Recensione

Ben 10: Omniverse

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a cura di Mugo

La serie animata Ben 10 si può considerare relativamente giovane in un panorama che vede ancora forti tra i giovanissimi alcuni tra i suoi attori storici, come le avventure di Goku e quelle dei Pokémon. In effetti il primo episodio dedicato a Benjamin Tennison risale a soli sette anni fa, un’età di molto minore rispetto a quella di alcuni pezzi grossi del mondo dei cartoni animati. Nonostante questa giovinezza, o forse proprio per via di questa, la serie di Ben 10 ha saputo conquistare il pubblico più giovane sia negli Stati Uniti che nella nostra penisola, creando così la consueta serie di eventi collaterali al fenomeno principale, spaziando dal canonico merchandise pensato per le scuole, alle action figures, per arrivare poi ai videogiochi. Il lancio di Wii U è occasione per noi di provare la versione pensata per l’ammiraglia Nintendo di Ben 10: Omniverse, titolo già disponibile sulle console Microsoft e Sony, ma che sbarca sulla piattaforma della Grande N cercando di sfruttarne le peculiarità. Il titolo dei Vicious Cycle Software potrà ambire a prendere ben dieci? Scopriamolo nella nostra recensione. 

Dieci sfumature di alieno 
Il protagonista del titolo che andiamo ora a valutare ha la non comune fortuna di avere un cognome perfettamente adattabile alle sue capacità: Benjamin Tennison, un ragazzino di dieci anni, scopre per caso un aggeggio alieno che gli permette di mutare forma trasformandosi in dieci diverse creature d’altri mondi. Non è difficile per lui quindi trovare un soprannome adatto al caso, Benjamin diventa Ben, e Tennison viene accorciato semplicemente in Ten, dieci, proprio come le trasformazioni inizialmente disponibili. Proprio l’aggeggino alieno responsabile di questa inaspettata svolta nella vita del nostro eroe, il cosiddetto Omnitrix, ci mette del suo per creare le premesse narrative di Ben 10: Omniverse, schiaffando un Ben ormai adolescente indietro nel tempo in compagnia di Rook, la sua spalla extraterrestre, dando il via ad avventure che permettono di impersonare il protagonista in due diversi momenti della sua vita, con le relative differenze a livello di trasformazioni disponibili.Nonostante l’immutabilità del soprannome, infatti, Ben Ten non è più limitato a sole dieci mutazioni, ma gli alieni impersonabili nel titolo distribuito da Namco Bandai sono qualcuno in più, ognuno con le sue peculiarità.Troveremo quello specializzato nel combattimento corpo a corpo, quello particolarmente rapido, quello in grado di trasformarsi in una sfera, quello capace di seguire delle tracce che si trovano per i livelli, insomma, la varietà non manca e pare che ognuno sappia trovare il suo posto nell’economia ludica. Certo, il meccanismo non è poi tanto diverso da quello che contraddistingue i costumi della serie Lego, con le particolari trasformazioni chiamate in causa di volta in volta per la risoluzione di semplici puzzle ambientali, ma il risultato finale riesce a rendere interessante un gameplay altrimenti monotono. Perché monotono? Purtroppo Ben 10: Omniverse soffre di una generale piattezza degli scontri proposti: i livelli sono in realtà lunghi corridoi nei quali affrontare gruppetti più o meno nutriti di nemici, tutti incredibilmente simili tra loro, e tutti fastidiosamente coriacei pur nella loro incapacità di offrire un particolare livello di sfida. E’ veramente difficile morire, e la maggior parte delle volte questo succede a causa di una telecamera ballerina o di un salto mal calibrato a causa di un sistema di controllo impreciso, piuttosto che per le capacità offensive degli avversari. 
Tattica 101 
