Recensione

Burnout Revenge

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a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

Rieccoci tornati all’appuntamento ormai annuale con un nuovo episodio della serie di Burnout, sviluppato dagli abili programmatori degli studios di Criterion, creatori del famoso middleware Renderware, usato da varie case per sviluppare titoli multipiattaforma nel minor tempo possibile. Partito come un ottimo gioco di corse arcade, da alcuni definito una specie di successore spirituale di OutRun, la serie ha avuto un punto di svolta con il terzo capitolo, avvicinandolo più ad un moderno “Destruction Derby” piuttosto che ad un racing game arcade di stampo classico. Vediamo quindi cosa è cambiato nel titolo EA rispetto all’edizione passata.

Tour MondialeLa modalità single player del titolo Criterion, denominata Tour Mondiale è decisamente lunga da terminare, infatti sono presenti ben 169 eventi da completare finire il titolo al 100%. A differenza dell’episodio precedente questa volta non ci sarà una mappa del mondo dove dovremo spostarci di località in località per affrontare le varie gare, ma esse sono distribuite in 11 differenti sezioni, sbloccabili aumentando il nostro livello di abilità. La progressione avviene collezionando delle “stelline”, 5 per ogni evento, ottenibili a seconda della medaglia (bronzo, argento, oro) vinta nella sfida e dalla valutazione globale che ci è stata assegnata. Tra le novità introdotte in questo nuovo capitolo della serie Burnout vi è la modalità Attacco al traffico, dove dovrete ottenere il punteggio più alto possibile riuscendo a “sterminare” il maggior numero di vetture possibili. Sì, questa volta sarà possibile tamponare anche le auto, a patto che siano di medie e basse dimensioni (niente bus o camion) e che viaggino nel vostro stesso senso di marcia, quindi dovrete preoccuparvi meno di schiantarvi come succedeva nei capitoli precedenti. Va detto che gli eventi di questa tipologia di sfida sono piuttosto facili ed è molto probabile che riusciate ad ottenere l’oro al primo tentativo, tuttavia la presenza della suddetta opzione è piuttosto limitata nel Tour Mondiale, facendola considerare quindi un semplice passatempo in attesa della gare più toste. Proseguiamo con Giro Lanciato, un classico Time Attack in cui dovrete completare il giro della pista nel tempo prestabilito; Collaudo, praticamente uguale alla modalità precedente con la differenza che dovrete affrontare la prova con un bolide già assegnato dal gioco: Furia Stradale, dove l’obiettivo sarà quello di fare il maggior numero di Takedown (per non chi avesse mai giocato al terzo capitolo, con Takedown si intende “far schiantare l’avversario” in vari modi); Gara, abbastanza autoesplicativo, è la classica competizione in cui dovrete cercare di arrivare in prima posizione; Gran Premio, un torneo a punti composto da più gare da affrontare in sequenza; Eliminatore, una sfida dove ogni 30 secondi verrà “esclusa” la vettura in ultima posizione, fino a quando non ne resterà soltanto una (preferibilmente voi); e ovviamente modalità Schianto, vero fulcro del gioco. In questa vi ritroverete in varie località a distruggere il maggior numero di automezzi stradali, soprattutto riuscendo ad infiltrarvi adeguatamente in un incrocio e facendo tamponamenti a catena. Più vetture si distruggeranno più il vostro indicatore del turbo salirà e quando arriverà al 100% potrete fare un CrashBreaker, premendo rapidamente il tasto B, riuscendo a generare una grande esplosione che coinvolgerà anche i mezzi più lontani da voi causando un maggior quantitativo di danni e così via. L’indicatore potrebbe ricaricarsi completamente più di una volta, consentendovi di effettuare più “CrashBreaker” consecutivi. Va precisato che quando attiverete una di queste esplosioni potrete sfruttare il cosiddetto “Impact Time”, premendo A, riuscendo a “rallentare” il tempo e a far cambiare la traiettoria della vostra vettura mentre siete sbalzati in aria in modo da raggiungere il punto desiderato (immaginate ad esempio di trovarvi su un ponte, attivare il CrashBreaker e spostare la vettura per cadere di sotto, dove potrebbe esserci un parcheggio, e distruggere anche tutte le vetture che si trovano lì). Prima di partire vi sarà fatta una panoramica della situazione perchè spesso non basta dirigersi verso il primo incrocio che trovate e piazzarvisi in mezzo, ma potrebbero esserci più intersezioni stradali consecutive prima di arrivare al luogo più consono per fare danni, oppure dovrete saltare da una rampa per raggiungere un ponte e così via. Prestate quindi molta attenzione alla presentazione del luogo, in quanto vi farà capire qual’è il punto giusto per schiantarvi e fare una vera e propria strage di mezzi. L’utilizzo del CrashBreaker non è limitato solamente alla modalità Schianto ma nelle fasi avanzate del gioco saranno presenti variazioni delle classiche competizioni, generando quindi “Crashbreaker Gara”, “CrashBreaker Eliminatore” e “Crashbreaker Furia Stradale”, dove potrete far uso dell’esplosione per spazzare via gli avversari quando voi vi schianterete.

