Anteprima

Call of Duty: Ghosts

Avatar

a cura di Mugo

Santa Monica – Oltre l’Europa, oltre l’oceano, oltre l’intero continente americano: siamo volati fino in California per un primo incontro con un titolo che sarà indubbiamente tra i protagonisti dei prossimi mesi e, più in generale, della nuova stagione videoludica che vedremo cominciare intorno alla fine dell’anno. Si tratta dell’ultimo capitolo di una delle serie più amate/odiate del nostro settore, forte del suo multiplayer adrenalinico e di campagne spettacolarmente cinematografiche; è con grande interesse, dunque, che abbiamo accettato l’invito di Activision e ci siamo seduti in prima fila, a pochi metri dallo schermo su cui è stato presentato ufficialmente al mondo Call of Duty: Ghosts

Girare pagina 
In molti ci aspettavamo Modern Warfare 4, ce lo conferma anche Eric Hirshberg, CEO di Activision Publishing, mentre rivela che cercando su Google “Modern Warfare 4” (un sequel che non esiste) si hanno più risultati che cercando “Dark Knight Rises”, un sequel che invece abbiamo visto (quasi) tutti. Anche solo da questo piccolo confronto si riesce a capire quanta attesa ci sia attorno al prossimo Call of Duty, e quanto sarebbe stato facile per Activision sedersi sul successo assicurato di un seguito che in tanti ritenevano ovvio. La scelta di cambiare marcia, di aprire un nuovo fronte di combattimento, appare dunque coraggiosa e simbolica. Così come il primo Modern Warfare ha ridefinito un genere, anche Call of Duty: Ghosts dovrà segnare il passaggio da una generazione di console all’altra, indicando la via per gli anni a venire. Per realizzare le sue ambiziose intenzioni, Activision ha deciso di dotarsi di una squadra produttiva di altissimo profilo, a partire dalla collaborazione con Stephen Gaghan, sceneggiatore Premio Oscar per Traffic, che promette di dare ai giocatori una narrazione coinvolgente e di qualità. Proprio sul fronte narrativo, però, non abbiamo scoperto particolari dettagli durante l’evento californiano, sappiamo solo che gli Stati Uniti attraversano una fase di crisi a causa di minacce alla sicurezza, e che verranno chiamati i migliori uomini dai corpi speciali a sbloccare la situazione. 
I segreti dei fantasmi 
Oltre a non avere informazioni precise sulla cornice narrativa che andrà a contenere gli eventi raccontati in Call of Duty: Ghosts, è anche per quanto riguarda il gameplay vero e proprio che dobbiamo accontentarci di quel poco che è trapelato dalla conferenza stampa. La mobilità nelle partite in multiplayer rimarrà uno degli elementi caratterizzanti anche nel prossimo capitolo della serie, venendo addirittura arricchita dalla previsione di nuovi movimenti possibili: ci si potrà sporgere dalle coperture, scivolare in corsa senza per forza finire a terra proni e, soprattutto, superare in corsa piccoli ostacoli saltandoli, mantenendo la fluidità necessaria ad evitare i colpi nemici. Le mappe di gioco, poi, conterranno diversi elementi dinamici sia attivabili dai giocatori che indipendenti, diretti a rendere ancora più frizzanti le partite, anche se purtroppo sono per ora coperti dal segreto, così come nel mistero rimangono le previste possibilità di personalizzazione del proprio avatar. La presenza nella squadra di soldati di un cane (nello specifico un pastore tedesco ottimamente realizzato) al quale dare semplici ordini, ci lascia immaginare che vedremo più meccaniche legate al controllo dei compagni, ma si tratta solo di nostre supposizioni. Potrebbe sembrare ora che durante la presentazione non ci sia stato mostrato niente di concreto, ma questo solo perché non abbiamo ancora affrontato la portata principale della conferenza californiana: il nuovo motore grafico. 
Al passo coi tempi 
Che il vecchio engine dietro a Modern Warfare 3 e Black Ops 2 fosse ormai datato non è un mistero, anche se va detto che è stato sapientemente spremuto fino all’ultima goccia riuscendo ad ottenere risultati accettabili fino ad oggi. L’avvento di una nuova generazione di console (e la continua ed inarrestabile evoluzione dei personal computer), però, non può prescindere da un salto tecnico impossibile senza la creazione di uno strumento di sviluppo completamente nuovo, ed è così che ci è stato presentato il nuovo motore che animerà l’azione di Call of Duty: Ghosts
Per dare un’idea dei passi avanti ci vengono mostrate delle immagini di comparazione tra i risultati possibili con il nuovo motore e quelli raggiunti in Modern Warfare 3, e il salto tecnico risulta immediatamente importante. Praticamente sotto ogni aspetto abbiamo potuto constatare delle migliorie evidenti: le costruzioni poligonali sono ora decisamente più particolareggiate e ricche di dettagli, con modelli dei volti assolutamente convincenti e curati, mentre sul fronte di illuminazioni ed effetti particellari non si può che apprezzare l’ottimo lavoro svolto da artisti e sviluppatori. I buoni risultati sono raggiunti grazie anche all’impiego di un filtro particolare, il SubD, capace di aumentare il numero dei poligoni in corsa. Un esempio pratico è dato dai mirini delle armi, normalmente composti da un basso numero di poligoni, che però a filtro attivo sono moltiplicati portando così le forme ad avere dei contorni curvi ed omogenei. La facilità con cui questo filtro viene attivato o disattivato ci fa pensare che il motore grafico sia stato sviluppato per poter girare su macchine dalle prestazioni molto differenti, andando così a soddisfare le richieste tecniche sia della corrente generazione di console che della prossima, magari al costo di una minore spettacolarità delle immagini sulle macchine più performanti. Quanto visto a Santa Monica, infatti, non ci ha fatto gridare al miracolo: certo, si tratta di un innegabile passo avanti rispetto al vecchio motore, ma non abbiamo visto raggiungere vette di spettacolarità inesplorate, tenendo presente che la demo veniva fatta girare su un PC con specifiche paragonabili a quelle delle console next-gen. 
Parlando proprio della demo di giocato, poi, è difficile esprimere un parere sulle nuove meccaniche che andremo a trovare durante le partite, visto che si trattava di una sezione tutto sommato classica scelta apposta come diretto paragone grafico con un’analoga scena in Modern Warfare 3. Possiamo dunque dire che il salto c’è, eccome, ma che dovremo pazientare ancora qualche mese prima di avere sufficienti elementi di valutazione. 

– Finalmente un nuovo motore grafico

– Le nuove meccaniche intraviste paiono interessanti

– Collaborazioni importanti per la sceneggiatura

Call of Duty: Ghosts ha come ambizioso obiettivo quello di dare il via ad una nuova generazione di sparatutto in soggettiva, forte dell’esperienza degli sviluppatori e di un investimento ingente da parte di Activision. Durante la conferenza stampa californiana abbiamo visto all’opera il nuovo motore grafico, un motore che, pur senza sbalordire, segna un deciso salto da quanto visto nei precedenti capitoli. I pochi dettagli che abbiamo avuto su storia e meccaniche di gameplay ci hanno stuzzicato non poco, e siamo certi che Infinity Ward saprà tenere fede alla sua fama nel produrre un titolo spettacolare e coinvolgente.