Recensione

Brothers in Arms: Hell's Highway

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a cura di andymonza

Matt Baker, e la centouneasima Airborne, sono tornati. Lasciati i campi della Francia, prenderanno parte ad una delle sconfitte più dure subite dagli alleati, l’operazione “Market Garden”, in seguito divenuta tristemente famosa come “Hell’s Highway”. Il piano, elaborato dal generale Montgomery, prevedeva la conquista di una strada principale ad Eindhoven, in Olanda, che avrebbe permesso agli Alleati di risalire fino al cuore della Germania e mettere fine alla guerra prima del Natale ’44.Dopo un inizio incoraggiante, le truppe Naziste di stanza ad Arnhem circondarono e massacrarono quasi tutta la potenza alleata, mettendo la firma sull’ultima consistente vittoria del Terzo Reich. Il plot è come di consueto introspettivo, e tramite cut scene di qualità racconta i tormenti del capitano Baker, dilaniato dai rimorsi per gli amici caduti al punto da compromettere la sua stessa salute mentale: la delicatezza e l’intimità con cui la storia è raccontata sono davvero singolari.Anche chi non avesse giocato i precedenti capitoli della serie riuscirà a godersi la trama, ben spiegata attraverso una serie di flashback alla “Band of Brothers”.

”Fuoco di copertura!”Hell’s Highway riprende il gameplay ormai caratteristico del brand, concentrandosi sulle coperture, sul fuoco di soppressione e sulla gestione delle squadre.Mentre i veterani della serie si troveranno completamente a proprio agio, i neofiti avranno a disposizione un tutorial che nel corso dei primi due capitoli li istruirà efficacemente sull’arte della guerra.Per quanto occorra qualche tempo per abituarcisi, la mappatura dei controlli è eccellente: il tasto B permetterà di scorrere le squadre, mentre premendo il tasto LT vedremo apparire un puntatore, che sensibilmente al contesto ci permetterà di ordinare ad una squadra di spostarsi o attaccare un bersaglio. Il grilletto destro sarà come di consueto dedicato al fuoco, Y al cambio delle armi. Con il tasto LB sarà invece possibile mettersi in copertura dietro ad un elemento dello scenario; la telecamera passerà dalla prima alla terza persona, e per sporgersi si utilizzerà l’analogico sinistro.Il tasto RB è dedicato al lancio delle granate, purtroppo non sempre preciso per via di una fisica delle collisioni non perfetta.La filosofia dello spara e corri, così cara al mondo FPS, viene completamente eradicata, in favore di un approccio votato allo studio dell’ambiente circostante, atto a sfruttarne tutti i vantaggi tattici così da risolvere situazioni di svantaggio numerico e di potenza di fuoco.Il fuoco di soppressione, ovvero quello diretto verso una postazione nemica al fine di limitarne le possibilità d’azione, e la possibilità di comandare fino a tre squadre contemporaneamente, diventano gli elementi chiave di qualunque sparatoria. Per prima cosa occorrerà individuare delle coperture, e disporre i nostri compagni; una volta posizionati, la tattica migliore consiste solitamente nell’incaricare una squadra di fare fuoco di soppressione sui nemici, e spostare noi stessi o l’altra squadra sui fianchi del nemico, per poi annientarlo. Per sfruttare al meglio questo sistema occorrerà conoscere i punti di forza delle diverse squadre che ci affiancheranno, tra cui figurano squadre di soppressione, d’assalto, mitragliatrici o lanciarazzi.Data l’importanza del concetto di soppressione, essa è stata rappresentata graficamente: sopra le unità nemiche compare un cerchio rosso, che si riempirà via via di grigio ad indicare quanto il nostro fuoco di sbarramento le sta tagliando fuori.

