Recensione

Arx Fatalis

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a cura di Ryuken

Dopo i buoni trascorsi su PC Arx Fatalis approda anche sulla console di casa Microsoft ancora poco ricca in fatto di giochi di ruolo. Infatti, dopo l’ottimo Morrowind ben poco di interessante si è visto e giocato in campo rpg e gli amanti del genere cominciavo a scalpitare nell’attesa di qualcosa di nuovo. Riuscirà questo Arx Fatalis ad imporsi come miglior GDR sulla X verde? Continuate a leggere e lo scoprirete.

La storiaCome tutti sappiamo un buon rpg incomincia da uno storyline coinvolgente e appassionate e sotto tale punto di vista il prodotto Atari non delude, vediamone i retroscena:Molti, moltissimi anni fa, le razze vivevano all’esterno, riscaldate dalla luce del sole ed a continuo contatto con qualcosa di immenso chiamato cielo blu. L’uomo era libero di coltivare senza l’aiuto della magia e sulla propria testa circolavano strani agglomerati di vapore bianco.. poi un giorno, per motivi ancora apparentemente inspiegabili, il sole venne oscurato ed il pianeta Arx cadde in preda alle glaciazioni, alle pestilenze, alla morte. L’ombra e l’orrore si abbatterono violentemente sul nostro pianeta e i pochi che non morirono congelati, si rifugiarono nelle viscere della terra, nelle miniere. Ebbe cosi’ inizio l’eta oscura, dominata dal dio del caos Akbaa ed il suo sacerdote Iserbius, tristmente noto per essere cultore dei riti con sacrifici umani. Dopo esserci svegliati, guarda caso in una delle remote “sale d’aspetto” per i rituali di Iserbius, completamente privi di memoria, dovremo riuscire a raggiungere il livello superiore, ove vivono gli umani. Da quel momento, le sorti del pianeta Arx saranno interamente nelle nostre mani.

GameplayArx Fatalis si inserisce in quel filone di RPG nel quale si fondono diversi stili di gameplay, da quelli di Diablo e Baldur’s Gate a quelli dei GDR in terza persona come Gothic e per finire con titoli come Morrowind.L’avventura parte all’interno di una prigione Goblin, dalla quale si dovrà tentare di evadere. Il particolare che salta subito all’occhio, è l’immensa quantità di oggetti con i quali è possibile interagire. Ovviamente non tutti saranno utilizzabili, però questo fattore contribuisce sicuramente a rendere più reale l’ambiente di gioco. Il titolo è strutturato in prima persona con diverse modalità: osservazione, combattimento, magia.Nella modalità osservazione ci muoveremo liberamente per il mondo sotterraneo di Arx Fatalis, con la possibilità di raccogliere oggetti nell’inventario ed interagire con oggetti e personaggi. Nella modalità combattimento visualizzeremo la nostra arma (la prima arma sarà il femore) ed avremo modo di infliggere colpi agli avversari in visione sparatutto. Infine, nella modalità magia, vedremo il nostro braccio dal quale fuoriesce un raggio energetico multicromatico e che dovremo muovere esattamente per imparare le magie, solo dopo aver raccolto le rune necessarie; per utilizzare la magia in seguito sarà necessario richiamarla con l’apposito comando. Il sistema di controllo, ad onor del vero, non regge il confronto con la controparte PC ma c’è da dire che gli sviluppatori hanno fatto di tutto per rendere il pad Xbox un buon sostituto del tandem tastiera mouse. A livello di interazione con i personaggi, proprio come nella versione PC, il gioco lascia a desiderare, infatti, non potrete prendere parte attiva nei dialoghi ma solo assistervi da spettatori!! Lodevole invece la grade interazione con gli oggetti e gli ambienti di gioco.

Grafica e sonoroDal punto di vista grafico il gioco non è all’altezza di Xbox, la componente visiva appare piuttosto scarna apparendo oltremodo datata per un sistema a 128 bit, basti pensare al fatto che manca un qualsivoglia sistema di ombreggiature e che la palette scelta per i colori poteva contenerne un numero maggiore. I poligoni su schermo sono in un numero sufficiente per far apparire l’insieme piuttosto realistico ma non bastano per non rendere un po’ troppo spigolosi i personaggi e gli ambienti, i quali sono ricoperti da delle texture che non fanno di certo urlare al miracolo, stesso discorso per le animazioni che si presentano sufficientemente ben realizzate ma non convincono in pieno. Sul fronte fluidità il tutto scorre via piuttosto bene senza intoppi o scatti vistosi dell’engine poligonale. Discorso opposto, invece, va fatto per il sonoro che presenta colonne evocative e molto ben orchestrate contrapposte ad effetti sonori e ad un doppiaggio ben riusciti.

LongevitàPer essere apprezzato questo gioco deve essere testato piuttosto a lungo, infatti, il sistema di controllo un po’ macchinoso e lo scarno aspetto grafico potrebbero far indispettire non solo il giocatore medio ma anche l’appassionato del genere. Una volta passate “indenni” le prime ore si comincia ad intravedere la vera pasta del prodotto Atari che grazie alla storia e agli sviluppi coinvolgenti saprà darvi delle soddisfazioni e tenervi attaccati per un bel po’ al monitor visto anche il grosso numero di livelli da visitare.

-Bel gioco di ruolo

-Buono storyline

-Un gioco molto gradevole per gli amanti del genere

-Aspetto grafico da migliorare

-Mancano gli effetti d’ombreggiatura

-Morrowind è ancora il migliore

7.5

Arx Fatalis si presenta come un gioco più che discreto, ma, come succede in molti casi, la conversione da PC a console non funziona in pieno. A occhi esperti non possono sfuggire una struttura grafica non perfettamente adattata e pensata per Xbox che fa apparire l’aspetto puramente estetico del gioco sotto la media per la console a 128 bit Microsoft. La storia e la struttura del gioco sono tali da appassionare coloro i quali mangiano pane ed rpg a colazione mentre per il resto della popolazione ludica questo titolo è assolutamente da provare prima di azzardarne un’eventuale acquisto. Una cosa è certa: il migliore in campo “ruolistico”, su Xbox, rimane ancora Morrowind.

Voto Recensione di Arx Fatalis - Recensione


7.5