Recensione

Assassin's Creed: Revelations

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a cura di AleZampa

Ne ha fatta di strada il buon Ezio da quando lo abbiamo incontrato la prima volta, di bianco vestito sul palco dell’E3 nel giugno 2009. Quel ragazzotto dall’italiano stentato (non formalizziamoci su) ha avuto il grandissimo merito di portare il brand su vette forse insperate, spingendo Ubisoft a capitalizzare il più possibile con uscite annuali. Con Revelations, ultimo capitolo della saga approdato da ieri anche su PC, si chiude la storia di Ezio, un personaggio che, lo si voglia o no, ha segnato col suo carisma l’attuale generazione videoludica.

La lunga strada verso casaPer coloro i quali avessero vissuto su Saturno negli ultimi anni, o non abbiano particolarmente in simpatia gli action free roaming con protagonisti degli assassini, ecco un breve riassunto delle avventure della machiavellica trama targata Assassin’s Creed: tutto parte dall’antica lotta tra Assassini e Templari per il controllo di alcuni oggetti dotati di incredibili poteri, in grado di soggiogare la razza umana. Grazie a una macchina chiamata Animus, in grado di far rivivere a Desmond Miles, quello che sulla carta è il protagonista del titolo, i ricordi dei propri antenati, abbiamo ripercorso i momenti salienti della vita di Altair prima, ed Ezio dopo. Il primo capitolo della serie era dedicato ad Altair, Maestro dell’ordine, e grazie ai ricordi di Desmond abbiamo potuto rivivere la Terza Crociata del 1191 e il periodo di turbolenza, sopratutto tra Templari e Assassini, che ha portato in Terra Santa. Con Assassin’s Creed II abbiamo invece fatto un salto temporale notevole, facendo la conoscenza dell’italianissimo Ezio Auditore da Firenze. Complice l’incredibile successo del secondo capitolo, e la beltà (nonché varietà) di ambientazioni e scenari offerti dal rinascimento italiano, Ubisoft ha ben pensato di sfruttare il più possibile il suo nuovo personaggio di punta, creando due spin off (Brotherhood e Revelations appunto) che hanno fatto della storia di Ezio una trilogia, appassionante, che ha spesso coperto con la bellezza delle ambientazioni una mancanza di innovazione che non potrà più permettersi con il prossimo capitolo.Dicevamo di Ezio: vi ricordate il baldanzoso giovanotto tutto passione e desiderio di vendetta? Ecco, dimenticatelo in fretta. L’Ezio di questo nuovo capitolo ha ormai i capelli grigi, è il Maestro indiscusso del suo ordine e nella sua vita ci sono più domande senza risposta che certezze. Ed è proprio questo desiderio di conoscenza, di terminare quello che a suo padre non fu concesso che lo porta a Istanbul, per riuscire ad entrare nella biblioteca della fortezza di Masyaf, nella quale sembra che Altair abbia nascosto preziosissimi indizi che potrebbero aiutare la confraternita nella sua lotta contro i templari.

