Recensione

Burnout Crash

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a cura di Slice

Dopo la buona prova di Need for Speed: Hot Pursuit, Criterion, autrice di titoli a sfondo automobilistico, aveva bisogno di uscire dalla routine e creare qualcosa di originale che almeno in parte si distaccasse da quanto prodotto fino a quel momento. Ha deciso di farlo sfruttando il nome di un brand molto popolare come Burnout, ed ecco un puzzle game atipico ma estremamente divertente.

Crashing puzzleCosi di primo acchito, vedendo Burnout Crash vi verrà sicuramente da pensare alla serie che ha reso famoso lo studio di sviluppo inglese. Preso in mano il pad scoprirete con molto stupore che il titolo in questione, oltre al nome, condivide ben poco con la fortunata serie. Ci troviamo infatti di fronte ad un puzzle game dalla struttura decisamente originale, che sfrutta i famosi incidenti di Burnout in maniera ingegnosa. Alla guida di una macchina dovremo cercare di concatenare, ad un serie di incroci dalle forme ogni volta diverse, il maggior numero di incidenti possibile, usando solamente il nostro crashbreaker (una barra che una volta caricata farà scoppiare il nostro mezzo e quelli che lo circondando) e la nostra abilità nel saper spostare sapientemente nelle zone giuste il mezzo per creare tamponamenti a catena. Se così raccontato il titolo potrebbe sembrare semplice e poco divertente, ad arricchire l’offerta di gioco ci pensano diversi power up e obiettivi sparsi per la mappa di gioco, che aumentano e diversificano l’azione. Ad ogni incrocio infatti saranno assegnati determinati cinque obiettivi, come raggiungere un determinato punteggio o far scoppiare un particolare oggetto sulla mappa. Oltre alle macchine infatti, a contorno e ornamento dell’incrocio saranno presenti diversi oggetti come: edifici, hangar, pompe di benzina e mezzi speciali che, una volta distrutti, aumenteranno a dismisura lo score della nostra partita. Ad aggiungere ulteriore profondità al gioco ci saranno anche i cosiddetti skillshoot, manovre particolari che possono essere eseguite solo in un determinato modo ma che se portate a termine regalano un ulteriore incremento di bonus al punteggio. Ultima, ma non per questo meno importante, la presenza di particolari mezzi ogni volta che riempiremo una barra speciale posizionata nella parte in alto a sinistra dello schermo. Questi mezzi come Bulldozer, macchine della polizia, autocisterne e tanto altro, porteranno bonus (aura verde intorno al mezzo) o malus (aura rossa intorno al mezzo) a seconda della nostra partita e diventeranno fondamentali per il raggiungimento di un determinato obiettivo.

Modalità che vai, incidente che troviPer cercare di rendere meno monotono il gameplay, ogni intersezione (ve ne saranno più di trenta con diverse ambientazioni) presenta tre modalità di gioco diverse: Road Trip -modalità principale-, Rush Hour e Pile Up. Nella prima variante di gioco avremo un determinato numero di macchine che attraverseranno l’incrocio e il nostro scopo sarà quello di farne scappare meno di cinque, pena la fine della partita. Se riusciremo nell’intento di farne scappare il meno possibile, esaurito il traffico assisteremo a quella che viene chiamata caratteristica speciale. In base al livello in cui ci troveremo un uragano, uno tsunami o un aereo di linea dalle grosse dimensioni si abbatterà sullo schema di gioco, radendo al suolo tutto quello che rimane sullo schermo e portando una vagonata di punti al nostro score. Nella seconda modalità, Rush Hour, sicuramente la più divertente di tutte, avremo 90 secondi per fare più danni possibile a tutto quello che che c’è intorno a noi con un traffico che rispetto alla variante Rush Hour è molto più intenso e aggressivo. Saltuariamente inoltre passerà un camioncino della pizza che se distrutto attiverà una ruota della fortuna che porterà nella partita uno di quei bonus o malus di cui abbiamo parlato sopra. Pile Up rappresenta la variante più strategica che Criterion ha inserito nel titolo: avremo infatti un contatore 5x e un limitato numero di macchine che attraverseranno l’intersezione, il nostro scopo sarà quello di creare esplosioni a catena in modo da mantenere questo contatore il più a lungo possibile per creare valanghe di punti. Se una macchina scapperà o entro un determinato ammontare di secondi non creeremo un incidente, il contatore inizierà gradualmente a diminuire, rasentando lo zero. Se da una parte Burnout Crash può sembrare assolutamente user friendly la sua meccanica di gioco nasconde un’anima decisamente da hardcore player, dato che per riuscire a superare determinate intersezioni e a raggiungere i relativi obiettivi servirà provare, provare e riprovare rischiando di mettere alla prova la pazienza di quei giocatori che non amano le sfide impegnative, in cui l’unica reale finalità è ottenre punteggi sempre più alti. Ad aiutare leggermente il giocatore meno radicale vi è un pieno supporto alla periferica Kinect di Microsoft, con la possibilità di comandare la macchina semplicemente muovendosi a destra o sinistra e saltando per farla scoppiare, trasportando il giocatore in una dimensione più frivola, scanzonata e sicuramente meno competitiva del titolo.

Voglia di ‘80Burnout Crash propone una grafica in 3D con visuale a volo di uccello, utile per avere sempre sotto mano tutto l’incrocio. L’uso di una palette di colori estremamente vivace rendo il titolo dei ragazzi di Guildford decisamente piacevole alla vista. Dove però gli sviluppatori si sono decisamente superati è nella colonna sonora, che lascia trasparire senza neanche troppa paura una vera e propria passione per gli ’80. Oltre ai modelli delle macchine, anch’esse ispirate agli anni ottanta, avremo una particolare canzone dedicata ad ogni mezzo speciale: il jingle servirà a preannunciare l’arrivo del veicolo con grande stile. Non possiamo non sottolineare come all’arrivo delle blindato portavalori inizieranno a risuonare le note di “Gold” degli Spandau Ballet. Lo stesso vocalist che commenterà le nostre gesta, enfatizzando le nostre migliore combo, utilizzerà frasi e citazioni che strapperanno più di una risata durante la partita. Per concludere, il titolo supporta pienamente l’Autolog di EA dando cosi la possibilità al giocatore di lanciare o ricevere sfide dai propri amici e provare a battere i record per poi postarli, orgogliosamente, sulla bacheca.

– Sistema di gioco solido e ricco di spunti originali

– Comparto audio che rasenta la perfezione

– Buona calibrazione del Kinect

– Difficile, forse troppo per alcuni

– Tre modalità alla lunga potrebbero iniziare a stancare

7.8

Burnout Crash è un titolo originale, divertente e che si distacca completamente da quanto sviluppato fino adesso da Criterion. Nonostante una innegabile difficoltà di fondo, che saltuariamente rasenta la frustrazione, il titolo è estremamente godibile per delle veloci partite pick & play, sia con il pad che con il Kinect. Consigliato a tutti gli amanti dei puzzle game.

Voto Recensione di Burnout Crash - Recensione


7.8