Recensione

CT Special Force: Fire for Effect

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a cura di Laboz

Iniziata su Game Boy Advance con uno sparatutto 2D contenente elementi platform e chiaramente ispirato al celeberrimo Metal Slug di SNK per Neo Geo, la saga di CT Special Forces ha deciso di compiere il grande passo sui 128 bit trasformandosi in un action game 3D in terza persona.Combinando elementi di pura azione ad altri di spionaggio riuscirà il titolo di Hip Games a distinguersi dalla massa e a risultare un buon gioco?

StorylineNel 1980 nasce il “comitato di sorveglianza mondiale” con l’obiettivo di contrastare gli attacchi di vari gruppi terroristici sparsi per tutto il pianeta. Durante il corso degli anni l’aumento di energie e risorse richieste per fronteggiare il numero crescente di terroristi ha indotto il comitato a creare una nuova divisione militare nota con il nome di Counter Terrorism Special Force. Il nuovo gruppo ha la caratteristica di poter intervenire all’istante in qualsiasi luogo del globo potendo contare sul supporto di forze “indigene” e di una logistica senza eguali.

Per tutto questo periodo l’antagonista principale della CTSF si è rivelato un gruppo noto come Nemesis Network. Colpevoli di compiere le più disparate azioni, hanno dedicato l’ultimo periodo di attività al recupero di soldi tramite frodi elettroniche ai danni di varie banche per allestire un esercito al loro servizio. A capo dell’organizzazione vi è Anton Call, un Ex membro della CTFS in cerca di vendetta contro chi crede l’abbia tradito.

Come se non bastasse, Call ha saputo che la CTFS ha sviluppato un nuovo sistema di A.I. chiamato Preteus Project che ha la caratteristica di poter essere combinato a molecole di DNA in modo da sviluppare una propria personalità. Ovviamente Call tenterà di mettere le mani sulla scoperta e di consumare la propria vendetta.

GameplayDurante il corso della missione avremo il controllo di due membri della squadra, Stealth Owl e Raptor, e il nostro compito sarà quello di infiltrarci nella base della Nemesis e fermare Anton Call prima che riesca a sottrarre la preziosa scoperta. Ognuno dei due protagonisti ha le sue peculiari caratteristiche: Owl è esperto di infiltrazione e cecchinaggio ed essendo un veterano dello Skydiving può essere lanciato sul campo senza essere notato, Raptor invece è il classico tipo “alla Rambo” che predilige il rumore dei proiettili al silenzio dell’intrusione.

L’offerta ludica che ci viene proposta parte da una visuale in terza persona appena sopra le spalle del personaggio, con la possibilità di passare a quella in prima persona che risulta essere molto più comoda per prendere la mira. In quest’ultimo caso è anche possibile spostarsi, ma più lentamente di quanto potremmo fare nell’altra modalità.

I programmatori hanno messo a nostra disposizione svariati comandi che, seppur non essendo particolarmente originali, risultano almeno funzionali, aprendo a meccaniche di gioco leggermente diverse dallo standard per questo tipo di giochi. E’ possibile avere varie andature ( similmente a Splinter Cell) che variano il grado di mobilita/visibilità del nostro personaggio e vi è la possibilità di mettersi “spalle al muro” su qualsiasi superficie piatta ed anche abbassarsi. In questo stato si può sparare con il corpo completamente coperto ma con minor precisione, oppure con il corpo più esposto e quindi maggiore precisione ma con il rischio di venire colpiti. In quest’ambito il gioco propone varie situazioni in cui l’uso dell’una o dell’altra tecnica può essere decisivo. Non di rado si ci troverà realmente con le spalle al muro e l’unica soluzione sarà sparare alla cieca da dietro il muro mentre una tempesta di proiettili si abbatte verso la nostra direzione. Per individuare i nemici il gioco ci mette a disposizione anche svariati visori, con menzione particolare per un particolare Stealth mode che permette di essere invisibile per qualche secondo. L’utilizzo di questo equipaggiamento costa in termini di energia che può essere ripristinata da appositi pannelli disseminati per gli ambienti.

Sempre come nei canoni del genere è possibile pilotare svariati veicoli, dalla jeep all’hovercraft passando per le slitte da neve e alcune piacevoli svolazzate tra i cieli. Entrambi i protagonisti sono in grado di pilotare i veicoli anche se Raptor sembra avere maggior confidenza con la guida. Le sezioni sono realizzate piuttosto bene ed è effettivamente piacevole andare in giro a sforacchiare i nemici, seppur talvolta può risultare abbastanza complicato compiere tutte le azioni contemporaneamente.

La sfida proposta dai nemici è sufficiente, in linea di massima il comportamento è sempre coerente e non ci sono aspetti particolarmente pacchiani o lacunosi da segnalare, anzi, in alcuni momenti si rimane particolarmente colpiti da alcune situazioni. Ad esempio se si rimane nascosti per molto tempo i nemici spareranno dei colpi in aria con il semplice intento di farci venire allo scoperto.

Graphics and SoundSenza mezzi giri di parole posso affermare che tecnicamente si trova di molto meglio, sicuramente la caratteristica meglio riuscita è l’illuminazione che produce dei discreti effetti, specialmente quando ci sono esplosioni da rappresentare. Le texture risultano piatte e slavate ed anche i modelli dei personaggi non fanno certo gridare al miracolo ma fortunamente il frame rate è buono e non si segnalano rallentamenti di sorta. Apprezzabile il tentativo di applicare una certa fisica agli ambienti di gioco, certo non aspettatevi la qualità dell’ Havok Engine ma è presente comunque un piccolo accenno dell’uso delle ragdoll che si lascia apprezzare nel coinvolgimento dei nemici nelle esplosioni. Appena sufficiente la rappresentazione a video dei vari visori. Anche il sonoro, pur sfruttando l’audio multicanale, non brilla per qualità e varietà degli effetti. Tutto risulta molto scontato ed anche la colonna sonora pur non essendo fastidiosa non è certo da ricordare o fischiettare sotto la doccia.

-Varieta’ di situazioni

-Giocabilita’

-Realizzazione Tecnica

7.0

Questo genere di giochi ha inflazionato il mercato in maniera considerevole negli ultimi mesi, il gioco in esame è uscito in sordina e senza scalpori di sorta. Pur non portando nulla di particolarmente innovativo nel genere si lascia piacevolmente giocare, merito di una discreta giocabilta’ e soprattutto di una varieta’ di situazioni ludiche tale da non annoiare mai. Purtroppo l’impianto tecnico non è all’altezza della situazione e penalizza un gioco che con un po’ piu’ di impegno ( e fondi ) avrebbe potuto essere decisamente migliore e di ambire ad un posto nel “Gotha” dei Videogame.

Voto Recensione di CT Special Force: Fire for Effect - Recensione


7