Una città da conquistareDopo aver fatto i compiti a casa ed esserci messi in pari con l’intricato universi di Assassin’s Creed, veniamo al gioco vero e proprio: tutti gli affezionati non ci metteranno molto ad ambientarsi nella bellissima Istanbul, con i suoi vicoli, i suoi giardini e la monumentale Santa Sofia a fare da testimone alla guerra tra Templari e Assassini, mentre per coloro che si affacciano per la prima volta con il prodotto Ubisoft diciamo subito che Assassin’s Creed altro non è che un action free roaming in terza persona, nel quale dovremo seguire una complessa (ma ben orchestrata) trama stratificata su diversi livelli, i cui due principali sono la risoluzione della faide all’interno della città e la ricerca delle chiavi in grado di aprire la biblioteca di Masyaf. Nonostante l’età, le doti atletiche di Ezio non sono per nulla diminuite, e saremo quindi in grado di effettuare tutti quei movimenti, fughe e assassinii che hanno reso celebre la serie. Il nostro arsenale, sempre più vario ad ogni episodio, si arricchisce di due elementi completamente nuovi: la lama uncinata e le bombe. Il primo simpatico gadget ci permetterà di rendere più fluide e veloci fughe e scalate, e ci darà la possibilità di usare particolari cavi posti sui tetti delle abitazioni, mentre il kit del piccolo bombarolo è la novità che più di tutte sarà in grado di tenerci impegnati: trovando infatti i diversi ingredienti in giro per Costantinopoli, potremo, una volta trovati gli appositi tavoli, creare una gran varietà di bombe, divise in tre categorie in base al loro scopo. Il set del piccolo chimico funziona, e le possibilità sono davvero molte, peccato che spesso tutti i nostri sforzi non verranno premiati da un’intelligenza artificiale ancora deficitaria e con qualche lacuna di troppo, ma su questo torneremo più avanti. Per il resto, il gameplay non presenta novità di particolare rilievo: oltre alla trama principale sono presenti le missioni secondarie che accompagnano Ezio sin da Firenze, come gli inseguimenti sui tetti, le uccisioni di obiettivi sensibili o la liberazione dall’influenza bizantina tramite l’eliminazione di un capitano nemico. Una volta conquista un’area nemica, e averla trasformata in un rifugio per assassini, potremo assegnarle una sorta di Capo Assassino, in grado di compiere missioni secondarie specifiche e difenderla in caso di attacco. Se infatti manterremo costantemente alto il livello di guardia dei nemici, questi assaliranno il nostro covo, e toccherà a noi difenderlo tramite semplici sezioni di tower defense, nelle quali dovremo piazzare i nostri adepti sui tetti di alcuni vicoli dell’aera, e, tramite l’aiuto di qualche barricata e qualche colpo di cannone, resistere all’attacco. Queste sezioni sono un buon diversivo, ma risultano decontestualizzate dall’economia del gioco, e si fanno dimenticare molto in fretta.Il sistema economico rimane quello classico già visto in Assassin’s Creed 2 e Brotherhood: tramite l’acquisto di alcune attività commerciali, che spaziano dai sarti ai librai, dagli studi medici ai fabbri, aumenteremo una nostra rendita fissa, che verrà depositata nel conto in banca di Ezio ogni venti minuti. Inutile dire che il sistema è ancora molto basilare, e basterà investire qualcosa all’inizio per non trovarsi mai a corto di soldi. Nel corso della ricerca delle chiavi ci imbatteremo inoltre in un graditissimo ritorno, quello di Altair, di cui sbloccheremo i ricordi andando avanti con la quest principale, prendendone il controllo per brevi e semplici sezioni acrobatiche, che compensano in termini di notizie interessanti (e momenti carichi di pathos) sulle trama quello che non riescono ad offrire in termini di gameplay. Di Ezio e Altair abbiamo parlato, ma Desmond? 

Dopo gli avvenimenti di Brotherhood qualcosa si è rotto nella psiche del nostro protagonista, e questo qualcosa lo ha portato ad entrare in un di programma di sicurezza dell’Animus, che gli permette di mettere ordine nella matassa dei suoi ricordi genetici e ritrovare l’equilibrio necessario a svegliarsi nel proprio corpo. Guidati dal Soggetto Sedici, già incontrato nei precedenti capitoli, iniziamo ad aggirarci per questo etereo luogo, e oltre al portale che ci permetterà di accedere ai ricordi di Ezio, troviamo anche degli altri passaggi che sbloccheremo solo col reperimento dei frammenti di memoria all’interno della storyline di Ezio. Questi daranno accesso ad alcuni ricordi chiave di Desmond, dalla nascita all’adolescenza al primo incontro con Abstergo e Animus, il tutto in ispirati (quanto fini a se stessi) ambienti, che affronteremo con una visuale in prima persona.

