Recensione

Assault Suits Valken

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a cura di Tsubasa

Assault Suits Valken, conosciuto in Europa come Cybernator, era nel lontano 1992 un ottimo shot’em up per il caro e vecchio Super Famicom (il Super Nintendo giapponese) che viene riproposto ultimamente da Masaya in questo remake per la console Sony. In realtà non era solo un ottimo gioco: era un gioco fuori dagli schemi, diverso dal solito ma che poteva benissimo incarnare una delle massime espressioni delle due dimensioni nell’era 16-bit. Con questa premessa possiamo andare a giudicare il laoro svolto dai programmatori.

From Super Famicom…L’azione si svolge nel ventiduesimo secolo in una guerra spaziale combattuta con tutti i mezzi possibili, tra i quali i Mech. Solitamente siamo abituati a pensare ai giochi che coinvolgono Mech come a fps (vedi gli storici Machwarrior e l’italianissimo Iron Assaoult), questa volta però NCS contestualizza i Mach in uno sparatutto a scorrimento orizzontale molto molto particolare. La particolarità sta nell’approccio al gioco intuitivo ma ragionato. Sì perchè nell’originale Assault Suits Valken per SNES i controlli sono molto articolati: presentano diversi tipi di attacco, dove il pugno è più potente ma un raggio limitato lo sparo (di cui ci sono diversi tipi) ha un raggio maggiore ma una potenza inferiore, inoltre uno dei tanti dorsali è deputato alla parata (e si rivela un tasto fondamentale fin dal primo livello). Inoltre vi è il pulsante per saltare che, se premuto in maniera prolungata, funge da propulsore permettendoci di arrivare più in alto. Il rimanente tasto dorsale serve a bloccare la direzione dello sparo (estendibile a 360 gradi) permettendo di muoversi avanti e indietro mantenendone inalterata la direzione. Se i controlli appaiono complessi occorre tener conto che basta una manciata di secondi per capire che non è così ma che il tutto risulta immediato e comunque solo giocandoci si comprende che sono tutti ugualmente fondamentali per la nostra sopravvivenza.

Se i controlli sono ben curati non è da meno l’aspetto audiovisivo. La grafica è tra le migliori viste su SNES (e non sfigura neanche di fronte a un Neo Geo), gli sfondi sono ricchi di particolari e di diversi livelli di parallasse. Per non parlare delle animazioni dei Mech, curate nei minimi dettagli, pensate che quando si distruggono i Robots nemici si vedranno gli umani catapultarsi fuori e scappare: molto spesso sono i piccoli tocchi di classe che contribuiscono a rendere grande un videogioco. Le musiche sono anch’esse ottime e calzano a pennello con ogni stage. Interessante anche il fatto che i livelli si suddividono equamente tra sezioni di volo, dove ci spostiamo in tutte e otto le direzioni, e quelle sopraccitate di terra. Longevità? Beh, non è eterna ma la curva di difficoltà è ottimamente bilanciata e con tre crediti si fa una certa fatica a terminare il gioco.

…to Playstation TwoMi duole asserirlo ma, purtroppo, il gioco di cui vi ho appena parlato è “solo” Assault Suits Valken per Super Famicom, mentre il suo remake per PS2 appare essere solo una brutta e frettolosa copia. Brutta perchè esteticamente è davvero brutta. La grafica è stata portata in alta risoluzione ma appare sporca, ricca di aliasing e senza parallasse negli sfondi. Avete capito bene, i fondali ora non sono altro che dei poster incollati dietro l’azione di gioco: lascio alla vostra immaginazione l’effetto (orripilante) che ne viene fuori. E le musiche? Beh, sono dei maldestri remix di quelle originali. Fin quando si parla unicamente del comparto estetico le pecche possono passare in secondo piano se sono compensate da un ottimo sistema di controllo. E, signore e signori, i volponi di Masaya sono riusciti a peggiorare anche quello: il sistema di puntamento è cambiato (cosa che in certi frangenti complica notevolmente le cose) e la configurazione (perfetta) del Super Famicom è stata ridefinita con un’altra (piuttosto scomoda).Infine, ciliegina sulla torta, il livello di difficoltà è esponenzialmente aumentato fin dall’inizio rendendo un impressa di un certo spessore il superamento del primo livello. Ovviamente possiamo scordarci il premio di consolazione, ovvero in questo remake non è stato inserito il gioco originale. Bocciato: da tutti i punti di vista.

– Ottimo come sottobicchiere

– Perfetto come frisbee

– Bella copertina

– Grafica

– Sonoro

– Giocabilità

4.0

Assaults Suits Valken è un pessimo remake dello stupendo shooters originale. Trasforma tutti i suoi pregi in difetti ed inoltre non contiene neppure la versione originale (nata su Snes) del gioco. Una delusione da tutti i punti di vista che infanga il nome di un gioco che fu, a suo tempo, un mito. Se proprio vi piaceva il gioco procuratevelo su Snes…

Voto Recensione di Assault Suits Valken - Recensione


4