Recensione

Bridge Project

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a cura di Ctekcop

C’era una volta Bridge Builder. Un piacevole videogioco bidimensionale, o meglio quasi un simulatore per l’epoca, che nel lontano 2000 ci catapultava nei panni di un ingegnere con il preciso compito di costruire ponti e assicurarsi che non crollassero.

Figlio di quest’eredità giunge ora alla cifra di 20€ su Steam, grazie al processo di approvazione per titoli indipendenti Greenlight, Bridge Project. Edito da bit Composer e sviluppato da Halycon Media, un piccolo team tedesco specializzato nei simulatori più disparati, tenta di riportare in auge il genere.
Si tratta quindi di una gradita riproposizione o di un’opera realizzata in economia senza cercare troppo qualità e divertimento? Scopriamolo.
Il ponte dei miei sogni
Più che di un simulatore vero e proprio Bridge Project è a tutti gli effetti un puzzle game.
Vengono proposti quarantotto diversi livelli, raggruppati in quattro macro scenari, ognuno con una differente sfida da risolvere creando un nastro di asfalto capace di collegare i due capi senza crollare sotto il peso dei test. All’apparenza possono sembrare tanti ma in realtà non è così. Soprattutto i primi, una volta capiti i meccanismi e le logiche, si risolvono veramente in pochi minuti. La difficoltà sale solo nel finale e per la maggior parte del tempo limitazioni come il budget o il numero di pezzi utilizzabili non saranno mai un problema.
Altra grave mancanza è un tutorial fatto come si deve. Gli hint in-game si limitano a poche pagine che elencano i comandi delle scorciatoie della tastiera e infine un promemoria sull’uso dei cavi. Nulla che spieghi le regole che stanno dietro alla fisica, nulla sulle caratteristiche dei materiali utilizzabili, nulla sulle strutture più consone ed efficaci, nulla sugli elementi che di tanto in tanto vengono introdotti per rivitalizzare la proposta ludica come per esempio i pistoni per costruire i ponti levatoi. Tutto viene lasciato in mano al videogiocatore che deve scoprire come funzionano le cose mediante il metodo sperimentale prova-errore.
Dove sta il divertimento quindi? Indubbiamente riuscire a risolvere un rompicapo è sempre fonte di soddisfazione ma i momenti più esilaranti si hanno durante gli stress test, in particolare quando il proprio design fallisce miseramente sotto il peso di un treno, un terremoto, un carro armato, una folata di vento, o pullman che spiccano improbabili balzi, dando origine a situazioni tragicomiche come per esempio automobili che si lanciano sprezzanti nel vuoto. O magari verrà letteralmente tranciato da una nave.
Presenti le leaderboards globali per stimolare a rigiocare risparmiando il più possibile sul denaro speso ottimizzando i ponti di ciascun livello. Peccato che non vi sia alcun incentivo che vada nella direzione opposta ovvero favorire la creazione di design curiosi, arditi, complessi o più semplicemente esteticamente gradevoli. Per quel che riguarda gli achievements è triste notare come gli sviluppatori non si siano sprecati più di tanto senza nulla di simpatico. Non basta l’editor incluso, pure questo confusionario e anti-intuitivo, a risollevare la situazione.
Crolla tutto
Si evince quasi istantaneamente la natura povera di Bridge Project.
La grafica è a dir poco antiquata. I poligoni scarseggiano e le texture fanno quasi impallidire da quanto siano obsolete. Non riesce a regalare nemmeno una volta panorami convincenti.
Anche la fisica non impressiona più di tanto risultando probabilmente troppo semplicistica. Durante la fase di test, grazie a una comoda scala di colori, si capisce quali sono le parti più sollecitate e a rischio del nostro ponte. Eppure non si possono non notare incongruenze e talvolta pure elementi di casualità che non fanno altro che inficiare l’esperienza.
A dare la mazzata finale ci pensa una interfaccia utente a dir poco pessima. La telecamera è scomoda e ostica da gestire. Il reticolo su cui si dispongono i pezzi del nostro ponte risulta spesso fonte di frustrazione considerate le frequenti imprecisioni di cui è fonte. Anche i menù non sono il massimo della comodità. Sembra quasi che gli sviluppatori non si siano minimamente impegnati da questo punto di vista.
Quasi inutile commentare il comparto audio ridotto anch’esso a dir poco scheletrico con una manciata di sottofondo i quali stancano dopo pochi minuti.
Apprezzabile la disponibilità anche per sistemi Mac.

HARDWARE

SO:Windows XPProcessore: Core2Duo 2.4 GHzMemoria: 2048 MB di RAMScheda video: 3D con 256 MB di RAM video (GeForce 8600GT o comparabile)DirectX®:9.0Hard-disk: 2 GB di spazio liberoSouno: Direct X 9 compatibile

– Intrigante sulle prime

– Terremoti e carri armati!

– Grafica scarna

– Non particolarmente longevo

– Manca un vero tutorial

– Non è nemmeno una simulazione vera

5.0

Tirando le somme Bridge Project è un puzzle game basato sulla fisica, un videogioco capace di intrattenere e soddisfare non troppo a lungo, purtroppo minato da gravi lacune come l’interfaccia, la grafica, una fisica opinabile, e la mancanza di un tutorial fatto come si deve. Un’occasione malamente sprecata che probabilmente vale la pena di acquistare solo una volta disponibile a un prezzo fortemente scontato.

Voto Recensione di Bridge Project - Recensione


5