Anteprima

Battlefield 1

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a cura di Matteo Bussani

Londra, 6 maggio 2016. Dopo varie vicissitudini, tra cui lo sciopero degli operatori di Linate e il portellone dell’aereo danneggiato, siamo riusciti a giungere in Inghilterra per la World Premiere di Battlefield. Le nostre aspettative non erano delle migliori, visti soprattutto gli ultimi capitoli della serie non eccellenti e la tendenza attuale a inserire i giochi in contesti sempre più futuristici. Per fortuna, contro ogni aspettativa, il trailer ci ha annunciato un Battlefield dalla veste inedita, alla riscoperta di un periodo storico tanto affascinante quanto trascurato dal mondo videoludico: la Prima Guerra Mondiale. 
Ecco a voi Battlefield 1!
Perché 1?
La prima cosa che salta agli occhi è la bizzarra scelta del nome del gioco. Perché ripartire esplicitando quell’uno che, solitamente, non compare mai nella nomenclatura ufficiale di un titolo? Ovviamente un motivo è l’ambientazione a cui fa riferimento, mentre l’altro, meno sbandierato, è la volontà di far percepire il gioco come il primo di una nuova generazione di Battlefield: spieghiamoci meglio. Dopo ben diciassette anni e numerose iterazioni alle spalle, quelli di DICE hanno completato gli elementi della ricetta perfetta di questa serie; la vastità delle mappe, la tatticità del gioco di squadra e la commistione di scontri a piedi e a bordo di veicoli sono aspetti che hanno segnato passo a passo l’evoluzione del brand. In questo senso la Grande Guerra, in bilico tra vecchio e nuovo, baionette e mitragliatrici, cavalleria e biplani, è la collocazione storica ideale per realizzare questo obiettivo.
Come ben si sa, il primo conflitto mondiale ha avuto come teatro di battaglia principale il territorio europeo, con una varietà di ambientazioni difficilmente eguagliabile. In questa presentazione i ragazzi di DICE hanno voluto mostrarcene in particolare tre, a cui dovrebbero aggiungerne molte altre nel gioco finale; stiamo parlando dell’arido deserto arabico, delle sconfinate campagne francesi e delle anguste Alpi italiane. Quello che è parso chiaro ad una prima analisi è che le mappe derivate risultano molto diverse fra loro, sia dal punto di vista paesaggistico, sia da quello strutturale, e solo adattando la propria strategia al territorio sarà possibile avere la meglio sugli avversari. Saremo infatti costretti a infiltrarci nelle trincee del fronte occidentale, supportati dai colpi della nostra artiglieria, oppure attaccare in campo aperto nelle distese di sabbia turche con inarrestabili cariche della cavalleria. Si, avete capito bene, in questo capitolo della serie avrete modo di salire in sella ad un cavallo, anche se gli sviluppatori non si sono sbilanciati nel fornirci ulteriori dettagli.
L’arte della Guerra
Il gameplay sarà quello storico della serie con un nuovo bilanciamento delle armi (necessario data la presenza massiccia di fucili a colpo singolo o semiautomatici) e con l’introduzione di diverse armi corpo a corpo, passando dalla baionetta del fucile alla mazza chiodata. Gli sviluppatori garantiscono che ogni singolo elemento avrà un ruolo determinante nella meccanica rock, paper & scissor su cui si fonda Battlefield, per cui anche un semplice coltello potrebbe servirci a sistemare silenziosamente un artigliere tra le fila nemiche e liberare il passaggio per i carri alleati. Questo aspetto raggiungerà l’apice con l’implementazione del Divergent System che doterà ogni personaggio, veicolo e mappa di tool e caratteristiche con cui sarà possibile affrontare qualsiasi situazione, comprese quelle all’apparenza più critiche. 
Nel multiplayer i server di gioco arriveranno a ospitare 64 giocatori, numero ormai canonico per la saga, mentre il team-play rimarrà fondamentale per prevalere in battaglia. In quest’ottica è stata introdotta una nuova funzione chiamata Persistent Squad dove, in gruppi di cinque, si potrà approfondire maggiormente il gioco di squadra. In pratica, peró, non ci è stato detto come funzioni e siamo curiosi di saperne di più.
