Recensione

Bloody Roar Extreme

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a cura di Fabfab

Per quando riguarda il settore picchiaduro, Xbox può tutto sommato dirsi ben coperta: c’è lo storico ed ancora bellissimo “Dead or Alive 3”, c’è la versione con Spawn di “Soul Calibur II” e presto esordirà il primo picchiaduro 3D online della storia, “Dead or Alive Ultimate”.Schiacciati da questi grandi nomi, tutti gli altri possibili concorrenti – compreso il “Tao Feng” di Microsoft – non sono mai riusciti ad imporsi sul mercato: tocca ora alla Hudson che con la sua serie “Bloody Roar” ha sempre potuto contare su una schiera di appassionati dei suoi combattenti “bestiali”. Avrà maggior fortuna?

C’era una volta…Probabilmente una delle cose più inutili e perfino dannose per un picchiaduro è il voler a tutti i costi inserire una trama che giustifichi i combattimenti: solitamente la cosa è del tutto superflua ma, peggio ancora, quando si esagera rischia di cadere nel ridicolo.Nel mondo di Bloody Roar Extreme esistono persone, dette Zoantropi, in grado di trasformarsi in feroci belve da combattimento! Tali eccezionali capacità da un lato hanno spinto parte degli uomini normali a guardare con diffidenza simili scherzi di natura, dall’altro ha indotto alcuni individui senza scrupoli a cercare di appropriarsi di un simile potere.A seguito di questi avvenimenti nacque un regno fondato sui principi di pace ed eguaglianza tra umani e Zoantropi (sic!), in cui finalmente questi ultimi potevano vivere senza essere perseguitati grazie al possente esercito che ne garantiva la stabilità (ma non è una contraddizione in termini?).Nel tentativo estremo di unire davvero la nazione (qualunque cosa significhi, mi limito a citare testualmente dal manuale) il regno organizza il Torneo Definitivo di combattimento Zoantrope, dietro il quale si nasconde, naturalmente, la solita losca macchinazione…brrr, che paura!Quanti di voi avrebbero preferito massacrarsi di botte senza che ci fosse un sì nobile ideale dietro? Tutti? Lo supponevo…

Ma sei una bbbestia!La particolarità di questa serie di picchiaduro è da sempre quella di presentare personaggi in grado di migliorare le proprie prestazioni combattive trasformandosi in animali antropomorfi: tutti i contendenti (sedici disponibili subito più due da sbloccare) sono infatti in grado di trasformarsi in bestie più o meno strane (dai prevedibili lupo, tigre o leone ai più originali coniglio, elefante, talpa e camaleonte). La trasformazione è effettuabile una volta riempita un’apposita barra (combattendo in forma umana) e si sostanzia in due livelli di potere: col tasto B si attiva la trasformazione standard, premendo il pulsante Nero ci evolveremo, invece, nella forma hyper-bestiale, più potente ma attivabile un’unica volta durante lo scontro. Ogni trasformazione permette di recuperare parte dei punti ferita eventualmente persi e conferisce un maggior potere d’attacco.Il sistema di controllo è semplice ed immediato, c’è un tasto per il pugno (X), uno per il calcio (A), uno per proiezioni e parate (Y), due per le trasformazioni (B e Nero), due per le schivate laterali (i grilletti destro e sinistro): a questi si aggiungono tutta una serie di spettacolari combo eseguibili abbinando il movimento della levetta analogica alla pressione dei pulsanti.Le modalità di gioco a disposizione sono le solite: c’è l’Arcade, la Modalità VS, la Sfida a tempo, la Sopravvivenza, la Sfida a squadre e la Sfida VS a squadre, oltre all’immancabile (ma molto ben realizzato) Allenamento: si tratta di modalità tipiche di questo genere di prodotti, spero capirete se non le illustrerò per l’ennesima volta!La giocabilità tende all’immediatezza, senza avvicinarsi alla profondità di un “Virtua Fighter”: il che sostanzialmente significa che padroneggiare i lottatori non richiede molto tempo e la pressione casuale dei tasti troppo spesso porta ugualmente alla vittoria. Nonostante ciò il livello di sfida non è basso come ci si aspetterebbe e portare a termine vittoriosamente le varie modalità richiede sempre un certo impegno.Peccato solo che l’elemento strategico scaturente dalle mutazioni non sia adeguatamente sfruttato: finirete col trasformarvi sempre non appena ne avrete l’occasione, finendo col ridurre il tutto ad un semplice elemento coreografico.

Zanne, artigli e musi ferociPur trattandosi di un gioco sviluppato unicamente per Xbox, “Bloody Roar Extreme” non ne sfrutta a dovere le potenzalità: a fronte, dunque, di un motore grafico che non fatica a mantenere i suoi fluidissimi 60 fps abbiamo un comparto tecnico discreto ma decisamente lontano dai vari “Dead or Alive 3” e “Soul Calibur II”.I personaggi sono grandi, discretamente dettagliati ma caratterizzati in maniera abbastanza classica: ci sono il figo, la bambinetta, la vamp, l’armadio tutto muscoli, il bel tenebroso, l’emulo di Bruce Lee, il mostro…Gli scenari sono sufficientemente vari anche se non particolarmente innovativi né interattivi; colpi e movenze sono abbastanza credibili e spettacolari, le trasformazioni molto belle ed i mostri quasi tutti carismatici (non riesco proprio ad abituarmi a coniglio e talpa).Gli effetti sonori rendono efficacemente la brutalità degli scontri, mentre le varie musiche ci accompagnano nella lotta senza mai infastidire: un plauso anche all’ottima localizzazione in italiano che, pur non indispensabile in un prodotto del genere, fa comunque piacere.La longevità è quella solita dei titoli di questo tipo; diciotto personaggi non sono pochi ed il divertimento aumenta esponenzialmente se giocate con qualche amico: da segnalare anche la presenza di soddisfacenti (ed appaganti, altro che le schermate statiche di SC2!) filmati in fmv dedicati ai vari lottatori una volta portati a termine con successo tutti i combattimenti.

– Combattenti “bestiali”

– Veloce e frenetico

– Fluidissimo a 60 fps

– Nulla di innovativo

– Comparto tecnico migliorabile

7

Bloody Roar Extreme non rappresenta un’alternativa a titoli più blasonati quali “Dead or Alive 3” o “Soul Calibur II”, non ne ha le capacità né probabilmente è stato concepito con questo scopo; il gioco Hudson è piuttosto un’aggiunta per chi possieda già i titoli sopra citati ma brami ancora altri combattimenti. Si tratta di un titolo discreto, che non innova nè eccelle in nessun campo, ma che non ha nemmeno significativi punti deboli e che non deluderà chi abbia già sviscerato i due titoli maggiori e sia alla ricerca di nuove sfide frenetiche e divertenti.

Voto Recensione di Bloody Roar Extreme - Recensione


7