Recensione

Blitzkrieg 2

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a cura di Rasta

“Oh mio Dio,” – sudore freddo – “un altro gioco sulla seconda guerra mondiale…” Non esistono guerre giuste. La storia dell’uomo che si trascina dietro sangue di innocenti e immani distruzioni fin dalla sua alba ce lo insegna. Ma se c’è una guerra che è stata quantomeno necessaria, è sicuramente la seconda guerra mondiale: il Nazismo, con il suo corredo di odio razziale, campi di sterminio, misteri e leggende occulte, incarna più di qualsiasi altra cosa la definizione enciclopedica di “male”. Un male che era necessario sconfiggere e debellare a tutti i costi. E’ forse questa la ragione per cui la seconda guerra mondiale è il conflitto più convertito nel mondo videoludico: si presta perfettamente alla struttura classica di videogame che prevede ruoli ben definiti di buoni e cattivi (senza le sfumature, i dubbi e il relativismo tipico di ogni altro conflitto). Sarà così, sarà che quel periodo storico è carico di fascino, la verità è che i titoli dedicati alla seconda guerra mondiale spuntano come funghi e con una frequenza elevatissima…

BlitzkriegIl capostipite della saga di Blitzkrieg è uno strategico in tempo reale ambientato nella seconda guerra mondiale, che all’epoca dell’uscita suscitò buone impressioni da parte della critica (nonostante evidenti difetti), non corrisposte, però, da vendite esaltanti, rimanendo un prodotto di nicchia. Nonostante ciò, la Nival ha rilasciato ben due espansioni, “Burning Horizon” e “Rolling Thunder”, dimostrando di credere nelle potenzialità di questo gioco, e più in generale del gameplay, ripreso anche in questo secondo capitolo.

Assi nella manicaLasciare un segno nel campo degli RTS e riuscire a trattare in modo originale il concept abusato della seconda guerra mondiale, sono due obiettivi francamente molto ardui, ma Blitzkrieg, pur con i limiti evidenti mostrati, è riuscito fin dal primo capitolo a centrarli quasi entrambi. Il vincente gameplay, vero punto di forza del gioco, è stato così ripreso nelle espansioni e anche in questo secondo capitolo. L’idea di base è quella di ripulire la struttura classica dei giochi di strategia in tempo reale (alla base della stragrande maggioranza dei titoli del genere) dagli aspetti non puramente bellici: la raccolta/conquista/guadagno di risorse, la costruzione di edifici civili e militari, il popolamento e la produzione manuale di unità, la ricerca e la gestione economica. L’attenzione e gli sforzi dei programmatori si sono focalizzati, invece, sull’aspetto bellico, sulla pura strategia militare e la conduzione delle operazioni militari. E a pensarci bene, un titolo strategico-bellico realistico che voglia farci immedesimare nel ruolo di un comandante, dovrebbe avere necessariamente queste caratteristiche, per evitare situazioni “imbarazzanti”: immaginate un generale, che nel bel mezzo di un cruento scontro armato, non riceve più rinforzi perchè le scorte di cibo sono terminate e deve spostarsi nel centro città per affidare ad uno zotico con la zappa in mano la caccia di un cervo… A fronte di queste modifiche (che potrebbero far storcere il naso ai puristi della strategia in tempo reale), Blitzkrieg 2 è supportato dalla più vasta gamma di veicoli e unità mai viste in un gioco simile, che permette di dare vita a battaglie spettacolari con centinaia di unità differenti che si fronteggiano sul nostro schermo. Basti pensare che si contano ben 250 (!) autentiche unità della seconda guerra mondiale (praticamente quasi tutte quelle realmente impiegate nel conflitto) e solo le unità di fanteria sono di quasi 60 tipi differenti (!).

