Recensione

Cabela's Dangerous Hunts 2011

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a cura di FireZdragon

La caccia, almeno per quanto riguarda il nostro paese, ancora oggi fa discutere ed è innegabile che un argomento del genere risulti essere veramente troppo vasto e complesso per poter essere trattato con dovizia su una testata videoludica. Il nostro compito qui è solo quello di esaminare il nuovo capitolo della serie Cabelas, giunto dopo diversi mesi dalla pubblicazione americana anche nel nostro Belpaese, senza scadere in discorsi moralistici. Con Cabela’s Dangerous Hunts 2011, Activision ha deciso di dare finalmente una sferzata al plot narrativo, cercando di proporre ai giocatori una storia di fondo credibile in grado di accompagnarli per tutta la durata dell’avventura e, cosa da non sottovalutare, fornirgli un valido motivo per fare fuoco contro le belve feroci che si dovranno affrontare.

Kali Maaa, Kali Maaa!Da più di duecento anni i Reinford vivono e cacciano nei loro possedimenti terrieri in Nord America ed anche per il giovane Cole, qui da noi interpretato, è finalmente giunto il momento di superare il rito di passaggio che lo renderà un membro della famiglia a tutti gli effetti. Ad accompagnarci nella missione ci saranno nostro padre Samson, un cacciatore esperto sfigurato proprio su questi picchi innevati da un misterioso predatore, e Adrian, nostro fratello minore. In questa ambientazione montana dovremo cercare le tracce di un grosso cervo e abbatterlo, strappargli il cuore dalle carni ancora calde e nutrircene come se questo fosse un gustosissimo manicaretto. Sebbene l’incipit iniziale possa far sembrare Cabela’s Dangerous Hunts 2011 il più classico dei giochi di caccia, eccetto forse per il fatto di dover mangiare un cuore ancora pulsante, ben presto il ritmo della narrazione diverrà incalzante e gli eventi prenderanno una brutta piega, trasformandoci da temibili cacciatori ad ambite prede.Poco dopo aver scattato la foto ricordo di questo magnifico momento di amore familiare, abbracciati ai nostri cari e tronfi del trofeo appena catturato, le impronte di un branco di lupi ci faranno ribollire il sangue nelle vene e daranno il pretesto per un nuovo inseguimento. Ben presto, tuttavia, ci renderemo conto che il numero e la ferocia di queste belve hanno un che di innaturale ed il terrore inizierà ad instillarsi nelle nostre menti. Il clima cupo della montagna, contornato da una nottata rischiarata solo dal pallore di una gigantesca luna piena, non farà altro che acuire la tensione mettendoci nella condizione di temere ogni minimo rumore proveniente dalla fitta boscaglia che ci circonda. Quando la narrazione ci porterà a scoprire che i lupi sono in realtà controllati da qualcuno, tramite un misterioso fischietto, la curiosità giungerà ai massimi livelli facendoci letteralmente divorare le prime ore di gioco e portandoci all’epilogo del primo livello carichi di adrenalina per i molteplici colpi di scena vissuti. Con un plot narrativo dal forte richiamo verso le leggende popolari della “Bestia del Gévaudan”, riviste poi da Christophe Gans ne “Il patto dei Lupi“, la voglia di venire a conoscenza del proseguo della storia era irrefrenabile e la scelta degli sviluppatori di mozzare a metà la trama portandoci di colpo dieci anni in avanti, addirittura in un nuovo continente, ci ha lasciato totalmente spiazzati. Dalle montagne americane alla savana ugandese l’abisso è infinito e sebbene questo serva a variare completamente ambientazione e fornire il pretesto per inserire nuovi animali da cacciare, un passaggio più graduale sarebbe stato auspicabile. Anche la trama ne risente terribilmente, appiattendosi e perdendo gran parte dell’interesse che era riuscita a suscitare inizialmente, proseguendo con uno sviluppo altalenante incapace di suscitare sorpresa e stupore.