Campi di battagliaSe è vero che queste meccaniche erano già in buona parte presenti nei precedenti capitoli, la vera novità introdotta con Hell’s Highway è la distruttibilità degli scenari, ed in particolare, delle coperture. Né noi né i nostri avversari saremo mai completamente al sicuro: steccati, sacchi di sabbia, o addirittura un campanile; un buon colpo di bazooka, ed anche della copertura più solida non rimarrà traccia. Questo aggiunge ulteriore dinamicità al gameplay, consentendo tattiche più libere ed aperte.Per supportare un gameplay di questo genere era ovviamente necessario un level design intelligente ed accurato, che permettesse al giocatore di elaborare le giuste tattiche da una parte senza troppa scontatezza, dall’altra in maniera abbastanza immediata e comprensibile: proprio in questo punto cruciale i ragazzi di Gearbox hanno dato il meglio, creando scenari dotati di moltissime coperture in grado di fornire sempre almeno due, o più, modi di risolvere la stessa sparatoria. La mimesi delle coperture è riuscita in maniera eccezionale: per quanto spesso evidenti, esse non stonano con gli sfondi, e non esasperano la struttura dei livelli come invece succedeva con altri action basati sulla copertura. Le ambientazioni spaziano dalla campagna a setting urbani, alternando giorno e notte, campi aperti o battaglie al chiuso: non c’è il rischio di annoiarsi, ed il realismo che caratterizza gli scenari non mancherà di farvi sentire in prima linea.

Per quanto la maggior parte della campagna consista in un susseguirsi di sparatorie, alcune porzioni di livello variano l’offerta: talvolta ci ritroveremo da soli, costretti a farci largo tra le pattuglie naziste, ed in un occasione alla guida di un tank. Interessante anche la lunga, tesissima sessione di cecchinaggio, in cui ci troveremo a proteggere dall’alto un civile in fuga.L’intelligenza artificiale vive di alti e bassi: per quanto reattivi all’ambiente circostante, i nostri compagni non rispondono sempre tempestivamente ai nostri ordini e tendono ad incastrarsi, soprattutto in spazi angusti: fortunatamente questo non accade spesso, e non intacca più di tanto il divertimento generale.Nel complesso il mix di coperture, sortite ai fianchi ed escursioni in solitaria si amalgama in un mosaico divertente ed appagante, con una bellissima storia a fare da collante.

Comparto tecnicoIl comparto tecnico trova la sua migliore espressione nella modellazione poligonale di edifici, veicoli e personaggi, dettagliata ed efficace. Peccato per il comparto texture, dove la bassa definizione spesso appiattisce le campagne olandesi. Buoni gli effetti particellari, che danno il giusto appeal ad ogni bazookata.Non ci hanno completamente convinto i brevissimi e cruenti zoom cinematici che si attivano di tanto in tanto in occasione di headshots ed esplosioni: vere feste di sangue ed arti staccati, per quanto spettacolari fanno un po’ a pugni con l’atmosfera realistica del gioco.Il comparto audio è di ottima fattura: musiche degne di un colossal ed effetti realistici trarranno massimo giovamento dai vostri poderosi impianti surround, portandovi dritti dritti in prima linea.

MultiplayerL’unica modalità multiplayer vede due squadre di 10 membri ciascuna, impegnate a contendersi due bandiere poste su una delle 6 mappe disponibili, sufficientemente varie ma non troppo ispirate quanto a design; ne risulta l’impressione di un comparto online accessorio, aggiunto solo per dare quel qualcosa in più completata la campagna in singolo. Il vistosissimo downgrade grafico, ed il lag abbastanza pesante non migliorano affatto la situazione.

– Gameplay tattico ben sviluppato

– Controlli efficaci

– Storia coinvolgente e ben narrata

– Ottimo design dei livelli

– Un po’ troppo lineare

– Multiplayer da evitare

– Qualche bug ed imprecisione

8.2

Il difetto principale di Hell’s Highway rimane una certa linearità del gameplay che, nonostante i tentativi di variare la formula, risulta alla lunga leggermente ripetitivo. La rigiocabilità ne risulta danneggiata, e l’unica modalità multiplayer non allungherà di molto la vita del prodotto, che si attesta sulle 12 ore circa. Qualche imprecisione nel controllo delle squadre e un comparto tecnico discontinuo non permettono una valutazione al top. Nonostante questi difetti, l’esperienza offerta rimane comunque di alto livello: divertente, appagante e unica nel suo genere.

Acquisto dunque consigliatissimo per tutti i fan della serie, e degli FPS ambientati durante la seconda guerra mondiale, che troveranno in Hells Highway un’alternativa più tattica e profonda rispetto al run&gun di Call of Duty e Medal of Honor.

Voto Recensione di Brothers in Arms: Hell's Highway - Recensione


8.2