Recensione

Breath Of Fire IV

Avatar

a cura di Redazione SpazioGames

A cura di: Luca “Diamond” Griotti

Nell’ormai lontano 2000, quando la Playstation stava imboccando la via del tramonto per lasciar spazio alla sua erede, vide la luce il quarto episodio della serie di Breath of Fire. Nata su Super Nintendo, con il terzo episodio si spostò sulla piattaforma di casa Sony. Sviluppata da Capcom, software house ben più famosa per titoli come Street Fighter o Resident Evil, la serie riuscì a crearsi un piccolo spazio nel cuore degli appassionati. Il quarto episodio è un jrpg di stampo classico con alcune interessanti peculiarità le quali lo rendono originale e, allo stesso tempo, ancora attuale. Basti pensare che alcune sue meccaniche vengono riproposte ancora oggi dagli sviluppatori nei moderni J-rpg.

Respiro di FuocoOgni capitolo della serie ha una trama completamente slegata da quelle precedenti, anche se alcuni elementi ritornano ciclicamente in ogni episodio. L’elemento più rappresentativo è Ryu, un ragazzo dai capelli azzurri le cui capacità sono a dir poco incredibili: egli infatti può trasformarsi in un drago a suo piacere. All’inizio di Breath of Fire IV, Ryu verrà trovato nudo e privo di memoria da Nina, giovane principessa del regno di Windia, in viaggio per ritrovare la sorella scomparsa. I due decidono di recarsi alla più vicina città, sperando di aiutare Ryu a recuperare la memoria. Quando però le abilità di Ryu emergono, questi decide di accompagnare Nina in un viaggio alla ricerca di se stesso e delle sue origini. Nel corso del gioco, altri personaggi si uniranno al gruppo, per un totale di sei compagni d’avventura.Le incredibili capacità di Ryu, anche se inizialmente non si capisce come, sono legate al destino di un altro personaggio, Fou-Lu. La storia di quest’ultimo sarà tanto importante ai fini del gioco che in diversi frangenti il giocatore avrà il controllo di Fou-Lu stesso, la cui storia andrà a dipanarsi parallelamente a quella del protagonista.Centro focale del titolo e del gameplay sono i combattimenti casuali. Durante gli scontri il giocatore potrà utilizzare tre personaggi nelle prime linee, che saranno gli effettivi combattenti, più altri tre nelle retrovie; questa particolarità sarà indispensabile per vincere le battaglie più difficili, come gli scontri con i boss: i giocatori nelle retrovie recupereranno punti vita ad ogni turno e il giocatore potrà scambiarli con i personaggi della prima linea in ogni momento. Molto interessante la possibilità di concatenare diverse abilità o magie per effettuare delle combo: per esempio, una magia di vento e una di fuoco, se usate in successione, andranno a creare un tornado di fuoco. Le possibilità sono moltissime e le combo realizzabili rendono ogni scontro sempre avvincente.

Maestri, abilità e minigiochiIn Breath of Fire 4 viene introdotto un originale sistema di apprendimento di magie ed abilità. Tre sono i metodi di apprendimento. Il primo, tramite il classico aumento di livello dei personaggi. Il secondo funziona tramite i mostri, imparando direttamente da loro le abilità dopo che le hanno usate sui personaggi. Il terzo prevede lo studio sotto i Maestri, circa una ventina, sparsi per il mondo di gioco. Questi faranno delle richieste ai personaggi (come concatenare un certo numero di combo, uccidere un certo nemico o trovare un particolare oggetto) con la promessa di insegnare una nuova abilità una volta completate. Inoltre, un personaggio che studia con un Maestro avrà dei bonus (e dei malus) con i level up: per esempio, un Maestro di arti magiche avrà dei bonus in attacco magico, mentre dei malus in attacco fisico.Breath of Fire IV propone anche due minigiochi, tanto ben sviluppati che potrebbero essere definiti “giochi nel gioco”, il mondo delle fate e la pesca. Il primo consiste in una sorta di gestionale: avremo un piccolo villaggio di fate da far crescere e sviluppare, dando ad ogni fatina un compito specifico come cacciare, recuperare risorse, aprire un negozio o andare in missione. Con il passare del tempo, il villaggio sarà sempre più grande e popolato, in questo modo, Ryu e compagni, potranno accedere a negozi e oggetti altrimenti introvabili.Il minigioco della pesca metterà a disposizione diversi luoghi in cui fermarsi, tirare fuori la propria canna e cercare di catturare gli abitanti ittici di quel luogo, che potranno poi essere scambiati presso alcuni negozi per armi ed oggetti. Grazie a numerosi pesci spesso difficili da pescare e a numerose location di pesca, questo minigioco vi terrà occupati per molto, molto tempo.Questi minigiochi e attività secondarie vanno tutto a vantaggio della longevità: chi vorrà completare il gioco in ogni sua parte, avrà davanti a sè almeno una sessantina di ore di gioco anche se, purtroppo, una volta completato non si avranno motivi per riprendere il gioco e ricominciarlo da capo.

Un look d’altri tempiDipinto ad acquerelli. Non ci sono parole più calzanti per descrivere la grafica di questo gioco. Tutto sembra uscire da un’anime giapponese, ma con colori tenui e rilassanti, un vero piacere per gli occhi. Gli sprites dei personaggi sono ben definiti, ricchi di animazioni differenti le quali spesso riusciranno a strappare un sorriso durante le scenette comiche grazie alle loro posture ed espressioni. La telecamera è isometrica e ruotabile tramite la pressione dei tasti dorsali: ad ogni pressione di un dorsale, essa farà una rotazione di novanta gradi, andando ad assumere quindi massimo quattro posizioni diverse che aiuteranno molto nell’esplorazione. Gli ambienti sono la nota dolente di un comparto grafico altrimenti eccelso: i personaggi, in 2D, si muoveranno in ambienti 3D che purtroppo sono spesso squadrettati e spigolosi e in generale è tutto poco definito.Le musiche, rilassanti e varie, fanno un buon lavoro, senza comunque eccellere in nessun campo. Gli effetti sonori sono anch’essi ben curati e riescono, insieme alle musiche, a creare una buona atmosfera globale. Orecchiabile il “main theme” che accompagna il filmato introduttivo in stile anime giapponese.Breath of Fire IV è un gioco consigliato ad ogni appassionato di Jrpg alla ricerca di un po’ di originalità, di una trama leggera e comprensibile senza troppo impegno. Come da tradizione degli anni in cui è uscito, non è stato localizzato in italiano, quindi solo chi conosce bene l’inglese potrà apprezzarlo appieno.

– Ottimo sistema di combattimento

– Minigiochi curati

– Buona grafica

– Non localizzato in italiano

– Trama poco originale

7.5

Nonostante sia ormai datato, Breath of Fire IV può ancora essere un buon jrpg, ovviamente non al livello degli standard attuali, ma chi sarà in grado di sorvolare sugli aspetti “antichi” del titolo, come la grafica, si troverà tra le mani un gioco davvero buono, in grado di regalare ore e ore di divertimento. Resta il rammarico per la mancata localizzazione la quale avrebbe accresciuto il valore del gioco.

Voto Recensione di Breath Of Fire IV - Recensione


7.5