La grande varietà che caratterizza il gioco sarà visibile anche nei veicoli, che godranno di ulteriori diversificazioni. I carri armati potranno essere grossi, lenti e in grado di ospitare un’intera squadra al loro interno oppure monoposto, leggeri con una maggiore manovrabilità e una ridotta resistenza; lo stesso discorso varrà anche per aerei e navi da battaglia.  Per sfruttare al meglio i veicoli si potrà scegliere fra due classi specifiche a loro dedicate: quella del tech manager e quella del pilota. Per la fanteria invece è stata mantenuta la solita suddivisioni in classi dove ritornano assalto, medico, supporto e scout, il tutto condito dalla personalizzazione delle armi anche stavolta presente.
Molti fronti su cui combattere, molte storie da vivere
Un altro elemento, che non può mancare in un Battlefield che si rispetti, è la campagna single player. Dato il materiale di partenza, DICE non può permettersi di sbagliare come purtroppo fatto nei capitoli precedenti: la collocazione temporale, sotto questo aspetto, viene incontro agli sceneggiatori che possono ora raccontare storie diverse, vissute sui vari fronti, con gli occhi di chi questa Guerra l’ha vista da vincitore oppure da vinto. La possibilità di rifarsi ai grandi eventi della storia permette inoltre di attingere a un bacino di contenuti ricco di eroi e di imprese che possono davvero sollevare l’impianto narrativo del titolo, che di recente non ha mai brillato. In questo senso non neghiamo che le aspettative per Battlefield 1 siano decisamente elevate.
Distruzione e caos col Frostbyte
Da un breve video esplicativo dedicato alla stampa composto da alcune sezioni in game, abbiamo avuto modo di capire quanta cura sia stata riposta nei dettagli del titolo. Graficamente il motore Frostbyte mostra i muscoli e, perlomeno su pc, promette di rendere a schermo nel modo più caotico possibile la “destruction”, elemento che, nello sparatutto targato EA, è sempre stato imprescindibile tanto per gli sviluppatori quanto per la community. Dal punto di vista della campionatura dei suoni ogni singolo effetto è stato registrato utilizzando riproduzioni fedeli degli oggetti originali e anche dal punto di vista della fedeltà storica è stato fatto un gran lavoro, con armi, armature e veicoli presi di forza dai libri di storia. 
Concludendo con i dettagli sull’uscita, il gioco sarà disponibile per PC PS4 e Xbox One a partire dal 21 ottobre. In caso di preordine digitale la data verrà anticipata al 18 dello stesso mese: chi ha un abbonamento EA Access su Xbox o PC potrà anticipare ulteriormente questa data anche se non sono stati forniti ulteriori dettagli in merito.

– Ambientazione storica ricca e da riscoprire

– Promettente varietà di mappe

– Gameplay ancora più coinvolgente

– Divergent System

Ciò che abbiamo portato a casa da questo evento è un Battlefield nuovo, dedito a raccontare la Grande Guerra che, nonostante tutto, rimane tra i momenti storici piú affascinanti dell’età contemporanea. Sul fronte gameplay, il Divergent System si propone come strumento per permettere a semplici soldati di diventare gli eroi del campo di battaglia e per non far dipendere le sorti di uno scontro dalla sola potenza di fuoco, offrendo situazioni sempre ribaltabili. I numerosi fronti su cui si potrà combattere fanno inoltre sperare in una varietà delle ambientazioni decisamente maggiore rispetto ai precedenti capitoli. Battlefield 1 nell’attuale panorama videoludico, ergendosi a rappresentante della storia, in antitesi al futuro proposto dalla concorrenza, potrebbe essere quella ventata d’aria fresca che gli amanti del genere stavano da un po’ aspettando. Rimanete sulle pagine di Spaziogames in attesa di ulteriori notizie!