Recensione

Bully

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a cura di Kraken

Il ragazzo e’ intelligente, ma non si applica!Jimmy è sempre stato un adolescente irrequieto. Espulso da molte scuole e con una vita famigliare travagliata alle spalle, si trova di fronte all’ennesimo trasferimento disciplinare, accompagnato dalla madre e dal suo nuovo fidanzato, un uomo che ben poco sembra curarsi di lui.La destinazione è Bullsworth, uno dei college più squallidi di tutto il New England. Abbandonato a se stesso davanti ai cancelli dalla madre e dal suo nuovo compagno, Jimmy si appresta con rassegnazione al suo soggiorno forzato nell’istituto.Il titolo Rockstar prende spunto da questa situazione tutt’altro che atipica per raccontarci una storia che va oltre la semplice “simulazione diseducativa del bullo”, ma che tramite ironia e humor nero dipinge un quadro fin troppo reale della nostra società, trasferendola all’interno un un College immaginario.

Prima ora: lezione di storia dell’artePer goderci a pieno titolo Bully, dobbiamo dimenticarci della grafica: sebbene i particolari (come in ogni gioco targato Rockstar) abbondino, la resa grafica generale è insoddisfacente e raffazzonata, sia per quanto riguarda le texture, ma soprattutto per i modelli tridimensionali, alle volte davvero troppo abbozzati e poco dettagliati.Per quanto riguarda il paesaggio circostante, gli effetti giorno/notte sono convincenti, cosi’ come le ambientazioni in generale, anche se un’occhiata più da vicino rende evidente l’approssimazione di parti quali finestre e inferriate.I personaggi (incluso Jimmy, il nostro alter ego) hanno movenze accettabili, ma ancora al di sotto della sufficienza.Un parziale effetto di bloom aiuta a soprassedere anche a parziali rallentamenti e cali di frame-rate, che rimangono tuttavia fastidiosi, soprattutto in un titolo con una resa grafica del genere.Il sonoro si attesta su buoni livelli, soprattutto nel parlato, sempre in sincronia con il labiale e azzeccato per tutti i personaggi, con cambi di intonazione ai limiti del cinematografico.Gli effetti ambientali sono convincenti, anche se la loro presenza non fa certo gridare al miracolo, essendo tutti effetti sonori molto semplici e basilari, come lo scoppio di un petardo o il colpo di una fionda.

Il mio regno per una fiondaSe il comparto grafico di Bully delude, non è cosi’ per il gameplay: immediato e coinvolgente, ci vedrà alle prese con una serie di impegni all’interno del college, primi tra tutti, le lezioni.Segnalate sulla nostra minimappa (molto simile a quella di GTA) con una campanella, le lezioni sono costituite da piccoli minigiochi a tema (inanellare una combinazione di tasti per miscelare una formula chimica per esempio) e sebbene del tutto non necessarie per finire il gioco, ci permetteranno di raggiungere determinati obbiettivi o di aggiungere al nostro inventario di teppisti altri oggetti particolari (ad esempio, frequentare assiduamente chimica ci permetterà di costruire utilissimi petardi).Altre cose invece sono le missioni: segnalate da un cerchio luminoso in una parte della mappa, e attivate tramite la pressione del tasto R nelle sue vicinanze, ci vedranno impegnati in una serie di compiti, dal prendere a sassate con la nostra fionda i giocatori di baseball della scuola al dar fastidio ad un barbone; queste missioni saranno sempre accompagnate da un breve filmato, in cui progrediremo con la “storia” e potremo fare anche la conoscenza di nuovi personaggi legati al college.All’inizio saremo costretti a frequentare tutte le lezioni, pena lunghe lavate di capo del Preside, ma con il proseguire del gioco alcune di esse diverranno opzionali, lasciandoci la libertà di esplorare il college e di usare tutti i simpatici oggetti che ci saremo guadagnati durante le prime fasi da studenti modello.A controllare il nostro comportamento saranno i Prefetti, l’equivalente della polizia in GTA: riconoscibili tramite la loro caratteristica giacca blu, ci rincorreranno subito se incapperemo nel loro campo visivo intenti a saltare una lezione o a maltrattare qualche compagno di college, oppure quando il nostro casinometro (una sorta di barra che si caricherà man mano che compiremo le nostre malefatte) salirà troppo in alto: inoltre, i Prefetti controlleranno anche la scuola per il coprifuoco notturno.Tale controllo può sembrare oppressivo, ma in realtà è ben calibrato nel gioco. Facilmente aggirabili tramite l’uso di fionde e petardi, i Prefetti possono essere evitati anche nascondendosi in molti luoghi quali cestini, rami alti e via dicendo.Alle lezioni ed alle missioni, va affiancato anche quello che è il vero cuore del titolo: il free-roaming. Sebbene sia ambientato in un contesto molto piccolo, il titolo ci garantisce totale libertà di movimento ed azione: potremo aggirarci di notte travestiti da scheletri per il campus, spaventando a morte i nostri compagni, oppure attaccarci al baule di una macchina di passaggio per arrivare con il nostro skate in città, o immergerci nelle varie piccole missioni secondarie delle varie fazioni presenti a Bullsworth, guadagnando reputazione e oggetti.Questa presenza molto corposa di missioni secondarie e principali riesce nel suo intento che è quello di impegnare il giocatore evitando che la limitata vastità dell’ambiente di gioco (in tutto solo il college e una parte della città al di fuori di esso) rischi di mutilare l’esperienza videoludica.Unici difetti riscontrabili nel gameplay sono un’eccessiva presenza del fattore “lezioni” nelle prime fasi di gioco, che potrebbe risultare troppo soffocante, e una basilare mancanza di mordente da parte dei Prefetti, due particolari del tutto irrilevanti che non inficiano assolutamente un’esperienza di gioco divertente dalla A alla Z.

HARDWARE

Controller speciali: Compatibile con controller Xbox 360Spazio del disco rigido: 4.7 GB di spazio libero nel discoSistema operativo: Windows XP/Windows VistaProcessore: Intel Pentium 4 (3+ GHZ) • AMD Athlon 3000RAM: 1 GB di RAMScheda video: Supporto DirectX 9.0c Shader 3.0 • Nvidia 6800 o 7300 o superiore • ATI Radeon X1 300 o superiore

MULTIPLAYER

Assente

– Immediato e molto convolgente

– Vasto

– Ironia targata Rockstar

– Vi riscoprirete bambini

– Grafica al di sotto dello standard

– Sporadici e fastidiosi cali di framerate

– Un porting che poteva essere curato meglio

7.3

Può un titolo ambire ad essere un ottimo titolo, anche non presentando una grafica sufficiente? Per Bully, la risposta è molto vicina al sì.

Strutturato su un gameplay fortemente coinvolgente e vario, che vi impegnerà per parecchio tempo e vi farà riscoprire il piacere di un gioco incentrato sul puro divertimento, il titolo va goduto eliminando il preconcetto secondo cui brutta grafica = brutto gioco. Se sarete disposti a chiudere un occhio su questo, davanti a voi si spalancherà l’ennesimo capolavoro targato Rockstar, con tutta la sua ironia, il suo tipico humor nero e il suo realismo ai limiti dell’irriverente, capace ancora una volta di riflettere e farci riflettere sulla nostra società e i nostri comportamenti. Un titolo sicuramente consigliato per chi ancora non ha provato la versione console..

Voto Recensione di Bully - Recensione


7.3