Recensione

Battlefield 2

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a cura di pWi

Il meglio degli shooter 3D online Da quando il mondo dei videogiochi ha cominciato a trasferirsi sulle caldissime fibre della grande rete un posto di grande rilievo, come sempre per altro, lo hanno costituito gli shooter 3D online. Mi ricordo come fosse ieri l’attesa per il primo Unreal Tournament e per Quake III Arena, due grandi prodotti destinati a stravolgere l’universo videoludico. Si trattava della faccia più immediata, arcade di questa grande famiglia. Ben presto prodotti come Counter-Strike, Battlefield 1942, Call of Duty avrebbero creato una scissione, realizzando quell’universo di giochi più vicini alla simulazione, nei quali il giocatore non doveva fare riferimento solamente ai suoi riflessi, ma utilizzare anche la materia grigia. Counter-Strike sconvolse non poco i canoni di tutto il genere degli shooter 3D, andando a realizzare un punto di riferimento al quale nessuno si è potuto sottrarre, e dal punto di vista di chi i giochi li doveva fare e dal punto di vista dei giocatori: si trattava di un gameplay al quale non si poteva più rinunciare nell’ottica del settore del quale stiamo discutendo. Probabilmente, la software house che più si è avvicinata a quei strabilianti risultati è proprio Digital Illusions con il primo Battlefield. Si è puntato tutto su un’unica modalità di gioco, portandola alle estreme conseguenze relativamente a diversi fattori. Il successo di Battlefield 1942 non era assolutamente premeditato, diciamo pure che si trattò di un fulmine a ciel sereno. A tutt’oggi si tratta di uno degli shooter 3D online più venduti e uno dei più giocati in tutto il mondo. E’ inevitabile che Digital Illusions ne abbia fatto un sequel. Certo, squadra che vince non si cambia, non ci saranno grandissime rivoluzioni, soprattutto sul piano del gameplay puro, ma ci sono comunque un paio di cosette che è meglio vedere nel dettaglio…