Poca sfidaPur attestandosi su altissimi livelli produttivi, il brand di Assassin’s Creed non ha mai fatto dell’elevato livello di sfida uno dei propri marchi di fabbrica. Se infatti è vero che le attività secondarie sono tante e varie, e che comprare tutti gli esercizi commerciali, raccogliere tutti gli armamenti e completare le missioni di gilda da una certa soddisfazione non si può altrettanto dire questo dell’intelligenza artificiale dei nostri nemici. Revelations purtroppo non fa eccezione, e si attesta sui medesimi livelli dei suoi predecessori, con quindi ancora interi gruppi di nemici che attaccano uno ad uno, inseguimenti goffi e in generale missioni abbastanza semplici, che finirete tendenzialmente al primo tentativo, spesso con la sincronizzazione al 100%. Un vero peccato, data l’opportunità sprecata con le bombe, ma pare evidente che ormai dovremo attendere il terzo capitolo per sperare in un restyling più corposo delle routine comportamentali nemiche. La campagna principale non vi porterà via più di otto/nove ore, che raddoppieranno qualora voleste battere palmo a palmo la città tra oriente e occidente, la quale pur bellissima non riesce a reggere in pieno il confronto con le Venezia e Firenze apprezzate nel primo titolo.Il comparto multiplayer purtroppo non compie gli sperati passi avanti che ci saremmo aspettati, rimanendo un simpatico passatempo che difficilmente catalizzerà la vostra attenzione per tantissimo tempo. Certo, le nuove modalità e i nuovi perk aggiunti non fanno che ampliarne l’offerta ludica, ma la chiara impressione è che il titolo sia pensato, progettato e finito per essere giocato in solitaria.

3D EzioIl comparto tecnico, così come per la versione console, è in costante evoluzione e miglioramento. I dettagli sul vestito e sulle armature di Ezio, ma in generale la qualità complessiva delle texture e del livello di dettaglio grafico è ottima, e segna un netto passo avanti da Brotherhood. Le animazioni, pur senza variazioni rispetto al passato, sono come di consueto complete e dettagliate. La gestione delle collisioni è invece tutt’altro che perfetta, e spesso ci troveremo a compiere delle azioni sul bordo in un cornicione in disaccordo con le leggi della fisica solo perché l’animazione è cominciata qualche metro in anticipo. La macchina di test è un Intel i5 750, equipaggiato con una scheda video GeForce 465 GTX e, nonostante non si tratti di una configurazione high-end, il titolo Ubisoft (che ha perso fortunatamente il fastidiosissimo DRM always-on e vi permetterà di giocarci senza esseri collegati a internet costantemente) si è comportato egregiamente, mantenendo, al più alto dettaglio grafico possibile, un frame rate variabile dai 45 ai 60 fps in base alla concitazione della scena, mai sceso al di sotto dei 35. L’effetto di bad clipping permane in alcune situazioni, ed è comunque evidente anche nella versione PC, che rimane in ogni caso la versione (indiscutibilmente) tecnicamente superiore grazie alla maggiore potenza delle macchine. Il titolo è compatibile con il sistema 3D Vision di Nvidia, che ha rilasciato proprio in queste ore una patch per correggere alcuni bug che affliggono la tecnologia.

HARDWARE

Sistema Operativo: Windows XP / Windows Vista / Windows 7 CPU: 1.8 GHz Intel Core2 Duo E4300 o 2.4 GHz AMD Athlon 64 X2 4600+RAM: 1.5 GB Windows XP / 2 GB Windows Vista, 7Scheda video: 256 MB DirectX 9.0c, Shader Model 3.0HDD: 12 GBSonoro: DirectX 9.0c

– Costantinopoli val bene una messa

– Gran numero di attività secondarie

– Ezio guadagna in carisma

– Nessuna sostanziale novità

– Intelligenza artificiale da rivedere

8.8

Fissare una cadenza annuale per un titolo non è il modo migliore per ingraziarsi il pubblico più esigente: se da una parte si può infatti offrire ai fan l’annuale dose di prodotto, dall’altra si tarpa inevitabilmente le ali alla creatività, e alla possibilità di cambiare davvero le cose tra un capitolo e l’altro.

Assassin’s Creed: Revelations riesce a incarnare perfettamente questo piccolo paradosso moderno.

Da un lato abbiamo un titolo anche quest’anno validissimo e solido, che offre una nuova ambientazione e un gameplay rodato e divertente, dall’altra non porta con sé alcuna sostanziale innovazione, e non riesce nemmeno a correggere alcuni degli errori storici della serie.

Se amate la saga, nulla vi impedirà di godervi il capitolo conclusivo delle avventure di Ezio, e pascervi della strepitosa Istanbul, perché girare per i vicoli e le cupole della città è un’esperienza che, nonostante la cadenza annuale di cui sopra, sa sempre regalare emozioni.

Voto Recensione di Assassin's Creed: Revelations - Recensione


8.8