GameplayIn sintesi, la meccanica di gioco è molto semplice (e proprio per questo robusta ed interessante): in ogni missione di gioco, partiremo con un certo numero di unità e un numero predefinito di rinforzi che possiamo chiamare durante la partita. Oltre agli elementi caratteristici di ogni pannello RTS che si rispetti (minimappa, descrittore unità), infatti, avremo innanzitutto un pannello comandi completissimo, che ci permetterà di impartire una grande molteplicità di ordini, specifici per ogni unità o veicolo: dagli atteggiamenti delle truppe (difensivo, offensivo, marcia…) al trinceramento e alla mimetizzazione dei veicoli, unitamente alla possibilità di impartirli anche in pausa, potremo far eseguire alle nostre unità esattamente ciò che vogliamo. La vera novità, però, è un ulteriore pannello a tendina dedicato alla chiamata dei rinforzi (indicato con un’icona telefono), che ci offre uno sconfinato parco veicoli/soldati, tra cui scegliere l’unità più opportuna da convocare al fronte. In realtà, non avremo a disposizione tutte le unità possibili, ma solo alcuni tipi per missione, e starà al nostro ingegno strategico capire quali unità schierare (in base alle loro specifiche abilità) e soprattutto in quale momento, visto che le chiamate sono in numero prestabilito per ogni missione (indicato di fianco al pannello dei rinforzi), e occorre attendere un certo lasso di tempo tra una chiamata e l’altra (che dipende tra l’altro anche dalla nostra condotta in battaglia). Non mancano elementi di evoluzione: la rapidità e l’efficacia con cui porteremo a termine le missioni verrà premiata con unità aggiuntive convocabili nella missione successiva, con medaglie e promozioni di gradi militari (sia per noi, sia per i comandanti dei nostri battaglioni) che aumenteranno gli stats e dunque l’esperienza e l’efficacia delle nostre forze militari. La cosa più interessante è che pur essendo una meccanica di gioco semplice (che potrebbe addirittura sembrare limitata), è possibile concepire strategie molto varie, e completare gli obiettivi delle missioni nella maniera che più ci aggrada, lasciando grandi margini di libertà al giocatore: dalla libertà di raggiungere una location attraverso il percorso che preferiamo, senza percorsi stabiliti e/o vincolati (potremo “tagliare” attraverso la foresta, riparare un ponte danneggiato e varcare un fiume in un punto più conveniente), al raggiungimento del goal usando il sistema militare che preferiamo (potremo distruggere, ad esempio, un obiettivo nemico a distanza ravvicinata con soldati o carri armati, da distanze elevate con armi a lungo raggio – mortai, SPG… – o via aerea con bombardamenti a tappeto). Vanno annoverate, inoltre, numerose unità che rendono ancor più realistico e vario il gioco, come gli ingegneri che avranno il compito di riparare veicoli e strutture, minare o sminare una particolare area del terreno di gioco, costruire trincee e così via. Tra le migliorie apportate a questo secondo capitolo, va citata una importante caratteristica: la possibilità di variare la velocità di gioco. Per aderire al realismo, le nostre unità di muovono con velocità proporzionale alle proprie potenzialità, ma se gli aerei sfrecciano via con piacere, tre soldati che spostano un mortaio senza l’ausilio di un camion possono impiegare tempi inaccettabili per coprire anche brevi distanze. Ecco però l’opzione +/-: non la semplice possibilità di raddoppiare la velocità di gioco (come, ad esempio, in Codename Panzers), ma una scalabilità di 20 step, ovvero potremo impostare da -10 a +10 la velocità di gioco. Già a +4 l’azione di gioco sembrerà una comica di Ben Hill, immaginate quanto può essere vantaggiosa questa opzione per operazioni onerose in termini di tempo (ad esempio la ricostruzione di un ponte). La velocità +1 può essere tranquillamente utilizzata come standard di gioco, rendendo l’azione un pizzico più frenetica, ma non bisogna esagerare: magari impostate una velocità di 8x per velocizzare una riparazione collettiva di veicoli e non riuscite nemmeno ad accorgervi di un raid aereo nemico che disintegra le vostre forze, senza darvi nemmeno il tempo di imprecare…

