Anteprima

Bombshell

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a cura di LoreSka

Lo confessiamo: da Bombshell, nuovo titolo dei 3D Realms, non ci aspettavamo nulla. Perché i creatori di Duke Nukem non sfornano nulla di realmente interessante… beh, dai tempi di Duke Nukem. Per la verità la storia di questo studio di sviluppo si è fermata alla seconda metà degli anni novanta, periodo in cui 3D Realms ha preferito affidare i propri progetti ad altri sviluppatori. Tra questi, vi è lo studio di sviluppo danese Interceptor Entertainment, già autore del discreto remake di Rise of the Triad uscito nel 2013. Con Bombshell, però, le cose si fanno lievemente più ambiziose: parliamo di un gioco multipiattaforma, next gen, sviluppato da Interceptor con Unreal Engine 4 e con l’intenzione più o meno sottesa di creare una sorta di Duke Nukem al femminile. E, dopo una demo di circa un’ora alla GDC 2015 di San Francisco, possiamo dire che le intenzioni sono quantomeno buone.
Da Duke Nukem a Shelly Harrison
Nato con il titolo di Duke Nukem Mass Destruction, una sorta di shooter isometrico con protagonista il vecchio duca, Bombshell ha mantenuto la struttura dell’idea originale modificandone ovviamente il protagonista e l’ambientazione. Al posto di Duke, infatti, troviamo Shelly “Bombshell” Harrison, una ex militare esperta di esplosivi che si è ritrovata mutilata di un braccio in seguito a un’esplosione. Determinata a proseguire con la propria vita e dotata di un’indole guerriera inattaccabile, Shelly si fa impiantare un braccio meccanico che si trasforma in un’arma letale, e che la colloca nuovamente in prima linea. La sua missione è di importanza nazionale: il presidente degli Stati Uniti è stato rapito dagli alieni, e Shelly è chiamata a prendere a calci in culo gli omini verdi.
Il modo con cui Shelly controlla il proprio braccio per fare fuoco sui nemici non può che ricordare Samus Aran: la struttura isometrica, infatti, è reminescente di Metroid: Other M, ma l’atmosfera e il personaggio principale si avvicinano molto di più a un mix di Planet Terror e delle vecchie opere dei 3D Realms. C’è molto Duke Nukem in Shelly, sebbene l’esasperato machismo sia stato sostituito in toto da una certa femminilità, pur caratterizzata da una determinazione molto forte e capace di scrollarsi di dosso molti stereotipi. Parliamoci chiaro: siamo pur sempre di fronte a un prodotto 3D Realms, esagerato e ben oltre i confini della volgarità, ma possiamo altresì affermare che la risposta femminile a Duke non è un concentrato di estrogeni, bensì un personaggio ligio al dovere e con un’autoconsapevolezza piuttosto marcata. Da questo punto di vista, dunque, gli Interceptor sembrano avere gettato le basi per un personaggio interessante, che tuttavia finirà inevitabilmente per scontrarsi con il carisma di Duke Nukem, ad oggi inarrivabile.
Semplicità e divertimento
Ciò che sembra immediatamente funzionare in Bombshell è lo shooting: c’è una ruota da cui selezionare le proprie armi che si ottengono nel corso dell’avventura, e ognuna ha una propria personalità e degli effetti piuttosto esagerati ma divertenti. Dalla classica arma da fuoco che crivella i nemici con proiettili di piombo, passiamo ad armi che vaporizzano i cattivi, fino a strumenti in grado di provocare attacchi cardiocircolatori che terminano nell’esplosione di qualche arteria principale. Il sangue scorre a fiumi, e gli sviluppatori hanno confessato di essere al lavoro su alcune idee per rendere il tutto ancora più esagerato – casomai se ne sentisse il bisogno. L’assoluta volgarità nell’uccisione dei nemici tipica delle produzioni 3D Realms è stata mantenuta in Bombshell, e ci è stato detto che Shelly ha a disposizione alcune finisher che vanno oltre il concetto di decenza, e che terminano la vita degli alieni “in modi piuttosto schifosi”. Anche se non ci aspettiamo le stesse battute di Duke, possiamo immaginarci qualcosa di piuttosto esagerato in questo gioco e, perché no, di mai visto in un personaggio femminile nel mondo dei videogiochi.
