Recensione

Bloodrayne: Betrayal

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a cura di andymonza

La saga di Bloodrayne non è mai riuscita ad addentare efficacemente i cuori di pubblico e critica, eppure per qualche arcano motivo il suo nome si è tramandato e sopravvive ancora oggi. Che si tratti dello scempio fatto da Uwe Boll con le sue sempre indimenticabili pellicole, piuttosto che del periodo fortunato di cui i franchise legati ai vampiri hanno goduto negli ultimi anni, la serie si riaffaccia oggi sui circuiti scaricabili, rivestita con uno scintillante 2D in alta definizione, un look che grida Castlevania ed un gameplay che ricorda i primordiali Ninja Gaiden e successivi cloni.La formula sembrerebbe quella giusta per un successo esplosivo, che ben andrebbe ad inserirsi in un contesto in crescita come quello del digital delivery. Cosa hanno sbagliato dunque Majesco e Wayforward?

VampirellaE’ bene chiarire subito una cosa: anche se doveste essere dei provetti boy scout, Bloodrayne: Betrayal farà davvero di tutto per strapparvi dalle labbra le peggiore ingiurie contro santi, apostoli e parenti degli sviluppatori. Non si tratta semplicemente di un gioco difficile: purtroppo infatti, alcune scelte di design hanno reso l’incedere ancor più ostico di quanto i ragazzi di Majesco avrebbero voluto, generando un livello di sfida che finisce per sfociare ben presto (e ripetutamente) nella frustrazione più nera.Il gameplay si presenta piuttosto classico per il genere: a disposizione della protagonista Rayne ci sono una spada ed una pistola, affidate rispettivamente ad un tasto frontale e al grilletto destro del pad. Quello sinistro serve invece per il classico dash, l’analogico di sinistra per muoversi e modificare i fendenti con la lama, un altro frontale sarà invece dedicato ad afferrare i nemici a mezz’aria ed a berne il sangue. Quest’ultima possibilità si rivela importantissima da gestire correttamente: la barra della salute si consumerà a grande velocità sotto gli attacchi nemici, rendendo la ricerca di qualche secondo di tranquillità per “bere” un nemico fondamentale per recuperare vitalità. L’unico altro modo per riempire la preziosa barra sarà infatti passare per i checkpoint, rappresentati da fontane di sangue, spesso molto distanti tra loro.Il combat system si rivela ben presto ricco di divertenti possibilità e sufficientemente completo per affrontare il gran numero di differenti nemici, regolati da pattern d’attacco molto diversi: se affrontati singolarmente potrebbero rivelarsi moderatamente minacciosi, i momenti in cui il gioco ve ne riverserà in testa decine vi faranno letteralmente sudare sul pad.I livelli offrono naturalmente ampie chance di platforming, tra pedane mobili, lame rotanti, ascensori e molte altre diavolerie. Purtroppo, in questo caso, il sistema di controllo si rivela molto meno efficiente: il salto, ottimo quando si tratta di combattere, non è abbastanza preciso per affrontare le insidiose piattaforme mobili, così come il doppio salto mortale, possibile invertendo di colpo la direzione e premendo il tasto dedicato al balzo. Anche la velocità di corsa, unica e troppo elevata, si rivela spesso problematica da gestire.Problemi simili si estendono al combattimento: le animazioni, sia di salto sia d’attacco, non possono essere interrotte, risultando in un’altissima percentuale di danni subiti involontariamente. Incomprensibile inoltre la gestione delle direzioni del D-Pad: premere in basso più attacco permetterà di effettuare una spazzata, ma premere solamente la direzione giù non porterà Rayne ad abbassarsi, un vero controsenso.Quando le sezioni platforming andranno a mescolarsi al combattimento, costringendo il giocatore ad evitare minacce letali mentre i nemici piovono da ogni parte, il livello di difficoltà raggiunge il parossismo, costringendo a ripetere infinite volte le stesse sezioni, un trial and error non facilitato dai checkpoint spesso troppo distanti.Lo stesso dicasi per le boss fight, le quali richiederanno naturalmente un discreto numero di morti prima di afferrare i pattern del nemico.

ComicQuando non sarete impegnati ad urlare eresie, Bloodrayne: Betrayal vi sembrerà un gran bel lavoro, sia dal punto di vista della presentazione che dei contenuti. I livelli molto diversi tra loro presentano spesso soluzioni originali, tanto visivamente quanto dal punto di vista del gameplay, le animazioni sono tutte molto caratteristiche ed il design di ambientazioni e nemici è sempre azzeccatissimo.Ci sono anche delle brevissime cut scene, con i dialoghi rappresentati da opportuni fumetti in stile comic. Non mancano i collezionabili, come tesori o teschi in grado di migliorare le caratteristiche della protagonista.

– Stile grafico notevole

– Nemici ben diversificati

– Frustrante sino all’eccesso

– Controlli poco rifiniti

– Prezzo elevato

6.8

Se non fosse così maledettamente frustrante a causa di un design talvolta ingenuo (o cieco ai difetti), Bloodrayne: Betrayal avrebbe potuto rappresentare l’ennesimo successo del circuito digital delivery. Anche solo l’aggiunta di un livello di difficoltà più blando, tenendo come massimo quello attuale, sarebbe stata sufficiente a compensare almeno in parte ai pesanti difetti nei controlli. Così com’è invece, il titolo si può consigliare solo ad una ristretta mischia di appassionati del genere, disposti a farsi letteralmente sottomettere da un gameplay frustrante sotto ogni punto di vista. Arrivare ai titoli di coda sarà senza dubbio motivo d’orgoglio con gli amici, ma purtroppo il titolo rimane un’occasione mancata.

Voto Recensione di Bloodrayne: Betrayal - Recensione


6.8