In Uganda i leoni temono il mio fucileCabela’s Dangerous Hunts 2011 viene venduto in bundle con una nuovissima laser gun prodotta dallo stesso studio creatore delle chitarre di Guitar Hero. Il TOP SHOT ELITE è un fucile leggero e comodo, con mirino smontabile e calcio regolabile adattabile alla lunghezza delle braccia di qualsiasi giocatore. L’estrema maneggevolezza lo rende adatto anche a lunghe sessioni di gioco, previa un’impugnatura adeguata ed il giusto appoggio alla spalla. La precisione è garantita da un apposito sensore da posizionare al di sopra o al di sotto della propria televisione utile a ricevere gli impulsi laser inviati dal fucile. La versione per Nintendo Wii integra al proprio interno il Wii Mote ed il Nunchuck al contrario della versioni Playstation 3 ed Xbox 360, dotate invece di due analogici, una croce direzionale e sei tasti separati: due posti sull’impugnatura, due ai lati, il grilletto ed il meccanismo a pompa per ricaricare. Eccetto per la forma futuristica, poco azzeccata per un gioco di caccia, il fucile si presta bene all’immedesimazione ed i controlli rispondono con velocità ed esattezza. Unica pecca della periferica è una funzionalità obbligatoria di sleep time settabile da una a tre ore che spegnerà di colpo il ricevitore rischiando di lasciare il giocatore in balia degli accadimenti sempre sul più bello. Una spia rossa lampeggiante ci avviserà dell’imminente spegnimento, ma la luminosità non è abbastanza elevata da attirare l’attenzione, soprattutto se impegnati in una fase ostica di gioco.

Niente binari, ma la linearità restaTramite il comodo analogico posto sull’impugnatura del fucile ci sarà possibile muovere il nostro personaggio seguendo i quattro punti cardinali, mentre per ruotare la visuale bisognerà spostare la mira del fucile verso i bordi dello schermo. Dopo un approccio difficoltoso, una volta presa la mano la manovrabilità migliorerà sensibilmente e si riusciranno a schivare gli attacchi delle bestie nemiche in scioltezza. Per prepararsi agli attacchi sarà possibile attivare il “senso del cacciatore”, una modalità visiva speciale che ci permetterà di osservare le tracce fresche lasciate sul terreno e scovare gli animali nascosti, anche se questi dovessero essere al riparo di una roccia o dietro l’erba alta. Attivata questa modalità lo schermo virerà su colorazioni rosse e blu e potremo rivelare gli indizi esclusivamente guardando attraverso il filtro rosso situato all’interno del mirino. Tramite il menù sarà possibile sfruttare questa modalità anche se non si è dotati della periferica targata Activision, cambiando il metodo di visualizzazione ed eliminando così la bicromia per passare ad un effetto di semplice trasparenza.Il senso del cacciatore sarà inoltre utile per scovare le pagine di diario sparse per i vari livelli, le quali forniranno utili approfondimenti sulla trama, e trofei speciali in grado di garantirci energia ed esperienza. Per incanalare il giocatore verso punti specifici del livello e far partire così cut scene ed eventi scriptati, le ambientazioni obbligheranno il giocatore a seguire stretti sentieri montani o limitate radure nella savana, bloccando le strade alternative con muri invisibili o con rocce posizionate ad hoc.Nonostante questa eccessiva linearità, il gameplay riesce ad avere qualche spunto divertente: immancabile per esempio la fuga a bordo del classico mezzo di fortuna dal quale sparare ad una mandria impazzita di bufali od i duelli corpo a corpo con le fiere, combattimenti letali in cui sarà necessario colpire i loro organi vitali prima che queste riescano ad azzannarci.Sparse per i livelli di gioco saranno presenti una moltitudine di trappole che vanno dalle più semplici tagliole alle mine antiuomo ma l’escamotage viene sfruttato anche utilizzando diversi animali. La scelta di tappezzare letteralmente alcuni livelli con coccodrilli o serpenti ci è parsa oltre che forzata, inutile visto che non regala alcun tipo di divertimento ed è utilizzato come semplice pretesto per allungare una modalità storia della durata media di circa quattro ore.Guadagnando punti esperienza all’interno della modalità principale sarà poi possibile sbloccare tutta una serie di minigiochi secondari. Qui potremo esibire le nostre abilità di tiratore in alcuni livelli specifici, cercando di resistere il più a lungo possibile o tentando di totalizzare il maggior numero di punti colpendo i bersagli in serie. Sarà essenziale colpire gli animali con l’arma adeguata, sfruttando il fucile d’assalto per abbattere i bersagli terrestri ed il fucile a pompa per accumulare punte su quelli volanti. Oltre a queste due armi durante il gioco verranno sbloccati anche un fucile da cecchino, una balestra letale e precisissima ed una pistola dai colpi infiniti. Tutte le modalità alternative potranno essere utilizzate anche in cooperativa fino a quattro giocatori e presenteranno classifiche locali e online per stabilire chi sia il miglior cacciatore del 2011.

