Recensione

Call of Duty 3

Avatar

a cura di Ryoku

Dopo la convincente versione approdata sulla recente console di casa Microsoft, vediamo accontentare anche i fanatici Sony con il terzo capitolo della serie di Call of Duty, relativo in questo caso alla Playstation 2, che poco si discosta dalla controparte se non per i limiti hardware che quest’ ultima presenta. Ci ritroveremo dunque nuovamente coinvolti nelle azioni più crude che solo una guerra mondiale poteva presentare, aprendoci varchi tra schiere nemiche col nostro fidato fucile. Ancora una volta, non saranno gli sviluppatori della Infinity Ward a deliziarci con le loro potenzialità, ma bensì i Treyarch, che hanno già saputo mostrare le loro egrege doti nel capitolo precedente.

Ciak,si gira!La guerra, come tutti sappiamo, è arena di atrocità, e come tale viene espressa nel mondo videoludico mediante sequenze video tipiche di un opera cinematografica, capaci di rappresentare nei particolari lo stato d’ animo dei personaggi della storia. Come succede nei massimi esponenti guerreschi come Medal of Honor e Metal Gear (seppur quest’ ultimo appartenente ad un genere stealth e quindi ben diverso da un FPS), nella modalità single player verremo catapultati in imprese eroiche invidiabili perfino per un Pearl Harbor con Ben Affleck. Tali eventi, sono ambientati subito dopo l’apocalittico D-day, durante la liberazione della Normandia dall’occupazione tedesca. Al di là del classico gameplay, le nostre abilità da videogiocatori verranno messe in discussione mediante filmati interattivi, purtroppo però poco frequenti, dal momento che si dimostrano alquanto interessanti.

Tra un trucidamento e l’altro ora contrattacco pure.La giocabilità di Call of Duty 3 poco si discosta da quella associata al secondo capitolo della saga se non per piccole aggiunte a dir poco appaganti. Se nel prequel i nemici avevano la facoltà di rigettarci contro le bombe che eventualmente lanciavamo contro di loro (a differenza nostra che non potevamo compiere l’analogo gesto), sarà ora possibile anche per noi rimandare al mittente l’ordigno esplosivo mandatoci dal nazista, una volta che ci saremo ben posizionati sulla granata stessa, e così contrattaccare. 14 saranno le missioni impegnate nell’avventura principale, associate a varie e diverse ambientazioni, nelle quali ci ritroveremo spesso ad usare auto o ingenti carro armati, a secondo se dovremo scappare o attaccare i soldati tedeschi. Migliorie vengono riscontrate soprattutto nella modalità multiplayer, dove il numero dei partecipanti non è più limitato ai soli 8 giocatori ma bensì incrementato ai 24. Le modalità di gioco invece sono 6, tra cui ritroviamo i classici death match singoli o in squadre, “cattura la bandiera”, ove dovremo trovare la medesima ed impostarla in un punto decifrato da una mappa; “Guerra”, consistente nella conquista di determinate aree individuate da un icona e “Centri di comando”, nella quale bisognerà stabilire una base e difenderla al fine di aumentare i propri punteggi. Le mappe sono vaste e dettagliate (di cui se ne dispongono 9), ma tale estensione si rileva un difetto nel momento in cui le partite multigiocatori presenteranno un numero discreto di giocatori, poichè tali zone diventeranno in questo caso inevitabilmente dispersive. Le possibilità d’azione sono inoltre legate alle 7 classi di soldati, ognuna delle quali garantisce l’uso di specifiche armi e qualità, come ad esempio il fuciliere in grado di usare la granata da fucile o il medico capace di rianimare i compagni.

Grafica, comparto audio,longevità e grado di difficoltàSeppur non competi come già detto, con la versione della Xbox 360, a livello tecnico la versione Ps2 riesce a non sfigurare, presentando ottimi effetti visivi legati alle continue esplosioni ed alla fisica delle particelle, a loro volta associate all’aria ed alla polvere, con un dettaglio che rende ancor più simile alla realtà i soldati ed i loro strumenti da guerra. Laddove si cerchi di avvicinare il videogioco ad un film, non possono mancare colonne sonore di un certo livello, che riescono non solo nell’ intento di emozionare e gasare il videogiocatore durante le varie sessioni di gioco, ma perfino a farlo ambientare ulteriormente all’interno dei numerosi eventi, come se fossimo noi in prima persona ad imbatterci contro gli stessi. La pelle d’oca sarà quindi assicurata dall’inizio fino agli sgoccioli della nostra missione. Per ciò che compete la durata della suddetta opera, multiplayer a parte, questa rientra nella media del genere, tral’altro basterà l’online a tenervi ancor più legati al prodotto ora analizzato. Infine, parlando della sfida offerta, il tutto entra in funzione della IA dei nemici non troppo efficace, dal momento che spesso esiteranno nel premere il grilletto o a fare abuso dei combattimenti corpo a corpo presentandosi poco reattivi, per il resto ritroviamo una buona calibratura della difficoltà passando da un obiettivo all’altro.

+Tecnicamente buono

+Colonne sonore poste su livelli cinematografici

+Giocabilità immediata e migliorata rispetto i prequel

+La modalità multigiocatore

+L’online

-IA poco reattiva dei nemici e compagni

-Interazione ambientale migliorabile

8.8

Call of Duty 3 risulta un prodotto dalle ottime qualità, riuscendo a presentare tutto ciò che ogni amante del genere può richiedere, dal momento che al di là della modalità in single player posto su egregi livelli, sa trarre maggior espressione di sè in quelle che sono le partite di gruppo, ora ampliate con un massimo di 24 concorrenti. Sonoro e realismo nel dettaglio tral’altro, rendono il titolo ancor più godibile sotto ogni aspetto e di seguito posso ben consigliare ai fedeli dell’attuale trilogia, l’ acquisto del medesimo. Al contrario invece, chi non è riuscito a digerire i prequel, potrebbe non apprezzare anche quest’ ultima fatica.

Voto Recensione di Call of Duty 3 - Recensione


8.8