Recensione

AstroBoy: Omega Factor

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a cura di Hermit Purple

Ave a te grande maestroPer quanti di voi non lo conoscessero è doveroso fare una piccola premessa sul protagonista del nuovo gioco Sega e sul suo creatore. AstroBoy è il primo frutto cartaceo (e in seguito televisivo sotto forma di cartone animato) del genio scomparso Osamu Tezuka, il vero inventore dei fumetti manga come noi oggi li conosciamo. Creato nel lontano 1952 AstroBoy rivoluzionò il concetto di fumetto regalandogli per la prima volta una sorta di dignità culturale; se fino ad allora i comics si limitavano a vignette per far divertire i giovani lettori, da quel momento grazie al suo genio, la storia e la grafica (le inquadrature usate nelle sue vignette hanno fatto storia) assunsero un taglio cinematografico. Esse erano praticamente allegorie di temi complessi ed adulti come la guerra, la differenza tra classi sociali, il razzismo, il “diverso” anche come qualcosa di meraviglioso ed incompreso (tema spesso ripreso anche dal grande Stephen King nei suoi romanzi).La storia di AstroBoy inizia con la morte del piccolo Tobio, figlio del dott. Tenma, ministro della Scienza giapponese, che avviene nella Tokyo del 2003 a causa di un incidente stradale. Il padre, impazzito dal dolore, costruisce un robot con le sembianze del figlio; ma, rendendosi conto che il robot resterà sempre bambino, irato, decide di disfarsene e lo vende ad un circo. Qui, per fortuna, lo nota il dott. Ochanomizu, successore di Tenma al Ministero; lo riscatta, lo adotta e lo tratta come un bambino umano. Poiché Atom possiede ben 7 poteri speciali, Ochanomizu decide di metterlo al servizio della lotta contro i nemici dell’umanità, rendendolo un vero paladino e crea per lui una vera famiglia robotizzata. In questo gioco, lo scopo sarà scoprire il suo spirito umano, il Fattore Omega.

Astro-giocabilitàDopo aver assistito ad una breve introduzione esplicativa allo scopo di mostrare la genesi delle vicende apparse nel manga originale, l’inizio del gioco vero e proprio è costituito da una sorta di training con il Prof. Ochanomizu in un laboratorio “virtuale” dove apprenderemo i comandi basilari ed i diversi “astro-poteri”. Oltre a poterci muovere per lo schermo a destra e a sinistra, saltare, tirare calci e pugni (formando semplici ma efficaci combo) il nostro Astro dispone di potenti congegni installati nel suo corpo robotico quali raggi laser nelle dita della mano, propulsori jet in grado di farlo volare per lo schermo inseriti nei piedi, una forza straordinaria, una potente mitragliatrice per distruggere più nemici in una volta impiantata nel deretano (si, proprio lì!), sensori in grado di guidarlo anche nell’oscurità più completa e la capacità di comprendere l’animo umano.Proseguendo nelle nostre opere di distruzione all’interno del gioco verremo ricompensati con peculiari premi, come la possibilità di accumulare vere e proprie “super” da utilizzare nei momenti più critici e contro i boss di fine livello e l’opportunità mediante un’attenta perlustrazione dei livelli, di scovare, a volte anche ben nascosti, i personaggi più famosi realizzati dal maestro Tezuka. Questi ultimi oltre ad una funzione meramente collezionistica – informativa (si possono in un secondo momento visualizzare e consultare le loro immagini e biografie grazie ad una apposita griglia che li dispone in automatico a seconda del loro grado morale nelle storie di Tezuka) hanno un importante valore aggiunto, quello di donare ad Astro nuovi “punti esperienza” per potenziare le sue statistiche. Potremo quindi migliorare i calci e i pugni, la resistenza, i sensori, il laser, i jet e così via.La struttura di gioco, inframezzata da dialoghi che spiegano l’evolversi della storia, è un mix molto ben riuscito di hack ’n slash, esplorazione e sparatutto per certi versi riconducibile al vecchio capolavoro Treasure “Gunstar Heroes” per Megadrive. E già, questa volta i ragazzi della Treasure in collaborazione con Sega hanno confezionato un prodotto di alto livello qualitativo, che si lascia giocare e diverte come pochi. Distruggere decine di nemici a suon di calci, pugni, laser e farli volare per lo schermo facendoli cozzare tra loro è una vera pacchia, così come le sezioni sparatutto e gli scontri con i boss sono favolosi, non lasciando mai spazio alla noia.

Astro-tecnicaChi avesse ancora in mente la deludente realizzazione tecnica di “Advance Guardian Heroes” e giustamente fosse scettico sull’ultima fatica Treasure si ricrederà solo dopo pochi minuti di gioco; Mode 7 ed effetti speciali di ogni tipo si sprecano (su tutti esplosioni e raggi laser a tutto schermo) e si aggiungono a sprite definiti e fondali dettagliati, a colori puliti e ben utilizzati, ad animazioni convincenti, ad una marea di nemici contemporaneamente su schermo, ad un design favoloso unito a stage sviluppati anche in altezza ed a boss enormi, per arrivare ad un livello tecnico decisamente sopra la media. Certo, alcuni nemici troppo grandi risultano essere pixellosi e a volte il gioco rallenta un po’ (senza però mai compromettere la giocabilità) ma nel pieno dell’azione non ci farete troppo caso.Le musiche sono carine e accompagnano bene tutto il gioco enfatizzando le scene d’azione o quelle deputate ai dialoghi; infine, gli effetti sonori cercano di riprendere in qualche modo il cartone animato riuscendoci abbastanza bene.

Astro-longevitàLa longevità del titolo seppur non toccando vette di eccellenza in senso assoluto è quanto di meglio si possa realizzare per un gioco d’azione come AstroBoy. La perfetta struttura di gioco e la rigiocabilità porterà molti di voi a finire più di una volta l’avventura, per vedere il vero finale della storia (non voglio svelare niente) e per scovare tutti i personaggi nascosti. Se a ciò aggiungiamo la possibilità di poter selezionare i vari livelli singolarmente, una volta completato il titolo (in modo da stabilire i propri record personali) e il mantenimento dei punti statistiche fin lì accumulati (potendo portare così al massimo tutti i paramentri e trasformare Astro in una vera e propria macchina da guerra) la voglia di rigiocare è tanta.Infine il livello di difficoltà è ben bilanciato a livello “normal” offrendo una sfida adeguata per il giocatore medio, mentre agli hardcore gamers, consiglio di optare per quello subito dopo.

-Grande azione

-Character design

-Realizzazione tecnica

-I treasure sono tornati!

-Qualche rallentamento

-Qualche pixel sgranato di troppo

-La possibilità utilizzare qualche personaggio segreto sarebbe stata gradita

8.8

Un gioco molto divertente e ben realizzato sotto tutti profili che rende omaggio ad un grande maestro dei fumetti giapponesi. Con AstroBoy, Treasure ha dimostrato di non aver perso il tocco magico che l’ha contraddistinta da molti anni a questa parte realizzando un must buy per tutti gli amanti dei giochi d’azione su GBA.

Un piccolo capolavoro del genere che non dovrebbe mancare in nessuna collezione che si rispetti.

Voto Recensione di AstroBoy: Omega Factor - Recensione


8.8