Recensione

Breakdown

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a cura di Chomog

Vi era un tempo videoludico nel quale un videogioco poteva essere catalogato minuziosamente in una categoria che portasse subito alla mente la sua esatta meccanica di gioco.In questi ultimi tempi, invece, ci siamo trovati più e più volte ad incontrare titoli che ci permettessero di fare azioni virtuali fra le più svariate come il correre in auto, il combattere a mani nude degli avversari, l’utilizzare armi da cecchino in prima persona e il levellare le proprie armi come in un gioco di ruolo.Il titolo Namco analizzato è un esempio di questo nuovo genere “action” che si propone come contenitore di più giochi, cercando infine di portare un pizzico di originalità in un catalogo videoludico ormai sempre più lontano dalla novità.

Novità visive all’orizzonteLa storia nella quale ci vedremo catapultati inizia su un lettino di un ambulatorio con la visione distorta dell’ambiente che ci circonda; cosa è accaduto al nostro alter ego digitale Derrick Cole, un ex marine, ci verrà spiegato solo più in là tenendoci con il fiato sospeso fino alla fine di questa avventura.Ad affiancarci nella stessa ci sarà Alex, una ex collega che combatterà al nostro fianco e che a volte si renderà davvero indispensabile per il proseguimento dell’azione di gioco. Il titolo Namco, infatti, presenta una storyline che dà giusta motivazione alle nostre azioni: mentre per l’ennesima volta salveremo il genere umano dall’invasione di creature mutanti con poteri genetici alterati, svilupperemo poi noi stessi poteri psichici che ci permetteranno di performare azioni più potenti per completare la nostra missione subendo il minor danno possibile.Pur mantenendosi sugli schemi classici, il plot confezionato dalla casa giapponese fa sì che il videogiocatore sia spinto ad andare avanti nell’avventura per vedere cosa accadrà dopo.Il primo impatto con Breakdown è alquanto strano: avremo infatti la convinzione di trovarci davanti ad un first person shooter, essendo la sua visuale in prima persona, ma poi, facendo i primi passi nelle architetture del gioco, capiremo come Namco abbia voluto creare qualcosa di leggermente più unico: vedremo infatti ogni azione compiersi letteralmente “per nostra mano”, ad esempio quando saliremo le scale vedremo le mani del personaggio, come se lo facessimo nella realtà; allo stesso modo camminando ondeggeremo seguendo la linea del piede che si posa sul suolo, con conseguente pericolo di sindrome da mal di mare, insomma.Il tutto rappresenta un’ottima variante dalla solita avventura con visuale in prima persona; particolare menzione merita il sistema di attacco: se mentre in prodotti analoghi ci orienteremo sempre più su armi potenti e distruttive esterne al nostro corpo, qui, sviluppando i poteri sopiti in noi, torneremo ad utilizzare pugni e calci per difenderci e attaccare il nemico.Purtroppo la visuale durante i combattimenti non cambierà, dandoci lo stesso effetto della visuale in prima persona di Metal Gear Solid 2 durante l’attacco a mani nude; la parata è poi assegnata allo stick di sinistra, presentandosi scomoda come scelta videoludica, pur rientrando in quei canoni di lieve novità.Altra particolarità di Breakdown è il sistema di acquisizione oggetti: mentre negli FPS passando su di un oggetto lo facevamo nostro in modo automatico, qui potremo (e dovremo) prima analizzarlo e solo dopo, premendo di nuovo il tasto apposito, lo raccoglieremo.Segnaliamo che l’inventario è limitato a portare solo gli oggetti bellici o chiave del gioco, niente razioni (lattine di cola e/o barrette energetiche); la cosa potrebbe far storcere il naso a molti videogiocatori, ma per fortuna il titolo presenta un buon bilanciamento di difficoltà e molti save-point da dove ricominciare.

E’ tutto bianco intorno a me…Pur essendo sviluppato unicamente per Xbox, il titolo Namco presenta una grafica abbastanza particolare: benché le movenze del personaggio e del resto dei characters siano ben realizzate, tanto da farci ricordare il titolo di Yu Suzuki, Shenmue, le texture utilizzate appaiono piatte, specie se riportiamo alla nostra memoria quelle stupende di Halo, così come i colori utilizzati che, pur sottolineando il senso di angoscia che proveremo nell’avventurarci nel centro di ricerca, potevano esser più brillanti e meno smorti.Dispiace insomma che Namco, casa sempre distintasi per aver spremuto a dovere le console su cui lavorava, presenti tali risultati sul potente hardware della console Microsoft, specie se consideriamo, ultimi ma non meno importanti, piccoli problemi di aliasing (scalettature) sulle superfici visive di gioco.Ben realizzati invece gli effetti luce con lampi e saette che tendono ad enfatizzare le nostre azioni; ci ha poi colpito l’ottima modellazione di elementi visualizzabili negli esterni, come gli elicotteri di Kojimiana memoria.Il sonoro è ben realizzato, con tracce heavy rock per i momenti più action del gioco; il supporto per il Dolby Digital 5.1 si sente e fa apprezzare al meglio anche gli effetti sonori, catalogabili nella media.La localizzazione del sonoro purtroppo non è stata realizzata, sono presenti però i sottotitoli in italiano per comprendere al meglio la trama, una traduzione quindi meramente testuale; segnaliamo infine che il titolo è consigliato ad un pubblico maturo.

– Trama coinvolgente

– Visuale “reale”

– Comandi in un primo momento ostici

– Raramente da rigiocare

7.0

Il titolo Namco ha la particolarità di esser l’insieme di più tipologie videoludiche presenti in un unico titolo, e questo è il suo punto di forza: tutti i videogiocatori di vecchia data che sono alla ricerca di un titolo che porti innovazione e presenti originalità possono trovare questi due aspetti proprio in questo Breakdown con il suo miscuglio di generi e la sua varietà di azioni da effettuare.

Vi è poi la già citata trama che porta a godersi questo titolo come un film interattivo, pur scontrandosi però con dei comandi, seppur dislocati in maniera nuova, un po’ ostici per tutti coloro che giudicano un titolo dai primi minuti di gioco (una trentina dei quali dedicati al tutorial).

Concludendo, Breakdown è una lieve ventata di freschezza nel panorama videoludico di Xbox, e tende a compiacere sia l’amante del FPS, sia il videogiocatore che cerca un titolo con un certo spessore, appartenendo però, con tutti i suoi pro ed i suoi contro, a quella cerchia di titoli che, una volta finiti, raramente si rigiocheranno se non per mostrarli agli amici.

Voto Recensione di Breakdown - Recensione


7