Avventure di un super idraulico trentenne (parte 3)

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Trovate le altre due puntate della rubrica dedicata alle avventure del super idraulico a questi link: prima parte, seconda parte.
Dopo il rilascio di Super Mario Bros. 2 (il nostro The Lost Levels), il team guidato da Miyamoto si mise al lavoro su quello che sarebbe diventato il terzo capitolo della saga dell’idraulico. Rilasciato in Giappone nel 1988, Super Mario Bros. 3 venne accolto in modo estremamente positivo dal pubblico e dalla critica di settore, al punto che, ancora oggi, viene considerato uno dei migliori videogiochi di tutti i tempi. Perché? Cerchiamo di capirlo.
Una recita a teatro
Il gioco stavolta propone una storia diversa rispetto ai precedenti: i Koopalings, vale a dire i sette figli di Bowser, hanno invaso il Regno dei Funghi, ciascuno prendendo possesso di un regno. Sarà compito di Mario e Luigi salvarli e cacciare uno ad uno i figli di Bowser, fino ad affrontare nuovamente il malvagio tiranno. Una piccola curiosità: la schermata iniziale di Super Mario Bros. 3 mostra un sipario che si alza, dietro al quale si svolge l’azione di gioco. E’ stato rivelato nel 2015 dallo stesso Miyamoto che la storia del gioco è, di fatto, una recita teatrale e tutta l’azione si svolge all’interno di un palcoscenico.
Tornando al gioco, i Koopalings sono dei personaggi che faranno la storia della serie, merito anche delle loro caratteristiche peculiari. Se, infatti, in Super Mario Bros i fantocci di Bowser erano esattamente uguali all’originale, qui ogni Koopaling si distingue sia per aspetto che per lo stile di combattimento. Ogni boss fight sarà quindi diversa, portandoci a studiare i movimenti di ciascuno dei Koopaling per capire quali sono i suoi punti deboli. In virtù del loro aspetto, Nintendo of America ribattezzò ciascun Koopaling con il nome di un musicista: sebbene non fossero i loro nomi originali, questi nomi sono poi diventati ufficialmente quelli di ciascun figlio di Bowser. A dire il vero, però, il loro status di figli di Bowser è stato revocato con l’arrivo di Bowser Jr.: oggi i Koopalings vengono considerati solamente i servitori di Bowser, e non più i suoi figli, titolo che spetta al solo Bowser Jr.
Il gioco si articola in otto mondi, ciascuno distinto da un tema portante, caratteristica questa che tornerà spesso negli episodi successivi della serie. Grazie a questo escamotage, ciascun mondo di gioco rimane immediatamente impresso, avendo delle caratteristiche uniche rispetto agli altri. Ci sono poi dei temi, all’interno dei livelli, che si ripetono, ad esempio l’aeronave, location indimenticabile proprio in virtù del modo in cui si distacca dalle altre. Insomma, Super Mario Bros. 3 introduce ambientazioni completamente nuove rispetto ai suoi predecessori, e all’interno di esse vi è una varietà tale che il gioco riesce a non stancare mai. Era inevitabile chiedersi quale sarebbe stato il tema del mondo successivo, quali caratteristiche avrebbe avuto: e questa curiosità portava inevitabilmente a giocare un livello dopo l’altro, senza fermarsi mai.
Un costume per ogni occasione
Partiamo dal tratto che più contraddistingue Super Mario Bros. 3, anche rispetto ad alcuni dei suoi successori. Stiamo parlando, ovviamente, dei power-up. Nei capitoli precedenti erano tre (fungo, fiore di fuoco, stella), e sebbene ciascuno garantisse dei vantaggi, nessuno di essi modificava il gameplay. Certo, il fiore di fuoco permetteva di sparare palle di fuoco che rendevano più facile eliminare i nemici, ma questo cambiava di poco il modo di approcciarsi ai livelli.
In Super Mario Bros. 3 è diverso: non solo viene introdotto un numero spropositato di nuove trasformazioni (rana, procione, hammer), ma due di esse garantiscono delle modifiche, seppur secondarie, al gameplay. Se il costume da Hammer Bros. permette semplicemente di lanciare martelli proprio come lo storico nemico della serie, il costume da rana permette di nuotare più velocemente e di saltare più in alto. Il costume da procione, invece, permette di volare e di planare, oltre che di usare la coda per colpire i nemici; ne esiste anche una seconda versione che permette di trasformarsi per breve tempo in una statua, schiacciando quello che si trova sotto di noi. Sono presenti anche altri power-up, più rari, come un’ala che permette di volare all’infinito all’interno di un livello.
L’idea di donare a Mario dei poteri specifici con i costumi è centrale nel gioco, e i livelli sono costruiti proprio intorno a questa feature: potremo infatti accumulare i costumi e usarli a piacimento quando più lo riterremo opportuno. A questo proposito, il gioco introduce un’altra novità: se prima potevamo solamente proseguire nel gioco (vale a dire, non era possibile ripetere un livello se non ricominciando la partita), qui possiamo tornare sui nostri passi e riattraversare punti già esplorati. Sulla mappa di gioco, infatti, ci possiamo muovere liberamente, non solo, essa offre più modi di arrivare alla fine del mondo in cui ci troviamo.  Certo, ci sono altri cambiamenti relativi al gameplay, sebbene di impatto relativamente minore: ad esempio, adesso Mario può arrampicarsi su certi oggetti rimanendo controllato dal giocatore, mentre negli episodi precedenti (escludendo il Super Mario Bros. 2 americano) questo non accadeva.
Re-release
Super Mario Bros. 3, come i suoi predecessori, ha visto la sua prima re-release in Super Mario All-Stars, dove il gioco viene adattato alla console a 16-bit di Nintendo (il mai troppo ricordato SNES) dal punto di vista tecnico. Vi è però un’altra re-release, quella su Game Boy Advance, con il titolo di Super Mario Advance 4: questa versione include un nuovo mondo, accessibile solamente con le carte rilasciate per E-Reader. L’E-Reader era una periferica per GBA che permetteva la lettura di particolari carte, vendute separatamente, al fine di sbloccare elementi all’interno dei giochi. Un po’ i precursori degli Amiibo, se vogliamo. Questa periferica però non venne mai rilasciata in Europa, dove l’accesso al mondo bonus è stato bloccato. Fortunatamente, la versione del gioco disponibile sulla Virtual Console di Nintendo permette di accedere fin dall’inizio a tutti i livelli extra, dando così l’occasione anche a noi europei di provarli, a tanti anni di distanza dalla release del remake.

In definitiva, Super Mario Bros. 3 ha una personalità forte, grazie alle numerose novità introdotte in ogni campo, e riesce là dove il suo predecessore aveva fallito: non solo si smarca dallo storico capitolo originale, ma riesce anche a migliorarlo in tutto e per tutto. Super Mario Bros. 3 non rivoluzione la formula, ormai già canonica, della serie, ma la fa evolvere in ogni profilo, emergendo come il migliore capitolo della trilogia. Ripetere un successo del genere era praticamente impossibile. Se non fosse per l’esistenza di un certo Super Mario World…