Anteprima

Blue Volta

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a cura di Forla

Durante la giornata di domenica 28 febbraio Milano ha ospitato Retrofuturo, una manifestazione che si fa carico di divulgare la cultura videoludica indipendente presente su territorio nostrano. Dopo aver girato un po’ tra le varie postazioni, preso parte ad un paio di risse aventi come protagonisti i personaggi della TV trash anni 90′ e ammirato Salvini scagliare ruspe con rapidi gesti della mano, siamo stati attirati da Blue Volta. I ragazzi di Ossocubo (i quali hanno anche partecipato ad un’intervista che potete trovare sulle nostre pagine) ci hanno invitato a fare un giro e noi non ci siamo certo tirati indietro. Ecco com’è andata.
Custodi del sapere
Premettiamo che la demo presente era il parziale di un prodotto ancora in fase di sviluppo e quindi inficiata da alcuni piccoli bug e mancanze. Prima su tutte la cutscene iniziale che non abbiamo potuto apprezzare ma, dato il livello artistico della produzione, attendiamo con trepidazione di poter vedere. Il titolo ci mette nei panni di Zeno, l’allampanato bibliotecario che vive all’interno della grande Città-biblioteca, ultimo baluardo della cartacea conoscenza. La sua vita, fino a quel momento, è stata circoscritta all’interno delle mura dell’edificio, ma qualcosa sta per cambiare. Cominciamo quindi ad esplorare la titanica struttura, nel tentativo di risolvere i primi enigmi legati al recupero di un volume che tratta la forma delle nuvole. E così, attraversando l’immenso androne, facendo su e giù dalle scalinate ed entrando in tutte le stanze che ci capitano a tiro, facciamo la conoscenza di alcuni strani personaggi. Il cuoco della biblioteca, un pittoresco individuo con la faccia scura e quadrata (nel vero senso della parola!), che ci aiuta dandoci alcuni indizi ma senza mai sbilanciarsi troppo. Il custode, un novizio nell’arte della piromanzia ma con così tanta voglia di imparare che non esita a fare pratica accendendo fiammiferi su fiammiferi, di certo non un’attività consigliabile considerato il luogo in cui si trova! Per ultimo un dispettoso ratto, rintanato in un pertugio nel muro, il quale si rivelerà disposto ad aiutarci solo se soddisferemo la sua richiesta. Insomma, già dai primi minuti il titolo presenta un’ambientazione ispirata e personaggi interessanti. La biblioteca possiede un’aura quasi palpabile, come se fosse essa stessa un personaggio, ci permette di muoverci nei suoi meandri proiettando su di noi la sua aura di vetusta saggezza. Al momento non abbiamo idea di come si evolverà la faccenda, ma già da ora possiamo dire che l’atmosfera che si respira è quella di una fiaba per adulti dai toni malinconici.
Pastello su schermo
Ciò che colpisce di più alla prima occhiata è sicuramente il comparto visivo. Blue Volta ha fondali e personaggi interamente realizzati a mano. La sensazione è quella di muovere il nostro alter ego attraverso una tavola in cui il tratto dell’autore è ancora perfettamente visibile. Dobbiamo ammetterlo: lo stile dell’artista si sposa perfettamente con l’atmosfera che il titolo vuole creare, una fiaba dalle tinte mature che strizza l’occhio ai capolavori del maestro Miyazaki. Blue Volta propone una formula punta-e-clicca pura, con l’inventario a scomparsa relegato nella parte superiore dello schermo, in modo da non intaccare lo splendore delle schermate. Ancora non possiamo sbilanciarci per quanto riguarda la bontà degli enigmi, ma nella demo testata questi erano di stampo classico, con oggetti da trovare e combinare tra loro, affidandoci ,come spesso accade in questo tipo di produzioni, al pensiero laterale. La nostra breve esperienza con questa piccola produzione tutta italiana si può quindi dire conclusa in maniera molto positiva. Ad un comparto artistico ispirato si abbina un contesto narrativo che pone delle buone basi per una storia che speriamo si rivelerà interessante. La biblioteca, luogo di un tempo ormai passato e simbolo di austera conoscenza, è sicuramente un buon punto di partenza, speriamo con tutto il cuore che il resto dell’avventura si riveli all’altezza di come è cominciata.

– Artisticamente ispirato

– Non solo umorismo ma anche narrativa profonda

Blue Volta parte col piede giusto, invitando l’utente a calarsi nei panni di Zeno grazie soprattutto ad un comparto artistico di livello. I toni della produzione sono pacati e a tratti malinconici, un elemento distintivo che abbiamo apprezzato sin dai primi minuti di gioco. Per quanto il titolo non si discosti minimamente dai canoni del genere, i presupposti per una bella avventura grafica ci sono tutti e non vediamo l’ora di poter mettere mano alla versione finale. Se siete giocatori vecchio stampo e avete amato capolavori come Monkey Island o Deponia, vi consigliamo caldamente di tenere sott’occhio questa produzione, potrebbe rivelarsi un must have per gli estimatori del genere.