Recensione

Bad Day: L.A.

Avatar

a cura di SAH

American McGee è sempre stato un game-designer molto particolare: iniziato dai due John, Carmack e Romero, ha appreso ben presto l’arte dello sviluppo e della progettazione videoludica. Dopo Quake III e Alice, American lasciò prima id poi EA per fondare una società propria, The Mauretania Import Export Company, che gli permettesse di emergere: Scrapland mostrò al mondo il suo estro e la sua genialità nel ricreare ambientazioni particolari e personaggi al di fuori dagli schermi concezionali. Oggi dalla lontana Hong Kong American ritorna con un titolo fortemente critico nei confronti degli Stati Uniti e del suo governo.

Lo stile ironico del Cell ShadingPersonaggi come Matt Groening e Seth Macfarlane hanno utilizzato il tubo catodico per diffondere i propri ideali e per ironizzare sulle vicende del proprio paese attraverso dei cartoni animati. Ispirato dai creatori dei Simpson e dei Griffin, American ha realizzato un videogioco in Cell Shading con la finalità di ridicolizzare le paure che attanagliano i cittadini americani. Che cosa succederebbe se nello stesso giorno le forze della natura, e del terrorismo si concentrassero insieme in una città come Los Angeles?Nel corso dei dieci livelli in sequenza che compongono il gioco, nei panni di uno stereotipo dell’anti-eroe, un barbone nero e puzzolente, il giocatore dovrà affrontare di volta in volta una diversa minaccia: si parte con delle sostanze chimiche lanciate da terroristi che trasformano la cittadinanza in zombie a cui si aggiungeranno i terremoti, gli asteroidi, gli incendi e molto altro. Pur adottando uno stile grafico che difficilmente riuscirà a spremere le ultime generazioni di schede video o una semplice Xbox, appare evidente lo sforzo profuso dagli sviluppatori nella ricostruzione della città. Oltre alle vie piuttosto estese della città sarà possibile visitare anche musei, centri commerciali e interni di case in fuoco. Oltre a Anthony Williams, il protagonista del gioco, si affiancheranno nel corso delle missioni anche un bambino dal nome sconosciuto, infettato dalle armi battereologiche dei terroristi, un ispanico che vi aiuterà nelle fasi più avanzate del gioco con una simpatica motosega, una giovane ragazza viziata e un generale monco. Purtroppo l’interattività con i nostri compagni di sventure è assente e non sarà possibile fornirgli neanche qualche comando elementare. Rimangono comunque epici i filmati di intermezzo farciti da un’ironia nera tipica di McGee. Soprattutto Anthony utilizzando una terminologia decisamente da uomo di colore americano mischiata al pensiero ispanico del suo compagno trasforma ogni singolo dialogo in uno spassosissimo duetto.

A spasso per Los AngelesIn ogni livello il giocatore si troverà a dover affrontare oltre ai terroristi, le bande armate e agli uomini-zombie anche una popolazione nel caos che corre all’impazzata nel tentativo di salvarsi: il gioco premierà sempre la buona condotta pertanto avremo l’obbligo morale di salvare dal fuoco gli incendiati e di curare i feriti. In caso contrario la popolazione comincerà a concentrare le proprie attenzioni su di noi. Per far fronte a qualsiasi evenienza Anthony disporrà di un’arsenale molto particolare: tralasciando le armi classiche come lo shotgun, l’ak47 e il fucile da cecchino, potremo contare anche su bende per curare i feriti, tubi di ferro per aprire dei varchi e un’estintore per spegnere incendi o convertire zombie in esseri umani. Contrariamente a qualsiasi legge fisica e chimica infatti, l’unico modo per curare i malati sarà una sana dose di liquido pressurizzato. Gli scontri a fuoco per la maggior parte del gioco non sono numerosissimi ma piuttosto impegnativi: oltre a disporre di una discreta mira i terroristi respawneranno casualmente e a distanza di qualche secondo l’uno dall’altro. Non importa se il giocatore si trova nelle vicinanze, o ancora peggio di spalle, del punto prestabilito dagli sviluppatori, i nemici continueranno a ripresentarsi a flotte fino a quando non sarà stato completato l’obbiettivo. Una scelta decisamente negativa che va ad influire pesantemente sul gameplay ma soprattutto sul divertimento. La stessa gestione degli obbiettivi ci ha lasciato alquanto perplessi: se ad esempio si deve eliminare un numero definito di zombie questi verranno misteriosamente a mancare e il giocatore sarà costretto a ripercorrere decine di volte la stessa mappa per ritrovarli in un punto già esplorato a fondo. Queste sbavature denotano una certa fretta da parte di Enlight nella fase di testing del gioco e vanno a minare il fattore giocabilità. Per variare le situazioni di gioco sono state introdotte anche delle piccole sottomissioni come salvare dei bambini ipnotizzati dalla droga oppure spengere una casa in fiamme. Se ciò non bastasse sono stati inclusi anche dei piccoli boss che difficilmente riusciranno a creare qualche problema al videogiocatore medio.

Xbox vs PCLa combinazione mouse + tastiera funziona alla grande, il sistema di puntamento avviene in modo rapido e preciso e permette di rendere l’esperienza di gioco qualitativamente superiore a quella Xbox a causa di qualche problema di troppo con il movimento dello stick analogico. Graficamente i due titoli possono considerarsi alla pari. Per i pcisti basterà una configurazione medio-bassa per far girare Bad Day:LA al massimo dettaglio, chi invece dispone di una scheda video di ultima generazione potrà spingere al massimo l’ AA per godere appieno il vero Cell Shading.

HARDWARE

Windows 98, 2000, ME XP Processore da almeno 1.4GHz256 MB RAMCD-ROM/DVD-ROM 4x2 GB di spazio libero su discoScheda video NVIDIA GeForce 3, ATI Radeon 8500 lo superiore

MULTIPLAYER

Assente

– Buona giocabilità

– Filmati esilaranti

– Ironia nera

– Respawn infinito dei nemici

– Qualche bug di troppo

– Al momento disponbiile solo d’importazione

6.5

Difficilmente Bad Day: L.A. otterrà il successo sperato dagli sviluppatori. Tralasciando qualsiasi preconcetto politico, il titolo Enlight si dimostra un divertente gioco d’azione in terza persona caratterizzato da uno stile grafico a cartone animato ben realizzato e da una notevole dose di comicità demenziale. Il fattore longevità, che si attesta su livelli troppo bassi, l’assenza di una modalità multiplayer e qualche bug sono le reali discriminanti di un titolo realizzato con una certa superificialità.

Voto Recensione di Bad Day: L.A. - Recensione


6.5