I campi di battaglia dove ci si diverte Per una volta la guerra è un gioco, è mero divertimento, per cui non ci perdiamo in considerazioni moralistico-metafisiche. Certo che i ragazzi di Digital Illusions non hanno fatto molto riferimento ad una trama che facesse da sottofondo alle varie partite online. A parte una presentazione, sì spettacolare, ma per niente esplicativa, gli unici dettagli sulla trama, che in ogni modo ci interessa poco, sono quelli presenti nella descrizione delle mappe. A quanto pare, per motivi sconosciuti, gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra a Cina e a CMO, un’associazione di paesi arabi riuniti. Per la prima volta, quindi, l’ambientazione all’interno della saga è legata al presente, e questo si noterà soprattutto in termini di conformazione delle armi e dei mezzi di trasporto, i quali ricalcano da vicino le controparti effettive. Nelle varie mappe ci viene detto che gli americani stanno per attaccare questo o quel punto nevralgico dell’assetto difensivo degli avversari e che questi ultimi sono in procinto di respingere le forze ostili. Niente di più.Battlefield 2, come i predecessori, è uno shooter 3D multiplayer. Questo vuol dire che il supporto per il gioco in singolo è veramente striminzito, assolutamente insufficiente per chi voglia acquistare Battlefield 2 solo per giocare da solo. Diciamo che si tratta di una sorta di allenamento, capace di tenervi davanti al monitor per un paio di ore al massimo. Tutto il cuore del nuovo prodotto di Digital Illusions è nel gioco in multiplayer. Cominciamo a dire che, come in passato, vi è un’unica modalità di gioco, conquest. Come sa benissimo il fan della saga, si tratta di una sorta di domination. La mappa è suddivisa in porzioni di terreno, ognuna delle quali facenti riferimento ad una bandiera. Per conquistare una porzione di terreno occorrerà avvicinarsi alla bandiera relativa e proteggerla per un numero di secondi che varia in merito al fatto se la bandiera fosse posseduta dalle forze nemiche o incustodita. Per capire l’importanza del possedere un numero sufficientemente elevato di porzioni di terreno dobbiamo parlare dei ticket. Ogni squadra ne ha un certo numero ad inizio partita (sono impostazioni fissabili dall’admin dell’incontro), questi caleranno qualora l’una o l’altra fazione controllasse la metà più una delle bandiere. Una volta giunto a zero il numero dei ticket di una fazione, l’altra avrà vinto la partita. E’ una struttura di gioco molto semplice, e non proprio innovativa se vogliamo, ma riesce ancora a generare tanto divertimento e innumerevoli strategie. Vediamo un po’ come.Battlefield 2 non è assolutamente un gioco immediato, sia dal punto di vista di primo approccio sia dal punto di vista del gameplay anche dopo che si sono imparati i meccanismi di base. Scordatevi di poter penetrare da soli all’interno della base avversaria, fare fuori tutti e conquistare la bandiera da soli: è fantascienza! Bisogna, invece, agire di comune accordo, cercando di trovare lo spiraglio giusto per attaccare e le protezioni più efficaci per evitare il fuoco del nemico. In tutto questo è di fondamentale importanza la più grande innovazione apportata con questo Battlefield 2 rispetto al passato: la presenza dei comandanti e dei capitani per ogni squadra d’assalto. Diciamo, innanzitutto, che è possibile suddividere l’esercito dispiegato sul campo di battaglia in piccole squadre d’assalto. All’inizio di ogni partita, nel menu relativo alla squadra, potremo scegliere di quale squadra fare parte oppure crearne una nostra. Ogni squadra fa riferimento ad un capitano. Questo potrà impartire ordini in tempo reale a seconda degli avvenimenti che accadono sul campo di battaglia. Ad esempio, potrà farsi seguire o ordinare a dei membri della squadra di salire oppure di scendere da un determinato mezzo di trasporto. Inoltre, accedendo al menu squadra, durante la partita potrà impartire ordini a distanza. E’ possibile scegliere un punto e convogliare tutte le truppe per attaccarlo oppure per difenderlo. Si possono anche richiedere rifornimenti in termini di cure per i soldati o di munizioni, attacchi aerei in determinati settori, l’attacco dell’artiglieria e altro ancora. Al ruolo del capitano della squadra se ne aggiunge un altro ancora più importante: il comandante. Si tratta sostanzialmente dello stesso ruolo che ha il capitano nei confronti della sua squadra, solo che adesso la squadra del comandante è formata da tutti i capitani presenti in battaglia. Il comandante potrà ordinare manovre d’attacco o di difesa ai suoi capitani e questi potranno decidere se adeguarsi ritrasmettendo l’ordine ai loro uomini oppure se tentare manovre diversive. Il comandante ordinerà lo sgancio di rifornimenti (su richiesta dei vari capitani) o indirizzerà il fuoco aereo. E’ l’unico che può agire sulle postazioni di artiglieria, le quali sono in grado di sprigionare un’impressionante potenza di fuoco in un preciso punto della mappa. Per quanto riguarderà la scelta del comandate abbiamo sostanzialmente due metodi. Quello dell’elezione, la quale si svolge subito prima della partita vera e propria: votano ovviamente tutti i membri della fazione; oppure quello che si basa sulle statistiche delle partite precedenti. Il software infatti, per ogni partita, genera un numero veramente elevatissimo di statistiche, sancendo anche i migliori giocatori sul campo di battaglia. Si tratta di un altro fattore che ci spinge a fare bene, anche al di là dell’elezione del comandante. Molto importante anche il nuovo sistema con il quale è possibile comunicare con gli altri giocatori. Tramite una comodissima interfaccia, infatti, potremmo dichiarare appoggio, di non essere d’accordo su una decisione, fare ringraziamenti, chiedere aiuto e altro ancora. Ovviamente, è anche possibile comunicare via microfono tramite VOIP.Capite bene che la presenza di questi elementi nel ruolo direzionale cambia non poco le meccaniche e gli equilibri di gioco. Da sempre la serie ha sofferto di una certa dispersività: non è sempre facile entrare nel fulcro della partita, proprio perché non è possibile agire da soli. Quindi, si tratta di un fattore di convergenza non da poco. Oltre a questo rende il tutto più sfizioso in quanto c’è un ordine da seguire o una responsabilità da prendersi nei confronti di tutta la squadra sul campo di battaglia. Agire in piccoli commando contribuisce a corroborare l’atmosfera di gioco, sentendosi sempre più uniti mentre l’atrocità dei colpi impazza vicino a noi. Ovviamente, è fondamentale l’aspetto legato alle strategie che così è possibile imbastire. Insomma, per il comandate si tratta quasi di un piccolo gioco di strategia in tempo reale. Per lui è più importante piazzare bene le truppe che combattere in prima persona. Decidere cosa