Recensione

Bloodline Champions

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a cura di Pregianza

Con la moderna tecnologia, un videogiocatore può sfidare chiunque, ovunque si trovi. Si tratta indubbiamente di una cosa meravigliosa, ma il gioco in internet non presenta esclusivamente lati positivi. Tra le sue magagne una delle principali è nota tra gli internauti come “La teoria della furia internettiana di John Gabriel” (in realtà il nome sarebbe un tantino meno pacato, ma non sta bene riportarlo fedelmente), nata dal famoso webcomic Penny Arcade. Il concetto è semplice: una persona che gioca o scrive sui forum online tende spesso a diventare aggressiva e a comportarsi come un idiota, essendo completamente anonima ed impossibile da rintracciare. Si tratta di una delle più grandi verità mai scoperte da mente umana, immediatamente evidente a chiunque ami il gaming competitivo. Volete una prova? Provate a fare un deathmatch ad uno sparatutto qualsiasi con cuffie e microfono, e sentirete offese in grado di far indignare una pietra. La tendenza ad arrabbiarsi irrazionalmente di alcuni giocatori non è una piaga particolarmente fastidiosa, anche perché la maggior parte dei videogame hanno funzioni che permettono di ammutolire gli avversari con la parolaccia facile, ma è quasi una parte integrante del multiplayer al giorno d’oggi e nei titoli pensati puramente per l’online è incredibilmente radicata, al punto da esser quasi un indice di qualità del prodotto (dopotutto più i giocatori tendono a scaldarsi, più significa che il titolo in questione li esalta). Consci di questo e forti della nostra ormai totale desensibilizzazione al flaming, abbiamo deciso di buttarci su un titolo che si fonda puramente sul PvP in rete, Bloodline Champions, dopo che molti lo hanno definito un piccolo capolavoro di bilanciamento. Sarà davvero bello quanto si dice? Andiamo a scoprirlo, è pur sempre gratuito.

Pwnaggio TribaleBloodline Champions è l’opera prima di Stunlock Studios, un allegro gruppo di ragazzotti svedesi con il talento per la programmazione, che sono riusciti a pubblicare il loro progetto con il patrocinio di Funcom. Si tratta di un titolo puramente multiplayer e free to play, che ad una prima occhiata potrebbe apparire l’ennesimo clone di DOTA. Nulla di più sbagliato: qui non ci sono torrette, né soldatini da eliminare per guadagnare oro, non ci sono livelli, né armi ed oggetti da equipaggiare, solo il proprio personaggio con le sue abilità e un gameplay che ricorda da vicino l’arena PvP di World of Warcraft. Gli sviluppatori si sono impegnati per creare una sorta di mondo di gioco, abitato da tribù e popolazioni di vario tipo e da guerrieri dalle più disparate origini, ma difficilmente il background di Bloodline Champions vi stregherà senza possibilità di scampo. Storia e ambientazione sono contorni che non mancano quasi mai, e che qui si limitano ad esistere, seppur totalmente privi di importanza vista la tipologia del titolo. La creatura di Stunlock Studios non brilla quindi per la sua trama e non fa certo parte di un genere scarsamente popoloso, visto che quasi tutti gli MMO hanno una componente competitiva e che i giochi gratutiti con uno store annesso ultimamente fioccano come funghi. Ha però una caratteristica che lo distingue dalla massa e che merita attenzione: è pensato per dare la massima importanza alle capacità dei giocatori ed eliminare quasi totalmente la casualità propria dei giochi di questo tipo. Avrete la possibilità di scegliere tra moltissimi eroi, suddivisi nelle categorie tipiche dei GDR (tank, guaritore, danno dalla distanza, danno in corpo a corpo), inzialmente disponibili solo in parte e temporaneamente, ma sbloccabili pagando o con i punti ottenuti durante le battaglie. Una volta selezionato il vostro guerriero, potrete utilizzarlo in scontri singoli o a squadre contro altri avversari umani, con fino a 5 giocatori per team. Ogni singolo personaggio possiede poteri consoni alla sua categoria, e praticamente tutti hanno almeno un potere di movimento ed un potere difensivo di qualche tipo. Nessuna novità eccezionale fino a qui (anche se la concessione di poteri simili alle varie classi lascia intuire il desiderio di renderle tutte egualmente competitive), ma le cose cambiano quando si passa al calcolo del danno. Infatti tutti gli eroi di Bloodline Champions fanno un quantitativo di danni fisso, sia con gli attacchi base che con i poteri, e persino le magie curative rigenerano un totale stabile di punti vita dipendente dal personaggio curato. Non bastasse, in questo gioco tutti i poteri sono skillshot, ovvero richiedono di essere mirati per colpire. Potranno sembrare modifiche di poco conto, ma sono in realtà enormi quando si tratta di PvP ed eliminano quasi totalmente il “fattore fortuna” dagli scontri. Se c’è un videogame multiplayer dove l’abilità di un giocatore risulta evidente da subito, è questo.