TecnicaLa nota dolente del primo capitolo (e delle espansioni) di Blitzkrieg era senza dubbio la tecnica, che all’epoca era datata e non reggeva assolutamente il confronto con i titoli suoi contemporanei. Da dimenticare la grafica in finto 3D, gli sprite approssimati, i pessimi effetti, insomma, nulla di lontanamente esaltante. Fortunatamente il team della Nival deve aver seguito le reazioni e le critiche alla loro creazione, visto che hanno profuso i loro sforzi per realizzare un prodotto accattivante anche dal punto di visto grafico. Innanzitutto, il passaggio al 3D effettivo ci offre finalmente modelli grafici a tutto tondo, grazie alla combo CTRL e frecce direzionali, potremo ruotare la visuale delle telecamere di gioco (opzione utilissima in-game) e apprezzare il buon lavoro realizzato per il comparto grafico. Per quello che riguarda la grafica di gioco gli scenari sono molto curati: ambientazioni naturali molto dettagliate e varie (si passa da zone aride a paesaggi innevati, da fitte foreste a densi agglomerati urbani), modelli tridimensionali degli alberi, mari e fiumi sufficientemente convincenti, effetti naturali finalmente di buon livello (come la pioggia, funzionale ed efficiente, la neve, semplice e suggestiva). Buon lavoro anche per le tantissime unità e la miriade di veicoli presenti nel gioco: modelli 3D dettagliati e realistici vanno a rimpiazzare i grumi di sprite del primo capitolo. Ottima anche l’interazione tra veicoli e scenario: un aereo che precipita ed esplode lascerà un cratere incenerito sul terreno di gioco; i carri armati che avanzano sullo scenario abbatteranno gli alberi e scalfiranno le case e ogni elemento che incontreranno sul loro cammino, lasciando scie sul terreno e alzando nubi di polvere; le esplosioni avranno ripercussioni sugli elementi circostanti come incendi ed esplosioni indotte. Il problema delle unità che si confondono con le texture dello scenario è stato risolto con le ombre colorate (opzione attivabile) che evidenziano anche le unità più nascoste. Ottima la gestione grafica delle unità: anche i frangenti bellici più complessi, con centinaia di veicoli e truppe sullo schermo, non sembrano scalfire il frame rate, che rimane assestato ad alti livelli garantendo un’azione di gioco frenetica, dinamica e coinvolgente. Volendo confrontare la tecnica di Blitzkrieg 2 con un titolo simile, ad esempio “Codename: Panzers – Phase One”, bisogna però ammettere che nel confronto tecnico diretto, Panzers può vantare una grafica migliore (principalmente in termini di numero di poligoni e complessità dei modelli tridimensionali), lasciando BK2 un passo indietro. Ma francamente, per questo aspetto videoludico, condivido pienamente l’ottica del mio collega pWi, ovvero un ottimo gioco che non possiede una tecnica high-end rimane comunque un ottimo gioco! Inoltre, diversamente dal primo capitolo di Blitzkrieg, dove la qualità tecnica obsoleta arrivava a compromettere l’esperienza ludica, il prodotto finale per questo secondo capitolo è di tutto rispetto: le gravi lacune del primo Blitzkrieg sono state colmate (e di questo va reso merito alla Nival, non sempre le software-house prestano attenzione alle critiche), e questo fattore farà esultare chi ha apprezzato il capostipite della saga. Poco importa se non possiamo zoomare fino a distinguere il colore degli occhi di un soldato… Quello che forse manca a Blitzkrieg 2 rispetto a Codename Panzers è un comparto narrativo coinvolgente e una caratterizzazione dei protagonisti carismatica. In effetti il carisma di BK2 non va oltre le ormai immancabili frasi e motti bellici negli screen di caricamento (“La miglior difesa è l’attacco”, “Chi fa da se, fa per tre”, “‘O purp’ se coce dint’ a l’acqua soja”) e l’evoluzione dei nostri comandanti. Non certo manca il coinvolgimento, ma il gioco vuole puntare ad un maggiore realismo, cosa che si può notare fin dai filmati introduttivi, montaggi di reali filmati d’epoca e dall’interessante enciclopedia, che fornisce informazioni su tutte le unità e i veicoli presenti nel gioco. Per quanto riguarda il comparto audio, anche qui possiamo apprezzare netti miglioramenti rispetto ai precedenti titoli. Gli effetti sonori sono più realistici ed efficaci, contribuendo ad aumentare realismo e coinvolgimento. Per quanto riguarda invece le musiche del gioco, sebbene le composizioni che ci accompagnano siano abbastanza varie e abbiano spunti musicalmente interessanti, la qualità degli strumenti campionati non è un granchè. Non voglio dire che occorreva scomodare un’orchestra vera per eseguire la soundtrack (magari…), ma la qualità delle musiche è da tastiera, per intenderci quando la si ascolta non si può notare il fastidioso “effetto midi” che va ad abbassare la qualità percepita. Tra le note negative, qualche problema di instabilità che, saltuariamente, porta il programma al crash. Fenomeni che si verificano in particolare in determinati momenti e missioni, il che fa pensare a bugs che possono essere tranquillamente eliminati con una patch. Fortunatamente, il buon sistema di salvataggio automatico il più delle volte non ci farà perdere alcun progresso. Inoltre è fastidioso (ma non troppo) il sistema di protezione anti-copia del cd, che dopo un lungo check-up dopo la fase di installazione, ci farà attendere dai 10 ai 30 secondi ogni volta che avviamo il gioco, per verificare la originalità del disco.

