Anteprima

Borderlands 2

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a cura di Mugo

Londra – Il secondo album è sempre il più difficile, cantava Caparezza, e in generale il discorso si potrebbe anche riproporre in tema di videogiochi. Non che le produzioni dopo la seconda diventino di colpo più facili, anzi, in un certo senso più si va avanti e più le cose si complicano in termini di freschezza, ma rimane il fatto che il secondo capitolo abbia una valenza particolare. Ci sono i fan con le loro aspettative, il publisher che vuole vedere tornare i conti, e ci sono tutti quei giocatori che ancora devono essere convinti. Siamo volati nella capitale britannica per provare in anteprima una versione pre alpha di Borderlands 2, scopriamo insieme qual’è la via intrapresa da Gearbox per questa seconda apparizione del suo shooter-GDR

La libidine del drop 
I giocatori già esperti in giochi di ruolo la conoscono bene, la libidine del drop, quell’ondata di soddisfazione che arriva ogni volta che si droppa qualche oggetto in giro per il mondo di gioco. Borderlands 2, grazie alla sua marcatissima componente ruolistica, non è da meno, e regala attimi di puro piacere ogni volta che un nemico lascia cadere qualcosa di interessante. Va detto che, per la nostra demo, gli sviluppatori hanno pensato bene di dotarci fin dall’inizio di un set di armi tra le più potenti del gioco, così da facilitarci le cose, e quindi non abbiamo praticamente mai trovato qualcosa di meglio. Questo non ci ha però impedito di apprezzare la grande varietà dell’arsenale, che spazia dai fucili a pompa a quelli da cecchino passando per mitragliatrici, fucili d’assalto, pistole, lanciarazzi e più o meno tutto quello che può passare per la testa. 
Da segnalare la grande leggibilità del design delle armi, al colpo d’occhio subito chiare nelle loro caratteristiche. 
La nostra prova ci ha visto impersonare due delle quattro classi che saranno disponibili a produzione ultimata: il Gunzerker e la Siren, rispettivamente una macchina di morte e una classe di supporto.I tre rami di specializzazione del Gunzerker rispecchiano la sua vocazione distruttiva, potenziando, grazie ai talenti che si ottengono passando di livello, la capacità offensiva, la velocità, il recupero della vita e la possibilità di andare in berserk più spesso. Il gameplay che ne deriva è aggressivo, rapido, e spavaldo, tanto che si rischia di sottovalutare le rinnovate routine dell’intelligenza artificiale. 
Diversamente, la Siren richiede un’approccio più ragionato, nonostante sia possibile specializzarsi anche nel DPS. Alla nostra prova, infatti, abbiamo avuto la sensazione che il Gunzerker fosse sensibilmente più facile da utilizzare, grazie alla maggiore capacità offensiva e alla migliore resistenza fisica. Abbiamo interrogato a questo proposito Kevin Duke, Concept Artist di Gearbox, che ci ha spiegato come il bilanciamento delle classi sia un lavoro lungo e complicato, su cui verrà speso molto tempo in fase di beta, vista la mole di ore di gioco necessaria. 
Oltre alle classi provate, in Borderlands 2, sarà possibile decidere di impersonare anche il Commando, una classe molto tattica dodata di una torretta robot da potenziare, e l’Assassin, una classe in grado di fare molto DPS e di diventare invisibile alla bisogna. 
Gioco di squadra 
L’intelligenza artificiale, appunto, ha visto un netto miglioramento rispecchiato dalle interazioni tra i nemici: i gruppetti di mostri agiscono ora in concerto tra loro, fiancheggiando, e colpendo con comportamenti che ricordano quelli dei mammiferi predatori, fatti di rapidi attacchi e ritirate. Più interessanti però sono i robot, che dimostrano una struttura organizzativa complessa e particolareggiata: alcuni di questi, infatti, sono in grado di riparare i compagni, altri di costruirne, altri ancora possono roteare le braccia per respingere i nostri proiettili, diventa così evidente che il giocatore è chiamato a sfruttare i comportamenti nemici e a studiare le tattiche migliori per contrastarli. 
Un ultimo esempio, che dimostra l’attenzione posta nella creazioni di una fauna interessante, ce lo danno alcuni animali in grado di rinchiudersi in bozzoli e riuscirne rinforzati, qui il giocatore è chiamato a scegliere se eliminarli subito, o lasciarli evolvere per poi ottenere un loot migliore, al prezzo di un’uccisione più complicata. 
Il mondo è bello perché è vario 
Una delle linee guida seguite in fase di sviluppo è la varietà: sia intesa come diversificazione dei nemici e delle loro routine comportamentali, sia dal punto di vista delle ambientazioni che andremo a vedere durante tutto il corso del gioco.Durante la demo, durata circa un paio d’ore, abbiamo potuto scorrazzare in lungo e in largo per due ecosistemi decisamente diversi l’uno dall’altro. Abbiamo visto un’armoniosa distesa di prati e colline che richiama le higlands scozzesi per palette cromatica e morfologia, e una serie di grotte e caverne sulle rive di un mare di petrolio dall’aspetto post apocalittico. 
Ogni livello è popolato, poi, da diversi nemici disegnati in armonia con le ambientazioni, anche in questo caso con grande varietà. “Non più solo il deserto del primo Borderlands – ci ha detto Kevin Duke – ma anche montagne innevate, foreste, pianure, e altro ancora.“. 
A fare da motore per l’esplorazione ci pensa un rinnovato sistema di missioni, ora attivate sia nella maniera più tradizionale, e cioè parlando con un NPC, sia semplicemente entrando in un’area o raccogliendo determinati oggetti, rendendo così il ritmo di gioco molto più fluido. A proposito degli NPC possiamo poi fare un rapido cenno alla cornice narrativa di questo secondo capitolo, cornice che vedrà il giocatore agire cinque anni dopo il primo Borderlands, con il gradito ritorno di alcuni dei personaggi già incontrati, uniti nella lotta ad Handsome Jack, il nostro antagonista, alla guida della Hyperion Corporation.  

– Rinnovata intelligenza artificiale

– Arsenale vasto e diversificato

– Varietà nelle ambientazioni

La nostra prova di Borderlands 2 è stata divertente e ci ha permesso di apprezzare i miglioramenti in termini di intelligenza artificiale e varietà delle ambientazioni. Dal punto di vista tecnico la produzione Gearbox ha la stessa faccia del predecessore e, nonostante la versione provata fosse solo una pre-alpha, ci sentiamo di ritenere il comparto grafico praticamente pronto, supponendo che le maggiori attenzioni in beta vengano dedicate al bilanciamento delle classi, vero metro di paragone per la valutazione del titolo. Il gioco è in arrivo dopo l’estate, rimanete con Spaziogames per tutte le notizie in anteprima.