“Tanko io!” “Ma sei un guaritore!” “Sta zitto noob-GUAOARGHAARGH!”Tra gli sviluppatori di Stunlock Studios ci devono sicuramente essere alcuni amanti di World of Warcraft esperti della modalità arena, se si considera che lo schema di controllo di Bloodline Champions ricorda molto da vicino quello personalizzato utilizzato dalla maggior parte dei giocatori PvP del MMORPG Blizzard. Vi sposterete con la tastiera utilizzando il tipico sistema WASD unito al mouse per mirare. I poteri verranno utilizzati con i tasti QER e F, direttamente adiacenti a quelli di movimento. I due tasti del mouse vi serviranno per attivare gli attacchi base di ogni personaggio, mentre la barra spaziatrice sarà praticamente sempre assegnata al potere di movimento. Lo schema richiede un po’ di pratica, ma funziona ed è molto intuitivo. Colpire gli avversari con le abilità (o eventualmente curare i vostri compagni) riempirà una barra dell’energia, necessaria ad utilizzare delle versioni potenziate di alcuni colpi o consumabile, una volta colmata totalmente, per innescare il potere speciale del vostro personaggio, solitamente con effetti devastanti. Non ci metterete molto a muovervi con una certa velocità tra i comandi, ma apprendere le capacità di ogni singolo campione e utilizzarle al meglio durante gli scontri non sarà altrettanto facile e vi richiederà parecchio tempo e dedizione.Oltre ai tipici deathmatch con numero variabile di combattenti potrete affrontare anche le modalità Cattura l’Artefatto e Conquista, non particolarmente innovative ma utili per aggiungere un pizzico di varietà al pacchetto. La durata dei match di solito è molto breve e si aggira attorno ai 10 minuti per i deathmatch, con le altre modalità che raramente superano il quarto d’ora. La scarsa durata è dovuta, oltre che alla velocità dell’azione di gioco, anche ad un timer interno, che dopo soli due minuti fa entrare in campo una nebbia mortale allo scopo di restringere l’arena e costringere gli ultimi sopravvissuti ad uno scontro diretto (non ci sono timer nelle modalità alternative ai deathmatch). Parlando di arene, in Bloodline Champions queste sono parecchie, estese, ben strutturate, simmetriche e di solito comprendono qualche ostacolo o barriera architettonica che costringe a navigarle in modo furbo per avere la meglio. Siamo quindi davanti al santo graal del Player versus Player online? Sì e no, poiché Bloodline Champions ha sicuramente tante qualità in grado di renderlo appetibile ai giocatori che popolano la rete, ma presenta anche alcuni difetti.Innanzitutto, è un gioco che può frustrare e scoraggiare molti utenti, vista la sua natura incredibilmente competitiva. Basti pensare che durante i match, le proprie prestazioni vengono calcolate tramite un punteggio chiamato TPS, “Total per Second”, che indica il quantitativo di danni, protezione offerta ai compagni e cure effettuate. Meglio giocherete, più rapidamente salirete di rank, venendo così riconosciuti come abili compagni di squadra o pericolosi sfidanti dal resto della comunità. Da una parte si tratta di un sistema molto interessante ed utilissimo per bilanciare il matchmaking, ma è anche molto elitario e per chi non è pratico del genere può risultare davvero dura salire in fretta di rango e trovarsi una squadra, o venire anche solo accettato nelle partite di livello più elevato. Un altro difetto è la lentezza con cui si sbloccano i personaggi. Può essere comprensibile che ottenere un eroe gratuitamente sia difficile in un gioco i cui guadagni derivano dallo store, tuttavia va detto che il costo dei singoli campioni è davvero notevole e che ci metterete moltissimo a sbloccarne anche solo un paio. Non dimenticate poi la magica teoria della furia internettiana che abbiamo citato nel primo paragrafo. Trattandosi di multiplayer, gli insulti sono molto comuni e raramente giustificati, in particolare nelle sfide classificate. Infine, la comunità di gioco è davvero poco nutrita, cosa che rende le partite piuttosto rade e può costringere a lunghe attese quando ci si mette in coda per i ranked match. Non un buon segno se si pensa che il gioco è disponibile ormai da un po’. Capiamo che non è accessibilissimo ed è molto selettivo, ma merita sicuramente di essere provato e sarebbe un peccato se l’attenzione al prodotto si spegnesse per mancanza di giocatori.

