Anteprima

Battlefield: Bad Company

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a cura di andymonza

Dopo le ottime impressioni ricavate dalla beta multiplayer di Battlefield Bad Company, i ragazzi di EA ci hanno invitato nel quartier generale di Milano per una prova dedicata esclusivamente alla campagna singolo giocatore.Essa inizia nel più classico dei modi, con il nostro alter ego, giovane recluta della fanteria dell’esercito USA, protagonista di un video introduttivo in CG; sceso dall’elicottero da trasporto diverrà immediatamente bersaglio di scherzi e battute da parte dei suoi nuovi compagni, tre militari tinteggiati con tratti tipicamente hollywoodiani: uomini duri, temprati dalla guerra, di quelli che affrontano la morte con qualche battutaccia ed un sorriso sulle labbra.Fin da subito si ha l’impressione che Bad Company miri ad avere una personalità propria, un’atmosfera particolare che lo distingua dalla folta concorrenza; e così la patina tipica delle vecchie pellicole che ricopre ogni inquadratura, le musiche con sonorità blues e folk, e l’ambientazione bucolica creano un mix unico ed assolutamente originale, che richiama alla memoria atmosfere da classico del cinema di guerra. Interessante a questo proposito che il setting sia del tutto indefinito: sappiamo di trovarci nell’Europa dell’Est, ed armi e veicoli suggeriscono una collocazione contemporanea, ma nient’altro ci viene detto al riguardo. C’è una guerra da combattere, e tanto ci basti: il resto è roba da topi di biblioteca.

I love this job. Uh-Ah!Negli scomodi panni del novellino di turno verremo introdotti alle arti della guerra dal nostro sergente: questo breve tutorial ci aiuterà a familiarizzare con il fucile d’assalto in dotazione, corredato di lanciagranate, e con il tool di riparazione per i veicoli. Quest’ultimo è semplicissimo da usare, basterà infatti accostarlo al veicolo danneggiato per qualche secondo. Ci verrà poi mostrato l’utilizzo dei Medikit, consistenti in grosse e coreografiche siringhe di atropina intracardiaca, e disponibili in quantità illimitata; l’unico limite posto al loro utlizzo è un certo lasso di tempo che dovrà passare tra una sommnistrazione e l’altra. Senza troppi complimenti verremo poi messi al posto di guida di una jeep, con l’ordine di raggiungere il punto di ritrovo per l’inizio della nostra prima, vera missione. I veicoli sono uno dei punti cardine del gameplay di Bad Company: chi ha avuto occasione di testare la beta multiplayer si ricorderà che oltre alle comuni jeep Hummer è possibile guidare carri armati ed elicotteri. Ogni veicolo offre molteplici posti a sedere oltre a quello di guida, alcuni dei quali corredati con mitragliatrici fisse; l’intelligenza artificiale tuttavia non si occuperà mai di guidare, compito riservato esclusivamente al giocatore.Percorso il breve tragitto che ci separa dalla nostra destinazione inizieremo a farci strada sui campi di battaglia, caratterizzati da ampi spazi aperti costellati di casolari e villagi abbandonati, dove il nemico asserragliato attende il nostro arrivo. Il gameplay è imperniato su di una rigida struttura a missioni: si procederà di obiettivo in obiettivo, con brevi intervalli consistenti in sequenze realizzate con il motore di gioco, che tramite dialoghi frizzanti e ricchi d’ironia ci aiuteranno a conoscere meglio i nostri compagni d’arme. Per quanto la struttura possa sembrare ad un primo sguardo lineare, l’assoluta dinamicità degli scontri penserà a compensare efficacemente questo aspetto.L’intelligenza artificiale più che reattiva e l’assoluta latitanza di qualsivoglia script creano una base di approccio dinamico, dove nessuna regola è scritta ed ogni azione presenta risvolti ed incognite imprevedibili. Ad accrescere questa sensazione di guerra vera ci pensa la completa distruttibilità degli edifici, la cui gestione è affidata ad un potente motore di gestione della fisica: se abbattere un casolare a suon di granate è senza dubbio un’esperienza interessante, osservare un albero spezzato che crolla e sfonda il tetto della casa sottostante in un tripudio di cocci e polvere è davvero esaltante. Gli scontri a fuoco sono caratterizzati da una forte componente tattica, laddove lo scontro frontale porterà quasi sempre ad una rapida e prematura morte: i nemici andranno stanati uno alla volta, ed il compito sarà reso decisamente ostico dalle molteplici mitragliatrici fisse che incontreremo sul nostro cammino. Esse, ben celate tra gli edifici diroccati, scateneranno vere e proprie piogge di fuoco sulla nostra esigua squadra, rendendo l’accerchiamento e l’utilizzo delle granate i due punti chiave di ogni ingaggio.A rendere il gameplay ancor più vario e sfaccettato ci penseranno fasi in cui sarà necessario fare fuoco da postazioni fisse: abbiamo avuto modo di provare un mortaio da lunga distanza, con il quale abbiamo raso al suolo un’intero villaggio nemico, osservando comodamente il tutto da diversi chilometri di distanza. Divertente, come solo la guerra digitale sa essere.

Old War, Next GenIl comparto tecnico si è rivelato a questo stadio produttivo già sufficientemente completo ed ottimizzato. Il motore grafico è in grado di gestire territori su scala vastissima senza caricamenti intermedi, caratterizzati da modelli poligonali convincenti e textures di buona qualità.Abbiamo notato qualche calo di frame rate nelle situazioni più affollate, ma riteniamo che si tratti di dettagli risolvibili in fase di ottimizzazione.Eccezionale il lavoro svolto sul comparto audio: se le musiche sono come accennato in apertura tanto inusuali quanto caratterizzanti, il vero capolavoro è rappresentato dall’effettistica: dalle raffiche dei fucili, alle comunicazioni via radio disturbate dal gracchiare dei telefoni da campo, al cigolare delle torrette dei mortai, tutto è straordinariamente realistico, e si amalgama in un tappeto sonoro avvolgente e dettagliato come mai prima d’ora.

Considerazioni finaliNell’insieme, questa prova sul campo ha ulteriormente alimentato la nostra voglia di mettere le mani sul prodotto finito: la straordinaria dinamicità delle azioni, il comparto tecnico eccellente e, soprattutto, il carattere unico che questo titolo è in grado di sfoderare ci hanno davvero affascinato.Se è vero che alla sua uscita Battlefield: Bad Company dovrà confrontarsi con alcuni ottimi FPS militari usciti negli ultimi tempi, confidiamo che l’unicità delle atmosfere e la validità del gameplay gli permetteranno di battersi ad armi pari con i mostri sacri del genere.