attaccare, dove indirizzare le varie squadre, quali sono i punti da difendere è del tutto fondamentale se si vuole giocare seriamente e con profitto. Certo, considerando che le partite annoverano quasi sempre un numero molto consistente di giocatori (fino a 64) non è sempre facile trovare sessioni di gioco dove tutti i giocatori sono adeguatamente preparati ad una struttura di gioco talmente complessa. Questa è una bella gatta da pelare, perché bastano uno o due giocatori che non riescono ad entrare nei meccanismi di gioco della strategia d’attacco che tutto perde di fascino e di consistenza strategica. E’ quindi abbastanza fondamentale trovare il server giusto, con gente che si conosce bene, se si vuole da Battlefield 2 il meglio che può offrire. La possibilità di restare fuori dal fulcro dello scontro o di non capirsi bene con i compagni d’assalto è tutto fuorché che bassa; ed è una cosa che potrebbe seriamente rovinare diverse sessioni di gioco.A parte l’introduzione del comandate e delle squadre d’assalto, Battlefield 2 non si discosta certo dai predecessori. Abbiamo già riferito della struttura di gioco basata sulla modalità conquest, adesso non ci resta che parlare dei mezzi. Questi, come sempre all’interno della saga realizzata dalla software house svedese, sono del tutto fondamentali. La loro importanza è da suddividersi in due principali aspetti: quello relativo agli spostamenti e quello relativo alla potenza di fuoco. Nel primo caso, si rivelano utilissimi per coprire le enormi distanze che caratterizzano le varie mappe di gioco. Spesso è, infatti, molto importante recarsi in determinati luoghi nel minor tempo possibile, in modo da spostarvi il sufficiente numero di uomini per fasi di attacco o di difesa. In Battlefield 2, in molte mappe, vi sono addirittura delle vere e proprie strade, lunghe anche diverse centinaia di metri, le quali vanno percorse in breve tempo. L’altro ruolo dei mezzi è ovviamente relativo alla potenza di fuoco. Tra carroarmati, aerei, jeep superdotatissime, postazioni anti-aereo, carri dotati di enormi mitragliatrici, imbarcazioni, elicotteri e tanto tanto altro avremo l’imbarazzo della scelta su quale mezzo usare. I vari mezzi possono contenere anche diversi membri in modo da consentire rapidi spostamenti e da aumentare la potenza di fuoco, considerando il fatto che sono spesso dotati di tante bocche di fuoco. Il controllo degli aerei e degli elicotteri, come prerogativa della saga, non è sempre facile. Inizialmente è veramente complesso prendervi mano e, anche dopo che si è giocato per diverso tempo, può sempre capitare quell’errore che ti porta a schiantarti inevitabilmente con qualche elemento della mappa. Bisogna saper trovare gli equilibri giusti tra mouse e tastiera e avere una sensibilità non indifferente. Insomma, l’uso sapiente dei mezzi è veramente molto importante, non usarli proficuamente potrà portare facilmente al sopraffacimento da parte del nostro nemico.Altro elemento immutato rispetto al passato è quello legato alla possibilità di ricoprire un ruolo all’interno del team d’assalto. Ci sono sette categorie per ognuna delle tre fazioni presenti in Battlefield 2: si tratta delle forze speciali, del tiratore, dell’assalto, del supporto, del geniere, del medico e dell’anti-carro. Questa diversificazione è molto importante e per il benessere dell’intero battaglione è opportuno che ci siano membri di tutte le categorie. Velocemente diciamo che le forze speciali hanno armi veloci ma poco potenti; i tiratori sono forniti di fucili ad ampio raggio; i membri delle forze d’assalto o di supporto di armi potenti e capaci di andare a bersaglio dalla breve e dalla lunga distanza; i genieri sono fondamentali per tutto quello che concerne gli esplosivi, mine incluse; i medici utilissimi per riportare in combattimento i feriti; gli uomini dotati di armi anti-carro preziosi vista la presenza massiccia dei mezzi sul campo di battaglia. Per quanto riguarda le armi la fornitura è consistente: si va da bazooka agli AK-47, dagli M4 a mitragliette veloci, da fucili di precisione a pistole con silenziatore, da granate a frammentazione ad armi di supporto di qualsiasi tipo. Ovviamente, in base all’arma che si sta impugnando è possibile realizzare determinate strategie: chi dispone di armi ad ampio raggio può, ad esempio, proteggere l’incursione dei compagni; chi dispone di fumogeni creare una coltre impenetrabile agli sguardi per consentire un avvicinamento ai membri della squadra il più possibile inosservato. D’altra parte, Battlefield 2 si dimostra estremamente più realistico dei predecessori. Il fuoco delle varie armi rispecchia alla perfezione le caratteristiche dell’arma stessa che stiamo utilizzando. Il semplice sparare dà, insomma, sensazioni diverse e soprattutto si colloca in una dimensione più spettacolare e, appunto, realistica. A tutto questo si aggiunge l’implementazione del motore fisico in tempo reale, l’ormai celebre Havok Engine. Non siamo certamente ai livelli di Half-Life 2, principalmente perché il motore fisico agisce su pochi elementi e anche perché è senz’altro troppo accentuato (i voli dei corpi colpiti sfiorano il ridicolo in alcuni momenti), ma comunque è confortante la sua presenza, corroborando ancora una volta il realismo generale che senz’altro si nota sul campo di battaglia. Due parole dobbiamo spenderle anche in merito alla conformazione delle mappe. Diciamo subito che il loro numero non è elevatissimo, ma che comunque sono molto varie tra loro e ben caratterizzanti il posto dove ci troviamo. Ad esempio, se siamo nel Medio Oriente vedremo le classiche strutture di questa civiltà, in Cina ci imbatteremo invece nelle intramontabili pagode. Inoltre, alcuni elementi delle mappe si possono distruggere. Non c’è niente che avvenga in tempo reale, ma si tratta comunque di situazioni che possono pesare, ancora una volta, dal punto di vista strategico. E’ possibile, ad esempio, far saltare un ponte in modo che i mezzi nemici non si riversino nei dintorni delle nostre bandiere al di là del ponte stesso. Ad ogni modo, bisogna presto adattarsi alla conformazione delle mappe e conoscere l’esatta disposizione delle bandiere, dei ponti che consentono di attraversare i sempre presenti corsi d’acqua, delle postazioni di fuoco fisse. Altro elemento che influisce molto in termini di strategie è quello legato alla disposizione delle bandiere e del loro numero. In mappe più piccole, con tre o quattro bandiere, è ovvio che le strategie cambiano notevolmente, diventando più che altro una corsa al massacro. Possedere proprio l’unica bandiera incustodita porterà entrambe le fazioni a concentrarvi tutta la potenza di fuoco a loro disposizione. In mappe più grandi, invece, risulta fondamentale la collocazione degli uomini e delle varie squadre d’assalto.

