Anteprima

Brutte Storie - I Rivoltanti Romani

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a cura di Folken

Il 6 aprile siamo stati gentilmente invitati dagli sviluppatori Virtual Identity e dal publisher Slitherine, a fare visita agli studi di Milano dove si stanno ultimando i lavori su Brutte Storie: I Rivoltanti Romani, simpatico party game, sviluppato con la licenza dell’omonima serie di libri inglese.

Giunti alla sede di Milano ed accomodati in un’accogliente sala adibita alle presentazioni, il rappresentante di Slitherine ci ha introdotto all’evento spiegandoci come Horrible Histories sia una collana scritta da Terry Deary pensata per i più giovani e che racconta la storia in modo a dir poco alternativo. Basandosi su un umorismo tipicamente britannico e aiutandosi con alcune simpatiche vignette, i diversi volumi si concentrano su periodi storici differenti e ne illustrano i tratti e gli eventi più importanti con tono dissacrante. In patria, in vent’anni, questi libri hanno totalizzato numeri di vendite paragonabili al maghetto Harry Potter e l’ultimo volume è saldamente ancorato alle prime posizioni in classifica proprio in questi giorni. La volontà del produttore era, una volta acquisita questa licenza dalle grandi potenzialità di successo, sviluppare un gioco che ne cogliesse lo spirito e lo inserisse in un’esperienza di gioco per famiglie con uno schema classico da party game. I Virtual Identity hanno cercato di fare anche di più, nel tentativo di staccarsi dalla concorrenza, inserendo una vera modalità avventurosa con una trama originale ed un protagonista in cui immedesimarsi.

Non è il solito party gameI Rivoltanti Romani è, come dichiarato dagli stessi produttori, un titolo che si rivolge alla nuova fascia d’utenza scoperta da Iwata con la Nintendo Wii. Ci riferiamo ai casual gamer, e più in particolare ai giovanissimi, insieme a mamme e papà. All’avvio, il gioco vi presenterà un menu da cui scegliere una tra le quattro modalità presenti. Storia è la prima e più importante: questa vi vedrà impersonare il protagonista Rassimus per guidarlo nell’apprendere le arti gladiatorie. Costruita strizzando l’occhio al free-roaming di GTA, questa modalità vi lascerà esplorare liberamente la fumettosa Roma ideata dalla mente di Terry Deary, facendo da grosso contenitore per tutti i minigiochi. Vero elemento di distinzione dalla massa dei party game, questa modalità è parsa sufficientemente ricca e vasta, garantendo un buon grado di coinvolgimento e di varietà di situazioni. Per poter proseguire nell’addestramento, oltre a dover affrontare i diversi minigiochi, troverete sul vostro cammino dei libri da consultare che vi racconteranno a suon di aneddoti e curiosità, la storia dell’Impero Romano. Unico vero elemento educativo, questi libri vi torneranno utili per rispondere alle domande che vi verranno poste in alcuni frangenti, in simpatiche sezioni a quiz. Questo è anche, insieme alla grafica, il più forte punto di contatto con la serie inglese, in quanto ciò che leggerete è stato preso di peso dai libri. Inoltre, i vari dialoghi con i personaggi, sono stati scritti dallo stesso Terry Deary che si è prestato anche come consulente, visionando il gioco e dando diversi input sulla propria visione della Roma antica. L’interfaccia sviluppata è molto semplice ed intuitiva. Il sistema di controllo si basa esclusivamente sull’utilizzo del Wiimote: con la croce direzionale muoverete il personaggio, mentre agitando il telecomando, controllerete un cursore sullo schermo utile per poter interagire con diversi elementi. Sulla destra quattro icone vi permetteranno di accedere al diario, da consultare in caso necessitiate di informazioni sulla missione da eseguire, all’inventario, alla mappa di gioco e ad un pagellino, dove troverete riassunte tutta una serie di statistiche sulla vostra partita. Oltre ai minigiochi ed ai quiz, vi dovrete scontrare in duello con i vari gladiatori, in divertenti sequenze uno contro uno. Qui la grafica passerà ad un 2D alla Street Fighter, ma per avere la meglio sul vostro contendente, non dovrete destreggiarvi con combo o super mosse. All’inizio del vostro turno, infatti, vi verrà chiesto con quale di tre prove vi volete confrontare. Queste sono: Disegno, Movimenti e Pulsanti. La prima vi richiederà di ricalcare, muovendo il telecomando, una figura nel modo più preciso possibile. La seconda vi richiederà invece di compiere dei movimenti col Wiimote, seguendo le istruzioni. Il più veloce dei due guadagnerà più punti. Infine, nella terza, dovrete premere i pulsanti che appariranno su schermo il più rapidamente possibile. Nel corso della sfida, la differenza tra i punteggi verrà sottratta alla barra energetica dello sconfitto fino a che non si esaurirà. Portata a compimento la modalità storia, il gioco sarà ben lungi dall’essere terminato, avendo anzi ancora molto da offrire. Le altre modalità presenti vi permetteranno di sfidare gli amici nei diversi minigiochi dandovi la possibilità di organizzare veri e propri tornei. Nella modalità Scontro potrete invece divertirvi con i duelli tra gladiatori, da soli o in compagnia. E, in fine, scegliendo dal menu Conquista, avvierete un gioco nel gioco, idealmente costruito come un RisiKo!, dove per poter conquistare i territori non dovrete tirare i dadi, ma vincere ai diversi minigiochi. La presenza di bonus e malus casuali, garantiscono a queste fasi un alto tasso di divertimento, nonché longevità, visto l’alto livello di cattiveria che questi sono in grado di raggiungere.