Ben 10: Omniverse è un titolo pensato ovviamente per un pubblico giovane ed appassionato alla serie animata. Non possiamo dunque lamentarci poi tanto per il basso livello di sfida offerto, anche perché la componente tattica riesce ad incuriosire con la sua generosa offerta di opzioni. Già il poter scegliere tra diversi alieni arricchisce non poco il gameplay, se poi pensiamo che è anche possibile potenziarne le abilità grazie ai punti esperienza guadagnati durante gli scontri, ecco che le cose migliorano ancora. Certo non parliamo di un sistema particolarmente complesso, ma le semplici combo sbloccabili o le abilità extra riescono a dare un piacevole senso di progressione all’azione.Come dicevamo, durante tutto il corso dell’avventura il nostro eroe verrà accompagnato da Rook, un alieno dotato di diverse armi (sia da corpo a corpo che da distanza), il quale seguirà diligentemente il buon Ben aiutandolo negli scontri e facendo la sua parte nella risoluzione di semplici puzzle quali la pressione di più pulsanti contemporaneamente. In ogni momento, poi, un secondo giocatore può unirsi alla partita vestendo la tutina di Rook, un’opzione che giunge particolarmente gradita visto il valore aggiunto che riesce a dare il multiplayer locale. 
Cel shading e Gamepad 
La presenza di una modalità multiplayer potrebbe far pensare alla possibilità di sfruttare il Wii U Gamepad come secondo schermo, purtroppo però gli sviluppatori hanno pensato di tenere forzatamente nella stessa schermata entrambi i protagonisti, senza neanche prevedere lo split screen. Se uno dei due giocatori esce dallo schermo, infatti, verrà fatto riapparire in prossimità dell’altro, una scelta che magari risente di un level deisgn molto lineare che non richiede mai al dinamico duo di dividersi, ma che finisce anche per limitare la libertà d’azione. Continuando a parlare della nuova periferica Nintendo non possiamo che evidenziarne uno sfruttamento decisamente insufficiente: niente mappa, niente menù, ma una semplice schermata verdina messa lì a tenere acceso lo schermo. Il Wii U Gamepad viene chiamato in causa esclusivamente quando si entra in alcuni menù che bloccano l’azione sul televisore e offrono le opzioni sul controller, una soluzione a tratti fastidiosa e priva di qualsiasi effetto positivo. Unica nota positiva è la possibilità di giocare interamente sullo schermo portatile, opzione che per essere attivata richiede però di accendere la televisione per vedere almeno i menù nei quali selezionarla. 
Ben 10: Omniverse è realizzato con la tecnica del cel shading, uno stile che ben si sposa con la natura del prodotto originale e che pare in grado di riportare fedelmente il clima della serie animata. Certo, non tutto va per il verso giusto, con ambienti spogli e ripetitivi abitati da nemici molto simili tra loro a rendere l’incedere dei giocatori particolarmente monotono.Sul fronte dell’audio possiamo solo segnalare una colonna sonora decisamente poco ispirata ed un doppiaggio tutto sommato di qualità, sebbene non perfetto. 

Diversi alieni impersonabili

Possibilità di potenziare i personaggi

Modalità cooperativa locale

Combattimenti ripetitivi

Ambientazioni monotone

Sistema di controllo impreciso

Sfruttamento del Wii U Gamepad insufficiente

6.5

Il nostro commento potrebbe essere riassunto in una semplice domanda: siete fan delle avventure del giovane Tennison? Se la risposta è sì, allora è probabile che Ben 10: Omniverse possa soddisfare la vostra sete di impersonare il ragazzino con l’Omnitrix. La possibilità di controllare diversi alieni, un sistema di progressione interessante ed il multiplayer locale saranno infatti in grado di intrattenervi per la durata dell’avventura e, ma questo non è assicurato, di farvi soprassedere alle magagne di un sistema di controllo impreciso, ai nemici ripetitivi e ad uno sfruttamento del Wii U Gamepad davvero insufficiente. Se la risposta invece dovesse essere un no, beh, è veramente difficile che la produzione Vicious Cycle Software possa interessarvi.

Voto Recensione di Ben 10: Omniverse - Recensione


6.5