Il miracolo grafico Dal punto di vista grafico, come potete vedere dalle foto qui intorno, Battlefield 2 è certamente estremamente spettacolare. Quello che colpisce è soprattutto il realismo, corroborato anche grazie ad un’ottima conformazione degli edifici, i quali caratterizzano molto bene le locazioni in cui si combatte in virtù della parte del mondo dove ci troviamo. A questo si aggiungono ottimi effetti particellari, esplosioni, effetti di luce, bump mapping, pixel e vertex shader, high dinamic range e tanto altro ancora. Ottime sono anche le texture, le quali però appesantiscono non poco il lavoro di scheda video e processore. Ci lasciano senza fiato i modelli poligonali dei vari soldati: questi risultano estremamente realistici e i loro volti segnati dalla stanchezza e dal terrore ben presto entreranno nelle nostre menti. Considerando l’elevatissimo numero di poligoni presenti sullo schermo e l’enorme dimensione delle mappe, non possiamo che essere entusiasti relativamente al comparto grafico, certamente uno dei più evoluti rispetto al passato. Quello che non convince sono gli elevatissimi requisiti hardware che purtroppo Battlefield 2 reclama. Insomma, c’è qualcosa che non va nel fulcro della programmazione del software dei giochi della saga di Digital Illusions. Proprio come in passato, è richiesto un quantitativo di RAM ben al di là della norma. Aumentando, ad esempio, la risoluzione delle texture si innalzano i requisiti in termini di RAM, portando a rallentamenti assolutamente intollerabili in un gioco nel quale non si può perdere certamente neanche un frame. Se in passato avevamo chiuso un occhio considerando l’inesperienza dei ragazzi di Digital Illusions, adesso le cose si fanno più serie. Battlefield 2 è, insomma, il gioco più esoso in assoluto sul mercato PC.Senza alcuna nota stonata è invece tutto quello che riguarda l’audio. Il sistema messo a punto dai ragazzi di Digital Illusions è a dir poco spettacolare. Moltissimi suoni sono direttamente campionati dalla realtà e si ved…ehm si sente pienamente. Il rumore degli spari dalla distanza, delle cannonate, del rombo dei motori degli aerei e degli altri mezzi sono talmente realistici che sembra veramente di essere in un vero campo di battaglia. Si ha la sensazione della potenza dei colpi e della distanza dalla quale provengono. Essere nel centro di un bombardamento dell’artiglieria, ve l’assicuro, fa spaventare veramente. A tutto questo si aggiunge un audio direzionale al passo con le ultime tecnologie, facendo dell’aspetto legato agli effetti sonori uno dei più riusciti dell’intera produzione. Annoveriamo anche ottime musiche, le quali pur non essendo molte sono comunque azzeccate secondo l’atmosfera che Battlefield 2 propone. Finiamo dicendo che il gioco è distribuito da Electronic Arts in una versione completamente localizzata nel nostro idioma. Ovviamente, restano nella lingua di provenienza i parlati dei vari soldati sul campo di battaglia (volevate per caso un cinese che parlasse in italiano?).

