Anteprima

Blue Dragon

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a cura di Minguzz

Mistwalker è una software house giapponese, nata in questi ultimi anni e fondata da Hironobu Sakaguchi, papà della saga di Final Fantasy, uscito di scena qualche anno fa dopo alcuni screzi con Square-Enix da cui nacque il conseguente abbandono. Adesso è di nuovo al lavoro e, grazie al finanziamento economico da parte di Microsoft, si trova a dirigere una società tutta sua, senza dipendenze d’ogni tipo. Proprio da questa collaborazione, sono stati messi in cantiere diversi J-RPG, in esclusiva per Xbox 360, con il tentativo di allargare ancora di più una line-up prevalentemente composta da giochi occidentali ma priva di titoli di stampo orientale. E’ chiaro che il principale obiettivo di Microsoft è riuscire finalmente a fare breccia nei cuori nipponici, così da riuscire a guadagnarsi una fetta importante anche nel mercato giapponese, dove la precedente Xbox è riuscita a fare risultati quasi disastrosi. Tra i giochi per ora annunciati, spicca indubbiamente Blue Dragon, un J-RPG di stampo classico, annunciato due anni fa e presentato subito come un possibile capolavoro. Nonostante le speranze e il successo di critica da parte delle testate nipponiche (ricordiamo, ad esempio, il 37/40 preso da Famitsu Weekly, la più importante rivista giapponese del settore), Blue Dragon, uscito nella terra del Sol Levante il 7 dicembre 2006, non ha ripetuto lo stesso risultato tra i videogiocatori, racimolando poco più di 100.000 copie vendute e spingendo lievemente le vendite della console. Ma andiamo a vedere cosa sembra offrire il gioco nei dettagli.

La nascita di una nuova leggendaBlue Dragon ci propone una trama classica dei giochi di ruolo giapponesi: giocheremo nei panni di Shu, il tipico ragazzino-eroe dotato di alcuni poteri sovrannaturali, e dei suoi amici, anche loro in possesso dei medesimi poteri. Un tragico evento costringerà i giovincelli a mettersi in viaggio per sistemare la faccenda (salvare il mondo, naturalmente), attraversando le più disparate ambientazioni: da villaggi a foreste, da montagne a galassie, e così via, il tutto rispettando i classici canoni che propongono i J-RPG, con l’introduzione di alcune importanti novità.I combattimenti sono a turni, ma non casuali. Infatti i nemici sono tutti visibili sulla mappa e nelle varie locations, e solo avvicinandosi si potrà dar via allo scontro. Importante è la funzione con cui si potrà “richiamare” tutti gli avversari presenti nella zona, e dar via quindi a un combattimento multiplo, utili per accumulare esperienza e crescere di livello. Ciascun personaggio avrà una specie di “drago-ombra”, che compariranno alle loro spalle durante ogni scontro, e saranno solo loro a combattere direttamente con gli avversari di turno; ciascun drago avrà i propri pregi e le proprie mosse specifiche: ci sarà, ad esempio, il drago che finalizza al meglio con la forza bruta, un altro che fa il ripristino dell’energia la sua migliore mossa, e così via; ovviamente, saranno proprio Shu e i suoi amici a comandarli. Non mancano la presenza di oggetti e accessori che, se indossati, miglioreranno in campi differenti le abilità dei propri combattenti. Un’altra novità la si può trovare nell’introduzione di alcuni fattori “action”, ma di questo aspetto si sa ancora ben poco, se non che è utilizzato in minima parte e solo in alcune scene (come ad esempio, sparare da una navicella).Secondo Sakaguchi, per completare la trama e la quest principale e limitandosi nel fare il minimo indispensabile, ci vorranno circa 40 ore, mentre l’esplorazione più approfondita e il completamento delle sub quest ci porterà via ovviamente qualcosa in più.

Il fuoco del dragoOltre alla presenza del grande Sakaguchi, dietro il lavoro di Blue Dragon si celano altri personaggi dello stesso calibro: uno tra questi è senza dubbio Akira Toriyama, creatore della celebrissima serie animata Dragon Ball nonché character designer del J-RPG Dragon Quest. Anche in Blue Dragon, Toriyama occupa il ruolo di designer e gli effetti si sono ampiamente visti: tutto è curato e perfezionato nel suo stile, dai personaggi (Shu ricorda “vagamente” Goku, ad esempio) agli ambienti, proponendo inoltre una grafica totalmente “fumettosa”, dando la sensazione che ogni singolo pixel sprizzi magia da tutti i pori. Il reparto tecnico sembra essere di tutto rispetto, a cominciare appunto dalla grafica, che presenta tutto ciò che un gioco next-generation per ora possa mostrare: un livello di dettaglio altissimo, con textures interamente in alta definizione, effetti spacca mascella e fluidità ai massimi livelli; il tutto senza che, ovviamente, lo stile di Toriyama ne perda qualcosa. Come la tradizione narra, anche Blue Dragon fa un possente uso di filmati in computer graphics, senza però che il dettaglio grafico si discosti molto dalle scene in-game; nonostante tutto, questa scelta ha fatto in modo che Blue Dragon occupi ben 3 DVD dual layer.Tralasciando l’aspetto grafico, una nota di merito andrebbe anche alla splendida colonna sonora, curata interamente dal maestro Nobuo Uematsu, sicuramente uno dei migliori nel suo campo.

In definitiva, Blue Dragon si prospetta come la prima vera killer application per il genere dei J-RPG su Xbox 360, ed i consensi ricevuti dalla critica giapponesi ne sono una prova, e con le dovute considerazioni, possiamo anche parlare di un buon risultato anche a livello di vendite. Il binomio Sakaguchi e Toriyama è sicuramente sinonimo di garanzia e qualità, e questo dovrebbe quantomeno bastare per correre subito a prenotare una copia del gioco, previsto per ora in Europa per un generico giugno 2007. Per il resto, garantisce quello che sembra un ottimo gameplay che mischia il classico con qualche pizzico di novità, e uno splendido reparto tecnico, unito a quello stile che solo Toriyama è capace di donare alle sue opere. Non ci resta altro da fare se non aspettare la data d’uscita con trepidazione, sperando magari in qualche sorpresa da parte di Microsoft; chissà, magari un doppiaggio interamente in italiano…