Ogni arma è aggiornabile attraverso un sistema di punti esperienza che, tuttavia, non abbiamo avuto il tempo di approfondire. Nel gioco vi è un elemento RPG piuttosto importante che consente al giocatore di sviluppare il proprio personaggio a piacimento, prediligendo l’uso di un’arma piuttosto che di un’altra. Al contempo, vi sono diversi power up che vengono droppati in maniera random dai nemici, e che consentono di ottenere un boost alla velocità, ai danni, eccetera. È un vero peccato che non sia stata scelta una struttura Diablo-like per Bombshell: l’idea del drop casuale dei nemici ci è apparsa davvero appropriata in un gioco con questa struttura e sarebbe stato bello poter personalizzare Shelly con armi e armature da potenziare. Anche perché Bombshell è un gioco che può essere agilmente rigiocato, in quanto alla fine del primo playthrough il nostro personaggio mantiene tutti i power up, e può rigiocare la campagna con nemici più forti per almeno due volte prima di raggiungere il cap. Di nuovo, anche in questo caso la struttura Diablo-like sarebbe stata davvero un’ottima scelta.
Viva l’Unreal Engine 4
Il potente motore grafico con cui è stato realizzato Bombshell ha saputo mostrarci alcuni splendidi scorci, e alcuni effetti di luce davvero efficaci. In un livello caratterizzato dalla presenza di piscine di mercurio abbiamo potuto apprezzare la fisica dei liquidi, che sembra funzionare davvero molto bene. Allo stato attuale il gioco manca di polishing, e le animazioni lasciano piuttosto a desiderare: elementi che, probabilmente, verranno sistemati nei prossimi mesi anche se non crediamo che vi saranno miglioramenti enormi per quanto concerne il movimento dei personaggi.
La cosa che più ci ha sorpresi, tuttavia, riguarda la quantità di dettagli riversata dagli sviluppatori in questo gioco. Anche se Bombshell è un titolo con grafica isometrica, e dunque con limitate possibilità di cogliere i dettagli più piccoli, gli sviluppatori hanno voluto mostrarci la cura con cui è stato realizzato il personaggio di Shelly e la qualità di alcune fra le più insignificanti texture. Il lavoro, da questo punto di vista, è encomiabile anche se in alcuni casi non riusciamo a coglierne il senso: vi basti pensare che nella canna della pistola principale di Shelley si nasconde un’incisione. Trattandosi di un elemento interno alla canna della pistola, nessun giocatore avrà mai l’opportunità di cogliere questa chicca: segni di pura follia da parte degli sviluppatori che, evidentemente, vanno a braccetto con lo spirito del gioco.

– Una intensa tamarrata

– Aperto alla community

– Unreal Engine 4 offre ottimi dettagli

Anche se i fasti di Duke Nukem sono ormai un ricordo del passato, con Bombshell i 3D Realms sembrano avere compiuto un lavoro di buona qualità. Non siamo certamente di fronte a un ritorno in pompa magna di questo celebre studio di sviluppo tramutatosi in publisher, ma siamo convinti che il gioco abbia delle buone potenzialità. Shelly Harrison ha un buon carisma, ed è un personaggio femminile piuttosto atipico che potrebbe zittire qualche polemica sul ruolo della donna nei videogiochi. Se poi consideriamo che il gioco, per scelta degli sviluppatori, sarà completamente aperto alla community, la vita del prodotto potrebbe allungarsi in maniera radicale. Non ci resta che attendere ancora qualche mese: l’uscita di Bombshell è prevista per l’estate.