HARDWARE

Requisiti minimi:
Processore da 1,7 Ghz, 512 MB di RAM, scheda video con 128 MB, 2,3 GB di spazio libero su hard disk.

Requisiti consigliati: Processore da 2,4 Ghz, 1 GB di RAM, scheda video con 256 MB.

MULTIPLAYER

Battlefield 2 è dedicato principalmente al gioco in multiplayer fino ad un massimo di 64 giocatori per server.

– Introduzione dei comandanti azzeccatissima

– Realistico

– Comparto audio straordinario

– Divertente, frenetico e sapientemente strategico

– Schema di gioco a luci ed ombre

– Solo una modalità di gioco

– Requisiti hardware elevatissimi

8.9

Nonostante diversi difetti, Battlefield 2 si riconferma come uno dei migliori shooter 3D multiplayer attualmente presenti sul mercato. Partendo dai difetti non possiamo, stavolta, chiudere un occhio soprattutto relativamente agli elevatissimi requisiti hardware, cosa che allontanerà dal gioco moltissimi possibili fruitori (lo sconsigliamo vivamente se non si dispone almeno di 1 GB di RAM). Poteva, inoltre, essere aggiunta almeno un’altra modalità: il solo conquest potrebbe stancare dopo un comunque consistente numero di giorni di gioco. Qualche perplessità la dà ancora la struttura di gioco in generale, la quale dà il meglio di sé solo in alcuni casi e che, comunque, rischia di portarci lontano dal fulcro della battaglia in diverse occasioni. Ma, ovviamente i pro sono molto più consistenti dei contro. Battlefield 2 è uno shooter 3D online solido, capace di offrire ore e ore di divertimento grazie ad una grafica e ad un sonoro fuori dal mondo, ad un realismo generale veramente sorprendente, a ottime mappe, alla possibilità di imbastire strategie e alle sapientissime innovazioni, quella dei comandanti su tutte. I fan dei precedenti episodi della saga non possono assolutamente farselo scappare. Ma chiunque ami gli shooter 3D e consideri il gioco solamente nel suo aspetto multiplayer deve fare su Battlefield 2 qualcosa di più che un semplice pensierino.

Voto Recensione di Battlefield 2 - Recensione


8.9