Piste da battagliaIl design delle piste di Burnout: Revenge è eccezionale, ogni ambientazione è enorme, ricca di strade alternative (segnalate da degli indicatori luminosi azzurri), e rampe appositamente costruite per effettuare “Takedown Verticali”, praticamente per schiantarvi contro una vettura avversaria dall’alto. Un piccolo appunto sui Takedown per chi non avesse giocato al terzo capitolo. Sono presenti vari tipi di Takedown, che cambiano a seconda delle azioni compiute per eliminare i vostri “nemici”, ma che alla fine portano alla stessa conseguenza: l’aumento della barra del turbo, inidispensabile per attivare il boost e viaggiare a velocità pazzesche. Nel caso invece siate vittima voi stessi di un Takedown la barra si accorcerà. In questo nuovo episodio è stato introdotto il Takedown Revenge (che da anche nome al gioco): in pratica quando una delle vetture avversarie vi farà schiantare, vi verrà mostrata l’auto che vi ha “messo fuori gara” ed essa verrà marcata con un indicatore rosso, se riuscirete a farle un Takedown otterrete la vostra “vendetta” e avrete come premio una grande quantità di turbo da utilizzare.In generale lo stile grafico rispetto ai vecchi episodi è diventato più “dark” con colori meno sgargianti e l’utilizzo di una palette cromatica più fedele alla realtà in modo da aumentare la drammaticità delle scene mostrate. Va detto che le “scorciatoie” presentano un fattore di rischio decisamente più alto rispetto a quello che si ha viaggiando lungo il percorso “standard”, ma potrebbe farvi recuperare secondi preziosi sui vostri avversari nel caso siate un po’ indietro, quindi il loro utilizzo è a vostro rischio e pericolo. Una cosa molto bella da vedere è che queste strade alternative presentano i salti più spettacolari che potrete fare nel gioco, infatti spesso vi troverete ad osservare vetture che volano al di sopra di voi, ritrovandovele davanti poco dopo.Purtroppo una nota dolente risiede nel numero esiguo di ambientazioni disponibili, seppur gigantesche, che alla lunga potrebbero stancare, visto anche l’altissimo numero di eventi da completare.