Fieramente vi presento la fiera delle fiereIl comparto tecnico di Cabela’s Dangerous Hunts 2011 si divide tra alti e bassi un po’ in tutto quello che propone. Buona parte dei modelli poligonali degli animali, punto focale dell’intero titolo, sono carenti di poligoni e, nonostante le animazioni risultino tutto sommato curate, la pochezza delle stesse renderà le creature totalmente irreali, dotandole di pattern di attacco predefiniti e privandole dell’imprevedibilità che queste hanno in natura. Per rendere dunque ostici gli scontri, gli sviluppatori hanno dovuto dotare le bestie di una resistenza fuori dal comune e di uno spiccato spirito di incoscienza -incredibile come ignorino bellamente i colpi sparati nelle loro vicinanze-. La quantità di animali riprodotta è buona ed oltre ai classici cervi, lupi, orsi e leoni, ci troveremo a dover affrontare enormi rinoceronti e temibili babbuini killer, in grado di scagliare pietre dai tetti con una precisione incredibile.Completamente da dimenticare invece i personaggi principali. Carenti di qualsivoglia carisma, eccetto forse per il vecchio Samson, non riescono a far breccia nelle memorie del giocatore lasciandone in ricordo solo un doppiaggio poco più che sufficiente ed un’asincronia tra labiale e parlato decisamente marcata. Da segnalare infine la presenza di diversi bug, con animali in grado di compiere balzi chilometrici, vistosi cali di framerate nelle situazioni più concitate e gravi problemi sulla fisica dei corpi durante le uccisioni, assolutamente poco convincente ed afflitta da evidenti problemi di ragdoll.

– Alcune ambientazioni suggestive

– La periferica vale il prezzo del bundle

– Ritmo di gioco elevato

– Modalità secondarie divertenti e curate

– Si può giocare anche con il joypad

– Caricamenti lunghi

– Tecnicamente povero

– Enormi buchi narrativi nella trama

– Storia principale senza co-op

– … ma con risultati tutt’altro che soddisfacenti

6.0

Cabela’s Dangerous Hunts 2011 si discosta talmente tanto dai giochi di caccia che definirlo tale non avrebbe veramente senso. La strada intrapresa da Activision era quella giusta per poter portare un brand di nicchia come quello di Cabela’s ad un pubblico più vasto, ma i gravi problemi tecnici che affliggono la modalità principale rendono ancora una volta il titolo adatto solo ai veri amanti degli sparatutto con laser gun. Con una rigiocabilità risicata e la mancanza di una modalità cooperativa, la storia sarà solo un mero palliativo in attesa di sbloccare tutte le gallerie secondarie dove i giocatori, finalmente, potranno tornare a divertirsi sparando a qualsiasi cosa compaia sullo schermo, riportando il titolo ad essere un semplice e divertente sparatutto su binari.

Voto Recensione di Cabela's Dangerous Hunts 2011 - Recensione


6