Una mucca sul tetto porta sfortunaVisto in movimento, I Rivoltanti Romani si presenta decisamente bene. Considerati i limiti tecnici della macchina su cui gira, Virtual Identity ha puntato più sullo stile che non sul numero di poligoni. Le ambientazioni sono comunque ben realizzate e sono ricche di elementi particolari che richiamano il libro. La Roma di Deary è sporca e malandata, e così gli sviluppatori nostrani non si sono risparmiati nel disseminare il titolo di elementi bizzarri, come persone in preda ad attacchi di voltastomaco, o cadaveri a mollo nelle terme o, ancora, bagni pubblici degni della peggior area di servizio. I simpatici programmatori si sono anche divertiti nell’inserire alcune chicche come la famigerata mucca sul tetto. Pare, infatti, che i romani dicessero che vedere una mucca su un tetto portasse sfortuna. Lo stile in cel-shading garantisce un forte richiamo al deisgn dell’opera originale, mentre l’amore per il 2D classico degli sviluppatori ha trovato nella modalità combattimento la possibilità di sfogarsi appieno. Qui, infatti, il gioco abbandona completamente la terza dimensione, mettendo in mostra le capacità del team di realizzare disegni e animazioni che si distinguono per qualità e simpatia. Giocato anche in compagnia, I Rivoltanti Romani dovrebbe garantire diverse ore di divertimento, grazie ai cinquantuno minigiochi presenti e le varie modalità in cui poterli affrontare. Nel corso della nostra visita, ci è stato permesso di provare anche la versione destinata al Nintendo DS. Questa ripropone le stesse ambientazioni realizzate però in due dimensioni, con visuale isometrica. I personaggi sono disegnati in uno stile quasi super-deformed e ancora una volta è parsa evidente le capacità di realizzazione del team in ambiente bidimensionale. In particolare si distinguono la scelta dei colori, particolarmente azzeccata, e la grande quantità di dettagli. Le differenze con la versione Wii sono anche nei vari minigiochi, logicamente riadattati alla piattaforma, e l’assenza della modalità multigiocatore.

Il complesso scenario dello sviluppo italianoTerminata la presentazione del gioco e dopo averlo provato con mano, abbiamo ascoltato Alex Remotti, C.E.O. di Virtual Identity che ci ha raccontato della sua azienda, nata nel 2003 dopo svariate esperienze lavorative in Ubisoft e nel campo della realtà virtuale. Dopo aver fatto prototipazione su PC e PS2, il primo vero progetto prende forma nel Corsaro Nero. Successivamente la volontà è stata quella di lavorare su una licenza, trovando in Slitherine il partner ideale. E’ da qui nata una piacevole chiacchierata sullo scenario dello sviluppo di videogiochi in Italia. Dopo un sospiro, Alex ci dice: “La mia visione è che dobbiamo metterlo a posto questo mercato e che dobbiamo farlo rimboccandoci le maniche e facendolo, proprio letteralmente.” Le difficoltà sono molte, in primis il difficile rapporto con l’estero, che fatica a fidarsi degli italiani. “L’italiano non è conosciuto per la sua tempestività, impegno, rispetto dei tempi, ecc.”, ci dice il rappresentante di Slitherine. C’è da costruire una cultura e si può fare solo eliminando i rami secchi. Paradossalmente, hanno più nomea gli sviluppatori dell’est, che almeno costano poco. Inoltre c’è il problema di reperire personale qualificato. E’ difficilissimo assumere dall’estero per una mancanza di contratti internazionali: i nostri sono “contratti da mani addosso”. Quindi o assumi dalle università o persone che hanno già esperienza conoscendola tramite passaparola. Il risultato è che si è più o meno sempre gli stessi che hanno già lavorato per Milestone o Ubisoft. Il C.E.O. di Virtual Identity si è dichiarato comunque positivo in quanto vede dei progressi, con da un lato i publisher esteri che stanno imparando a fidarsi e, dall’altro, gli sviluppatori italiani che cominciano finalmente ad organizzarsi e a collaborare. In ultimo resta da abbattere una barriera culturale tutta nostra con la quale ci si scontra ad esempio chiedendo un semplice finanziamento. “Se in America vai alla Berkeley a chiedere un prestito, ti accolgono a braccia aperte, […] da noi se entri in una banca dicendo che ti serve un finanziamento per un videogioco non sanno neanche di cosa parli.”Nel futuro di Virtual Identity, invece, se il prodotto fa quello che deve fare, ci saranno sicuramente dei nuovi capitoli della serie Brutte Storie e vedrà la luce in versione Wii e DS il Corsaro Nero, ribattezzato per l’occasione Pirate Party. C’è anche in cantiere almeno un altro progetto, del quale però non ci è stato svelato niente. In conclusione chiudiamo cogliendo l’occasione per ringraziare il team di Alex Remotti e il publisher Slitherine per averci dato la possibilità di visitare i loro studi di sviluppo e provare il loro nuovo titolo in esclusiva, che ricordiamo uscirà il 22 maggio su Wii, DS e PC.

Le sensazioni con cui siamo tornati dalla nostra visita sono sicuramente positive. Il titolo di Virtual Identity è carismatico e pare davvero avere quel qualcosa in più rispetto alla massa dei prodotti mediocri per la console Nintendo. La licenza è stata sfruttata a dovere e dovrebbe garantire una visibilità non indifferente a questo titolo per famiglie. Sebbene, infatti, in Italia questo brand non sia famosissimo, in Inghilterra stanno già per partire una serie animata e un musical. L’appuntamento è fissato per il 22 maggio con una recensione di questo promettente titolo tutto italiano.