Anteprima

Battletech, provato il nuovo strategico della serie

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

BattleTech è un franchise che ha ormai più di trent’anni: pur non avendo mai goduto, almeno in Italia, di una grande fama, questo brand è arrivato a collezionare decine di giochi da tavolo e videogiochi a sé dedicati, tra serie principale e spin-off, ed oltre cento romanzi basati su suo universo narrativo. Il nuovo BattleTech sarebbe dovuto arrivare entro la fine dell’anno scorso su PC, Mac e Linux, per poi venire posticipato all’inizio del 2018, senza però avere una data ben precisa: il titolo torna al gameplay strategico a turni assente nella serie dal 1990. Per darvi un’idea di quanto i fan della serie attendessero questo ritorno, possiamo dirvi che il gioco è stato finanziato su Kickstarter nel corso di una sola giornata. Dopo questa infarinatura generale sul franchise, siamo pronti a parlavi davver del gioco.

Combattimenti robotnello spazioBattletech prende le mosse nello stesso setting dell’originale gioco da tavolo da cui tutto è partito nel 1984: siamo nella Succession Wars Era, in cui potenti casate nobiliari si danno battaglia utilizzando i Battlemechs, potenti robot pilotati dai cosiddetti Mechwarriors, al fine di ottenere il controllo della Sfera Interna. La guerra va avanti da così tanto tempo che, ormai, i mech disponibili sono sempre meno, al punto da essere diventati una vera e propria rarità nel panorama contemporaneo. Il gioco sarà ambientato in una parte periferica dell’universo chiamata Aurigan Reach: questa scelta è dovuta alla volontà degli sviluppatori di creare una storia originale che non andasse ad inserirsi nella complessa ed intricata lore della serie, in modo da poter avere quanta più libertà creativa possibile e da rendere il gioco fruibile anche da persone che non sono familiari con il franchise. Graficamente il titolo si presenta in linea con gli standard del genere, ma ha dalla sua un design sci-fi accattivante che fa uso dell’esperienza che molti membri del team hanno avuto con altri giochi della serie. I modelli dei robot sono ben definiti, così come le ambientazioni, e non abbiamo registrato alcun problema tecnico di sorta durante la nostra prova.

Sali sul mech, ShinjiLa natura di Battletech è quella di uno strategico a turni con visuale isometrica, in cui l’obiettivo sarà quello di abbattere la squadra nemica. L’impostazione di default è quella del 4 vs 4, ma durante la modalità campagna troveremo anche altri tipi di battaglie. Oltra alla modalità campagna, che ci racconterà ovviamente la storia a cui accennavamo prima, saranno presenti anche una modalità skirmish ed una modalità multiplayer pvp. Al momento, la modalità skirmish è disponibile per chi ha contribuito al progetto kickstarter, ed è recentemente stata aggiunta anche una prima versione del multiplayer. La modalità skirmish, essenzialmente, è una modalità battaglia in cui potremo affrontare partite contro la CPU, molto utili per testare una strategia di gioco da utilizzare poi nella campagna o contro gli altri giocatori, ma anche per fare una partita veloce che non richieda troppo impegno. Battletech è un titolo che fa del tatticismo la sua parola d’ordine, e dovremo pertanto calcolare ogni singola mossa e prendere ogni decisione con estrema cautela, al fine di non inviare i nostri piloti ad una morte prematura. La nostra strategia dovrà avere inizio ancora prima dell’inizio vero e proprio della battaglia: dovremo infatti scegliere le unità mech da dispiegare, e durante la nostra prova abbiamo potuto provarne alcuni. Firestarter è un robot veloce e potente negli attacchi a corto raggio, ma poco resistente; Victor è lento, ma ha dalla sua un’alta resistenza, rendendolo il tank della situazione; Quickdraw, invece, ha caratteristiche equilibrate che lo rendono funzionale in più situazioni. Una volta scelta la nostra piccola armata, ci ritroveremo sulla mappa di gioco, dove i nemici non saranno visibili fin dall’inizio: dovremo infatti spostarci affinché entrino nel nostro raggio visivo, e solo allora potremo ottenere informazioni su di loro e procedere ad un attacco diretto. Durante lo spostamento, può essere utile usufruire dei nascondigli offerti dalla mappa, che consistono sia in coperture naturali, come tempeste di sabbia, che ci danno maggiore possibilità di evitare i colpi nemici, sia in ripari artificiali, come gli edifici. Questi ultimi saranno però distruttibili, e dovremo sempre tenerne conto quando cercheremo uno schermo agli attacchi del nemico. Durante il nostro turno potremo utilizzare una vasta gamma di abilità del mech, che vanno dal semplice spostamento allo sprint, dal salto all’attacco, e così via. Dovremo stare attenti nello scegliere le mosse da fare, perché alcune, come lo sprint, consumano immediatamente il nostro turno. Una volta giunti a distanza di tiro dal nemico, potremo procedere con l’attacco. Esso avviene attraverso diverse bocche di fuoco, che spareranno nello stesso momento. Prima di attaccare, una schermata ci dirà il quantitativo di danno che ogni singola arma andrà ad infliggere e le sue probabilità di centrare il bersaglio; questo ci darà l’occasione di disattivare quelle che riteniamo abbiano scarse probabilità di successo, impedendo che il nostro robot si surriscaldi. Una delle barre che vedremo in sovraimpressione ai mech, infatti, sarà proprio la barra di surriscaldamento, che si riempirà con l’uso delle armi ma anche in altre situazioni, come quando riceveremo danno da lanciafiamme. Un eccessivo surriscaldamento può portare non solo ad un periodo di inutilizzo forzato delle armi, ma anche a danni per il pilota, il quale soffrirà il troppo calore. Durante la partita dovremo tenere d’occhio altre due barre: quella della vita e quella della stabilità. Se la prima non ha certamente bisogno di spiegazioni, è meglio spendere qualche parola per la barra della stabilità: essa diminuirà, ad esempio, quando verremo colpiti da attacchi corpo a corpo o da un attacco in salto, ed al suo riempimento il robot finirà a terra, rendendosi vulnerabile a colpi potenzialmente fatali. Quando un mech si trova a terra, inoltre, è possibile attaccarlo selezionando la parte precisa da colpire, come il braccio o la gamba del mezzo. Durante i normali attacchi, infatti, le parti del mech avversario saranno danneggiate casualmente, ma la salute di ciascun pezzo del robot sarà visualizzabile in qualsiasi momento per colpire in modo specifico quel punto quando ve ne sarà occasione. 

– Estremamente tattico

– Appagante

Battletech è uno strategico profondo, che offre una sfida in cui ogni singola mossa deve essere ben ponderata, come se ci trovassimo di fronte ad una complessa partita a scacchi in cui le pedine sono sostituite da giganteschi robot. Se siete alla ricerca di un titolo che sappia farvi spremere le meningi e se amate sudarvi le vostre vittorie in giochi in cui conta di più l’abilità intellettuale che quella manuale, dovrete assolutamente tenere d’occhio questo nuovo Battletech.