Recensione

Boogie

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a cura di Jackazz

Negli ultimi anni abbiamo visto affermarsi a poco a poco il genere dei Rythm Games: un tipo di gioco partito leggermente in sordina (chi si ricorda del cabinato di Dance Dance Revolution nelle sale giochi romagnole?) che ha saputo conquistato la sua fetta di pubblico e si dimostra particolarmente divertente se giocato in compagnia o nella peggiore delle ipotesi con altre persone disposte a vedervi. I “giochi musicali” si dividono in tre categorie:– Dance: i cosiddetti Rythm Games che richiedono al giocatore di eseguire un certo numero di mosse (tendenzialmente assimilabili al più comune ballare) con il proprio corpo o con normalissimi tasti del joypad. Appartengono a questa categoria Dance Dance Revolution e Boogie;– Play: una variante di Rythm Game in cui l’attenzione è posta sulla padronanza di uno strumento musicale, che può essere giocattolo o virtuale (ma del tutto simile alla sua controparte reale). Ne fanno parte Guitar Hero, Jam Sessions e Rock Band;– Sing: Gioco Musicale in cui vi è richiesto di cantare, in perfetto stile Karaoke, le linee vocali che appaiono sullo schermo. Entrano a pieno diritto in questa categoria videogiochi come Singstar e lo stesso Boogie.– Experimental: Vere e proprie opere d’arte che si servono della potenza di macchine da gioco per dare luogo a spettacoli di luci, suoni e colori. Esempi in questo senso sono Elektroplankton e Vib Ribbon.

Let’s BoogieLa versione completa di Boogie contiene al suo interno uno speciale microfono targato EA, che vi servirà durante le prove di canto, che assomigliano a un Karaoke del tipo Singstar. Tale caratteristica è implementata lasciando al giocatore una ristretta libertà: quella di poter scegliere se cantare (nei pochi stage che lo prevedono) oppure ballare con in mano il Wii-Mote.La modalità principale di Boogie è denominata Story Mode: cinque sono i personaggi disponibili fin da subito, con cui potrete affrontare svariati livelli e sbloccare così le canzoni su cui potrete in seguiti esercitarvi. Ulteriore modalità, che fa capolino tra le numerose opzioni presenti nel menù principale è Music Video, che vi dona la possibilità di cimentarvi in un pezzo, cantando o ballando, e di farne in seguito un vero e proprio video musicale, di cui potrete scegliere l’angolazione della telecamera e quali effetti visivi applicare. Per quanto riguarda i pezzi disponibili, i producer della Electronic Arts hanno preferito rimanere sostanzialmente neutrali, scegliendo canzoni tipicamente pop, che tutti noi possiamo ascoltare per radio o sintonizzando la televisione su MTV ad una qualsiasi ora del giorno. Tra gli artisti presenti ricordo Black Eyed Peas, Jennifer Lopez, Jamiroquai, Pink e Red Hot Chili Peppers. Se invece qualcuno di voi desiderasse fare un tuffo nel passato, tenga bene a mente che la track listing di Boogie contiene al suo interno vere e proprie perle come “Walking On Sunshine”, “YMCA”, “Karma Chameleon” e “It’s Raining Men” (l’originale della Weather Girls). Sappiate però che i pezzi appena elencati sono eseguiti da Cover Band: scelta che se ad alcuni potrebbe sembrare indifferente, ad altri farebbe facilmente storcere il naso.

The Art of BoogieUna tradizionale modalità di tutorial vi illustrerà, poco prima di iniziare l’avventura, il sistema di controllo utilizzato in Boogie. Facciamo il punto della situazione: il titolo EA è un gioco “di ballo” e si serve del Wii-Mote per simulare i movimenti del vostro corpo. Il personaggio da voi controllato è mosso mediante la levetta della periferica Nunchuck, il telecomando Wii serve invece a controllare i suoi arti. Un esempio suppongo potrà dimostrarsi particolarmente utile in questa occasione: cercando di tenere il tempo con la musica di sottofondo (in tal senso lo speaker del pad si dimostrerà vostro alleato, comportandosi da vero e proprio metronomo attraverso una serie di sterili ticchettii) sarà vostro compito allungare le braccia verso l’alto, per veder riprodotti i vostri movimenti sullo schermo; muovete il Wii-Mote in basso e vedrete il vostro personaggio accasciarsi a terra. Date dei piccoli colpetti a destra o sinistra e lo vedrete saltellare nella rispettiva direzione. Le combo, così come le nuove mosse, contribuiscono ad innalzare il vostro punteggio; d’altra parte la ripetizione degli stessi, semplici movimenti, determinerà una perdita, più o meno cospicua, dei punti appena guadagnati. Il tasto B è utilizzato principalmente per sfruttare la barra Boost, che si riempie grazie all’esecuzione delle mosse più complicate ed alle concatenazioni delle stesse. Ne risultano un paio di mosse speciali, accompagnate da qualche effetto visivo, volto a sottolineare ulteriormente la spettacolarità dell’azione.

Boogie StyleBoogie è molto carino da vedere: la grafica stilizzata, quasi cartoonesca, conferisce al titolo un’aura giocosa, e riesce nell’intento di distinguerlo da tanti prodotto molto simili. I personaggi disponibili, col loro abbigliamento assolutamente Glam, risultano simpatici e ben caratterizzati. Il gioco inoltre, per la gioia di tutti i possessori Wii supporta la modalità 16:9 e 480p: ulteriore incentivo per apprezzare in misura ancora maggiore la grande cura che è stata riposta nelle animazioni: fluide e naturali. Insomma, per quanto riguarda l’aspetto tecnico, di Boogie non ci si può proprio lamentare. Anche le canzoni, seppur eseguite da cover bands, pescano a piene mani tra presente e passato, cercando di accontentare un po’ tutti.Ma allora cosa non ha funzionato in Boogie?

The End of BoogieIl sistema di gioco è a dir poco approssimativo e superficiale: le buone idee che il team EA Montreal aveva sviluppato sono state implementate in maniera piuttosto deludente. Mi riferisco soprattutto ai controlli, vero e proprio cuore (non mi stancherò mai di ripeterlo) di ogni gioco Wii che si rispetti. Per tutta la durata del gioco non farete altro che agitare le mani a destra e sinistra, curandovi sempre meno di eseguire quel movimento particolare o di effettuare quella precisa combo. Il tutto si ridurrà ben presto ad un caos fuori dal comune. E dubito che fossero queste le intenzioni dei programmatori. La modalità storia, inoltre, dura poco e non dice molto: racconta (male) le storielle che vedono protagonisti i cinque personaggi, con l’ausilio di alcune anonime scenette, peraltro statiche e neppure accompagnate dalla benché minima narrazione.

– Realizzazione grafica originale

– Divertente in compagnia

– Interessante opzione per creare i propri video

– Ripetitivo

– Eccessivamente caotico

– Le canzoni presenti sono eseguite da cover bands

5.5

Boogie poteva essere un buon gioco, divertente ed anche un po diverso dal solito, se soltanto la cura riposta nella realizzazione estetica fosse stata utilizzata allo stesso modo per creare decine di modalità fuori di testa (per esempio), migliorare la modalità storia ed in generale rifarsi a quel labor limae oraziona che ha tanto da insegnare ancora oggi.

Boogie rimane un giochino con l’anima da Party Game, divertente soprattutto in compagnia, per le prime partite, prima che quella strana forma d’usura chiamata noia prenda il sopravvento. Siete avvertiti.

Voto Recensione di Boogie - Recensione


5.5