Recensione

Burnout Legends

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a cura di Darkzibo

Giunge in Europa il tanto atteso episodio in versione portatile della famosa serie di Burnout, ovvero il Destruction Derby dei tempi moderni. Dopo lo straripante successo ottenuto sulle console casalinghe, Ea prova a ripetersi sul portatile Sony con Burnout Legends. Riuscirà la Psp a sopportare un così grande fardello di fama che accompagna la serie?

Takedown, gara e tutto il restoQuesto Burnout Legends presenta un gameplay identico a quello visto su Xbox e Playstation 2 con la serie di Burnout. Il filmato iniziale, accompagnato da una colonna sonora adrenalinica, riesce nell’intento di immergere completamente nello spirito del gioco l’avventore della nera pulsantiera. Dopo aver creato un profilo, inserendo un proprio nick name, verrete catapultati al Main menu. Qui, le scelte di gioco sono ristrette a 3: World Tour, Evento singolo e Multigiocatore. Di queste, la più interessante e competitiva è il World Tour. Se deciderete di affrontare questa modalità, la prima cosa che vi verrà chiesta sarà di selezionare una classe di auto in difficoltà crescente: Compact, Muscle, Cupe, Sport e Super (all’inizio sarà affrontabile solo la prima, ovvero la Compact). Ogni classe prevede la raccolta di medaglie d’oro che possono (in questo caso devono) essere conquistate per sbloccare la classe successiva. Come si vincono le medaglie d’oro? Per i giocatori già navigati di questa serie sarà ben chiaro come fare; diamo, però, una spiegazione a chi si affaccia per la prima volta su questo universo. Nel World Tour avremo a disposizione una mappa del mondo, dove saranno presenti alcune località, sbloccabili con il proseguo delle gare. Ogni luogo prevede diverse prove: è qui che le vostre abilità di pilota spaccatutto torneranno utili per guadagnare le ambite medaglie d’oro. Le prove (circa 175) sono suddivise come nelle versioni per le console maggiori: gara (contro diverse auto); confronto (contro un solo avversario guidato dal computer); furia stradale, dove sarà richiesto di fare il maggior numero di takedown (ovvero gli schianti in corsa) eliminando i vostri avversari scaraventandoli contro altre auto oppure contro il bordo della strada; inseguimento, ovvero una caccia all’avversario fino alla sua distruzione e il giro veloce, in cui sarà necessario infrangere i record di percorrenza di un tracciato. La Ea, visto il grande successo della modalità schianto, ha deciso di dedicare un’intera schermata del mondo a questo evento raggiungibile dalla mappa principale tramite la pressione del pulsante quadrato. E’ presente anche il Gran Premio, in cui, affrontate tre gare in tre percorsi, guadagnerete punti e dovrete raggiungere la vetta della classifica per portarvi a casa la medaglia d’oro. Più eventi vincerete più denaro incasserete e con esso sbloccherete le molte vetture presenti in questa versione portatile (si parla di 89 auto, da quelle anni ’30 a quelle di formula 1).Passando alla parte giocata vera e propria, si può tranquillamente affermare che nulla è cambiato a livello di giocabilità: Burnout Legends resta fedele alla componente arcade che ne ha reso celebre il nome. Non troverete auto appartenenti a famose case e quelle presenti non saranno nemmeno modificabili. Quello che conta è l’essenza di questo piccolo capolavoro. Giocando userete praticamente solo il pulsante X (acceleratore) e il dorsale R (impiegato per il turbo), dimenticandovi degli altri (quadrato per il freno, cerchio per il clacson, triangolo per il cambio di visuale, L per lo specchietto retrovisore e select per il cambio di canzone). Le gare in sé risultano adrenaliniche, veloci e mai tediose come potrebbe capitare in un simulatore di guida. La vostra quattroruote virtuale difficilmente (se non mai) si schianterà a causa di una curva presa male, proprio per evitare di spezzare eccessivamente il ritmo di competitività tra i vari concorrenti, che all’occorrenza diventeranno veri gladiatori di strada spingendosi vicendevolmente contro altre auto (i soliti ignari viaggiatori presenti sulle strade) oppure contro ostacoli di ogni sorta ed effettuando takedown sempre più spettacolari.