Single PlayerLa punta di diamante di Blitzkrieg 2 è certamente la modalità single player, che si snoda attraverso 3 grandi campagne in cui impersoneremo rispettivamente l’esercito USA, le forze armate del Soviet e la Wehrmacht Tedesca, affrontando globalmente ben 68 missioni, che garantiscono sfide emozionanti e non lasciano spazio alla ripetitività. Infatti la Nival ha certamente fatto un ottimo lavoro anche in fase di concezione delle missioni, dagli obiettivi sempre vari e in alcuni casi originali, cosa da non poco, visto il numero spropositato di giochi di questo tipo. Non mancheranno, come da tradizione, la rivisitazione delle battaglie storiche del secondo conflitto mondiale, che denotano comunque la volontà di non scadere nella monotonia. Infine, un punto a sfavore dei Blitzkrieg precedenti era una IA non estremamente avanzata: diciamo che qualche passo in più è stato fatto, il gioco offre discrete sfide anche a livello easy. Ma a quanto ho potuto notare, il problema di una scarsa reattività dei nemici è ancora in parte presente, ma in generale non compromette la godibilità del titolo.

HARDWARE

Requisiti minimi:Windows® 98/ME/2000/XPDirectX 9.0cPentium III/Athlon, 1.0 GHzRAM: 320 MBGeForce 3 / Radeon 8500-class graphics 3D accelerator, 64 MB RAM Risoluzione 800×600 DVD driveDirectX-compatible sound adapterMouse2,5 GB di spazio libero su discoBroadband per partite online in multiplayer

Requisiti raccomandati:Windows® 98/ME/2000/XPDirectX 9.0cPentium IV / Athlon, 2.4 GHzRAM: 512 MBGeForce FX/Radeon 9700-class graphics 3D accelerator, 128 MB RAMRisoluzione 1024×768DVD driveDirectX-compatible sound adapterMouse3 GB di spazio libero su discoBroadband per partite online in multiplayer

MULTIPLAYER

L’immancabile modalità multiplayer di Blitzkrieg 2 prevede la possibilità di giocare su LAN o Internet, fino a 8 giocatori. A voler essere pignoli le partite non hanno una grande livello di personalizzabilità, ma fortunatamente il gioco è corredato di un buon editor per realizzare mappe e mods personalizzate, che renderanno sicuramente più longevo questo titolo.

– Ottimo strategico

– Tantissime unità differenti

– Problemi di instabilità

– Sonoro non esaltante

7.7

Blitzkrieg 2 è uno strategico molto interessante, che colma gran parte delle lacune del primo capitolo. Varietà, complessità strategica, tantissime unità, scenari e grafica curata, sono alcuni degli elementi che rendono il titolo imperdibile per gran parte degli amanti degli RTS. Tra i punti deboli di questa release, qualche problema di instabilità (speriamo in una patch repentina), la mancata localizzazione in italiano (se ne sente la mancanza soprattutto nel doppiaggio e nell’enciclopedia) e il sonoro non all’altezza, quantomeno, della qualità degli altri aspetti del gioco.

Voto Recensione di Blitzkrieg 2 - Recensione


7.7