Multiplayer e dintorniOltre alla notevole longevità garantita dalla modalità single player (dovrete sudare le proverbiali 7 camicie per sbloccare tutte le vetture, anche perchè alcune vengono assegnate dopo aver fatto un particolare Takedown, immortalato da una foto), avrete di che divertirvi anche nelle varie modalità multiplayer. Sulla stessa console è possibile giocare al massimo in 2 tramite split screen, mentre in System Link, collegando più console tra loro, e online su Xbox Live, fino a 6. Le opzioni disponibili in questo caso di riconducono a 2 tipologie principali: Gara e Schianto, ognuna suddivisa tra le sottocategorie presenti nel World Tour a parte Eliminatore. Ognuna delle 2 “specialità” ha un punteggio ELO separato così se uno vuole impegnarsi maggiormente su un fronte è libero di farlo. Va segnalato che la “Furia Stradale” presente nella modalità multiplayer non è la stessa del Tour Mondiale, infatti è una competizione a squadre, dove a turno una dovrà cercare di contrastare il team avversario, eliminando i suoi componenti con i “Takedown”, mentre l’altra, ovviamente, cercherà di scappare ed arrivare prima al traguardo. Vince la squadra “cacciatrice” se riesce ad eliminare tutti i membri del team “fuggitivo”, mentre vince l’altro team se almeno uno dei suoi componenti non eliminati riesce a tagliare il traguardo. Io considero questa modalità una delle più divertenti da giocare online e consiglio a tutti di provarla almeno una volta per vedere com’è.Una piccola nota: allo stato attuale dev’essere sfuggito un piccolo bug ai Criterion, infatti, per fortuna molto di rado, capiterà che dopo esservi schiantati vi ritroverete nel “vuoto” per pochi secondi, come “sotto alla pista”, per poi ricomparire in gara subito dopo, perdendo così tempo prezioso durante il quale i vostri avversari potrebbero superarvi. Personalmente ho riscontrato questo difetto solo 2-3 volte ed è successo anche ad altri con cui ho giocato online, quindi è una cosa piuttosto sporadica ma ve la segnalo comunque nel caso vi ritrovaste nella stessa situazione, speriamo che in futuro venga risolta con un aggiornamento.

Aspetto tecnicoTecnicamente parlando i programmatori hanno svolto un ottimo lavoro, migliorando ancora di più l’eccellente grafica del terzo capitolo. Le vetture sono modellate con un buon numero di poligoni e ricoperte da ottime texture, mentre gli ambienti sono enormi e anche se non sono eccessivamente dettagliati non ci farete molto caso viaggiando a velocità folli e con l’effetto di motion blur che sfoca il tutto. Il senso di velocità è reso alla grande, devo dire pure fin troppo, infatti con le classi di vetture più alte bisognerà stare particolarmente attenti se non si vorrà finire contro un muro o contro le auto che stanno arrivando in direzione contraria. Stupendi anche i vari effetti particellari come le scintille che appaiono in quantità industriale quando passiamo vicino ad un muro o un auto, e anche le esplosioni, seppure esagerate, sono ricreate con grande spettacolarità. La cosa sorprendente è che tutto questo è mosso dal motore grafico senza alcuna difficoltà, rappresentando la scena in modo impeccabile e fluida in ogni situazione di affollamento stradale.Sul fronte sonoro c’è ben poco di cui lamentarsi, con effetti sonori più che adeguati, dai tipici rumori dei motori e delle derapate ai “boati” delle esplosioni, e una soundtrack particolarmente azzeccata per quanto riguarda il contesto del gioco, composta da brani rock di artisti più o meno famosi. Da segnalare che è stato eliminato il noioso DJ presente nel terzo capitolo. Se possedete un impianto Dolby Digital 5.1 compatibile potrete inoltre sentire direttamente da dove provengono le macchine e persino il tipico “woosh” dell’aria quando sorpassate o siete sorpassati dagli avversari, senza contare che durante le esplosioni il vostro subwoofer vi ringrazierà (sicuramente i vostri vicini di casa non saranno d’accordo però). Da menzionare la possibilità di utilizzare una vostra colonna sonora personalizzata nel caso le musiche inserite nel gioco non siano di vostro gradimento.

– Grafica eccezionale

– Ottima soundtrack

– Immediato e divertente

– Numerose sfide da affrontare

– Incidenti spettacolari

– Il supporto a Xbox Live lo rende infinito

– Poche ambientazioni

– Predominanza degli eventi “Crash” rispetto alle gare tradizionali

9.0

Burnout: Revenge è un degno seguito di Burnout 3: Takedown. Dotato di un impianto audiovisivo eccezionale, un design delle piste praticamente perfetto per la tipologia di gioco, e una giocabilità stellare in grado di garantire ore e ore di divertimento, il titolo è consigliato a tutto coloro che desiderano un gioco di corse con cui divertirsi a lungo sia in singolo che in multiplayer.

Voto Recensione di Burnout Revenge - Recensione


9