Rimanere a occhi (ed orecchie) spalancatiCome per quanto riguarda la giocabilità, anche la tecnica di Burnout: Legends raggiunge quasi l’eccellenza. Certo, graficamente non aspettatevi voli pindarici che possano eguagliare questa versione a quella casalinga (sempre di Burnout 3). Le auto impiegabili sono ben realizzate, con textures di ottima qualità anche per quanto riguarda il riflesso della luce sulle carrozzerie. La fisica è ben rispettata e le frantumazioni dei vostri mezzi saranno una gioia per gli occhi. I tracciati sono i medesimi visti nelle console maggiori: davvero difficile scorgere (forse anche per la velocità con cui si percorrono) grandi differenze, essendo riprodotti in maniera quasi perfetta. Le altre auto, ovvero quelle che si trovano sempre lungo i tracciati oppure agli incroci nella modalità schianto, sono composte da pochi poligoni e da textures piuttosto scialbe; questo non intacca minimamente il comparto grafico, visto e considerato che le automobili che si possono vedere sono parecchie e quindi qualche calo di qualità è giustificato. La velocità con cui il motore grafico muove il tutto è impressionante: a parte le varie chicche (come le scintille provocate dalle derapate), la perdita di qualche particolare (in occasione dell’impiego nel nos non avremo più l’effetto del gas) e l’impossibilità, a volte, di vedere le altre vetture lungo la strada, avrete tra le vostre mani un eccezionale gioiello. Il sonoro, per quanto riguarda gli effetti, non potrà fare altro se non lasciare di stucco: sarete in grado di percepire lo sfregamento stridulo della vostra carrozzeria contro quella di un avversario o il sottile rumore della fiamma del turbo che arde, oltre, naturalmente, ai rombi dei motori. La colonna sonora è stata curata da gruppi rock e metal (con artisti del calibro di Finch, Goldfinger, OK Go, Junkie XL, Yellowcard, e The Dead 60s). con canzoni (tutte cantate) che riescono a immedesimare completamente il giocatore con lo spirito adrenalinico, tipico di questa serie. Inoltre Burnout: Legends è corredato di una Pocket Trax che permette di ascoltare tutti i 21 brani presenti nel gioco, come un comodo lettore mp3. Una raccomandazione: per gustare al meglio tutti gli effetti sonori e immergervi nel gioco, usate le cuffie!

Lungo le stradeLa longevità si attesta su alti livelli: sono presenti 175 gare divise, come detto sopra, in cinque categorie di automobili: Compact, Muscle, Cupe, Sport e Super. I mezzi sbloccabili, per completare il vostro garage, sono 89. Tutte le competizioni, sempre più difficili e di altissima sfida, unite a un’altissima dose di “replay game”, fanno di questo Burnout Legends un titolo estremamente duraturo, pronto a sostare per molto tempo nella vostra Psp. La modalità multiplayer, supportando la condivisone di gioco con un’unica copia, garantisce sfide emozionanti con i vostri amici; in questo modo potete addirittura cementarvi le mani sulla console Sony. Se invece vi mancano alcune automobili speciali (inizialmente ne avrete 5 ma sono 25 in totale), potrete gareggiare con un vostro amico che ha la vettura che vi serve e, nel caso lo battiate in una gara, la sua quattroruote sarà vostra !

– Tecnicamente sbalorditivo

– Sonoro perfetto

– Giocabilità stellare

– Impiegherete molto tempo prima di finirlo…….

– ……e sarà pure rigiocabile

– Ve lo porterete in giro dappertutto

– Fine dei rapporti sociali

– Marginali difetti grafici

9.0

Che dire… Burnout Legends è un titolo che si presenta da solo e che, con le sue qualità sia a livello tecnico che di gameplay, si attesta come il miglior titolo disponibile attualmente per Psp. Un gioco che, oltre ad un’indubbia longevità, presenta caratteristiche capaci di attirare chiunque a provarlo. Infatti non consiglio questo gioco solo agli amanti degli sport a quattro ruote (che ben poco di sportivo ci troverebbero) ma soprattutto a chi si vuol divertire mentre si trova in giro. Questo perché, data la velocità di alcune gare, il gioco risulta molto “portatile”. Inoltre la condivisione del gioco con altri amici, e la possibilità di rubar loro le automobili da collezione, fanno da contorno al gioiello che è questa ultima fatica dei ragazzi di Criterion. Che ci fate ancora qui? Correte a comprarlo!

Voto Recensione di Burnout Legends - Recensione


9