Noi le armature le facciamo col bambooTecnicamente Bloodline Champions non punta a stupire ma ad essere il più leggero e fluido possibile. Il motore grafico del gioco svolge decentemente il suo lavoro, presentando texture e modelli tridimensionali passabili e in grado di muoversi senza scatti anche su macchine non aggiornatissime. Anche il sonoro non raggiunge il livello di qualità delle super produzioni, ma gli effetti e le musiche non sono affatto male. Stilisticamente gli sviluppatori hanno deciso di adottare un look rozzo e tribale per i loro eroi, spesso vestiti in modo davvero primitivo. Questa scelta rende i personaggi del titolo davvero unici, anche se il loro peculiare aspetto appare alle volte un po’ goffo. Belle e diversificate le arene, che incorniciano ottimamente le battaglie. La longevità del titolo è pressochè illimitata, si tratta dopotutto di un gioco in rete. Inoltre ci metterete una vita a sbloccare un numero discreto di campioni. Le modalità però non sono molte e i giocatori meno hardcore potrebbero stancarsi in fretta, soprattutto se si considera la totale mancanza di elementi GDR dal gameplay che, seppur deleteri per il bilanciamento, aggiungono appeal e varietà al sistema nei giochi di questo tipo.

HARDWARE

Requisiti minimi:Processor: Intel Pentium 4 @ 2.0 GHz / AMD Athlon XP 2000+Memory Ram: 1 GbHard Disk Space: 3 Gb freeVideo: 64 Mb @ nVidia GeForce FX 5500 / ATI Radeon 9500

– Uno dei giochi online PVP più bilanciati che esistano

– Molti eroi tra cui scegliere

– Gratuito

– Perfetto per partite brevi

– Non per tutti

– Pochi eroi utilizzabili durante la rotazione settimanale

– Comunità ancora poco popolosa

8.0

Bloodline Champions è un titolo profondo, complesso e pensato per essere competitivo al massimo. Se fate parte di quel gruppo di giocatori che si lamenta da sempre dello scarso bilanciamento dei giochi online, dovete assolutamente dargli un occhiata, potreste amarlo follemente. Per tutti gli altri però la creatura di Stunlock Studios potrebbe non avere lo stesso appeal, a causa del suo sistema di gioco fortemente elitario. Si tratta in ogni caso di un titolo ben fatto, unico e meritevole di una comunità ben più estesa di quella attuale. Provatelo.

Voto Recensione di Bloodline Champions - Recensione


8