cattura bandiera, Assalto alla base e Dominazione. Ovviamente, come i nomi lasciano facilmente indovinare, non rappresentano di certo delle vere rivoluzioni nel mondo multiplayer ma avere così tante modalità di gioco in un titolo soltanto è di sicuro una piacevole sorpresa.

Tra i pacchetti a spasso con la jeepInoltre l’aggiunta dei carri armati e delle jeep controllate dai giocatori da un vero plus al gioco a livello di interattività e anche a livello dei compagni di gioco, forzando la cooperazione. Nei carri armati ad esempio, oltre a guidare il mezzo, potremo portare a spasso un compagno di squadra sulla torretta principale dove con una potente mitragliatrice potrà fare piazza pulita dei nemici nelle vicinanze del tank. Con la jeep invece, oltre al guidatore, ci sarà posto per il mitragliatore sul pianale posteriore e dal lato passeggero che servirà ad ospitare un compagno in grado di sparare allegramente durante la guida. Certo la protezione di una jeep è veramente bassa, ma la sua velocità consente di assicurare rapidi rinforzi soprattutto in quelle mappe enormi che a piedi ci si impiegherebbe una vita a percorrere.Ulteriore chicca è il meccanismo di remunerazione per i giocatori più abili. Se un giocatore infatti dimostra determinate doti potrà nell’ordine: ottenere più munizioni alla nascita, avere il controllo del binocolo e quindi la possibilità di ordinare dei bombardamenti di artiglieria e così via fino a diventare un vero Rambo con l’uccisione di un consistente numero di nemici. Graficamente parlando poi il gioco è veramente notevole, soprattutto tenendo in considerazioni due aspetti: la qualità delle esplosioni che godono di particolare realismo, il modo in cui è stato arcispremuto il motore grafico di Quake III. Chiaro, onestamente parlando, il gioco non ha la resa di alcuni capolavori del 2004 (Far Cry, Doom 3 e HL2) ma sono tutti titoli nuovi e con budget super milionari. Da ultimo ma non ultimo il sonoro. Se avete un bel sistema di casse tenetevi incollati alla sedia perché vi sembrerà veramente di essere stati catapultati al centro della battaglia.

HARDWARE

– CPU superiore a 800 Mhz– Scheda video con 32 MB di memoria– L’installazione del gioco originale Call of Duty

MULTIPLAYER

TCP/IP e LAN, può contare su una comunità vastissima conta tantissime modalità di gioco e mappe di tutte le dimensioni

– Permette di continuare a vivere l’esperienza di CoD

– Grande coinvolgimento

– L’audio restituisci un’intensa sensazione di immersione

– Il multiplayer è di altissimo livello

– Alcuni piccoli bug grafici

– Alcuni bug nella traduzione

– Il singleplayer per alcuni può essere corto

– Il motore di Q3 ha i suoi annetti

8.0

Un saga, quella di Call of Duty, che resta nel cuore degli amanti del genere grazie alla qualità intrinseca della produzione. Non credo vi siano ostacoli nel consigliare a tutti di acquistare l’espansione (e il titolo originale a chi se l’è imperdonabilmente perso). Ricordatevi però che la guerra non ha bisogno di eroi ma solo di uomini capaci di affrontare il disumano.

Voto Recensione di Call of Duty: La Grande Offensiva - Recensione


8