Recensione

Armored Core 4

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a cura di Star Platinum

Chiunque sia appassionato d’animazione giapponese, con particolare riferimento alle serie robotiche, sicuramente avrà atteso con molta impazienza l’uscita di Armored Core 4, serie ormai ben nota a tutti gli appassionati di videogames sin dal 1997, quando vide la luce ottenendo subito un successo tale da decretare la nascita di molti altri episodi. In occasione del decimo anniversario della nascita, il giocatore si ritroverà nuovamente impegnato in una lotta senza tregua per conquistare la libertà per la razza umana, ma per riuscirci dovrà prima di ogni altra cosa difendere sè stesso e portare a casa la propria pelle dai campi di battaglia. Ma adesso basta perdersi in chiacchiere, salite a bordo dei vostri Mech e preparatevi all’azione.

Metallo e sangueLa storia attorno alla quale si articola la complessa trama di Armored Core 4 non può certo definirsi originale, nonostante durante la fase di realizzazione trapelarono incoraggianti informazioni che lasciavano ben sperare per il prodotto finale. Nonostante questa premessa, pare corretto fare un passo indietro per raccontare, a chi non avesse mai giocato ai precedenti capitoli, un po’ di retroscena. In realtà, pur nel suo storyline sostanzialmente simile al passato, il gioco riesce a risultare interessante e l’introduzione iniziale riesce a fornire i giusti elementi di coinvolgimento, necessari a far immedesimare il giocatore nella vicenda. In un prossimo e inquietante futuro, l’avanzato sviluppo tecnologico in campo bellico ha portato ad una guerra nucleare che ha decimato la popolazione mondiale rischiando di spazzarla via dalla faccia del pianeta. Dichiarandosi come salvatori del mondo, sei grandi corporazioni capeggiate da ricchi uomini assetati di potere uniscono le proprie forze in apparenza per ristabilire l’ordine e la pace, ma sfruttando a loro vantaggio le potenti macchine robotiche denominate Armored Core, soggiogano la razza umana in schiavitù utilizzando il resto degli abitanti per i propri interessi e senza attribuire alcun valore alle loro vite. Quando però la situazione sembrerà definitivamente compromessa e non si vedranno più spiragli di salvezza, entrerete in gioco voi, giovane e determinato pilota che riuscirà ad entrare in contatto con un’organizzazione sovversiva chiamata Ravens, formata da individui intenzionati a cambiare il destino del mondo e con l’obiettivo di restituire a ognuno libertà. Tra le modalità di gioco presenti, quella principale è rappresentata dalla Campagna, che vi permetterà di prendere parte ad una serie di missioni (trentasette in totale) in cui dovrete portare a compimento alcuni obiettivi primari legati alla storia, con la possibilità di poter assistere a numerose sequenze filmate oltre che a dei briefing di presentazione che serviranno per calarvi maggiormente nell’atmosfera del titolo. Dettagli scenografici più che elementi realmente utili ad arricchire il gameplay, ma comunque apprezzabili nonostante avremmo preferito una maggior cura per quel che riguarda l’aspetto tecnico e, come avremo modo di parlarne a breve, del gameplay.

Piccole intelligenze artificiali cresconoUna volta avviato il gioco per la prima volta, e prima di poter accedere alle missioni presenti, sarà necessario prendere parte all’immancabile modalità Tutorial, che vi istruirà circa le principali tecniche di combattimento e le azioni effettuabili in chiave difensiva e offensiva. Niente di particolarmente complesso e indicazioni che tutto sommato potevano anche essere apprese in altro modo, considerando che il gioco appare molto immediato, miscelando una forte componente d’azione sostanzialmente frenetica e serrata ad una struttura mai particolarmente impegnativa o da richiedere riflessioni approfondite o strategie degne di una vera e propria simulazione. I compiti da svolgere si riassumeranno in azioni molto (troppo?) immediate e nonostante i movimenti dei Mech non appaiano ancora fluidi come ci si potrebbe attendere da una console di next generation, ogni cosa scorre via in modo sufficientemente semplice e dopo breve tempo sparare a qualsiasi cosa in movimento diventa una pratica irrinunciabile, anche se non offrirà più nulla d’interessante dal punto di vista del coinvolgimento.

Lezioni di guidaLa risposta ai comandi è sostanzialmente precisa e anche le informazioni visualizzabili a partita in corso appaiono ben implementate. Lo schermo fornirà infatti tutti gli indicatori relativi alle munizioni a vostra disposizione, l’energia vitale, il livello di carica del boost di cui disporrete per gli spostamenti che necessiteranno di maggiore rapidità e il radar che mostrerà la vostra posizione e quella delle unità in avvicinamento. Il target del bersaglio sarà gestito attraverso lo stick analogico di destra, in grado d’interagire con il nemico più vicino a voi fino a segnalarvi la distanza migliore per poter effettuare degli attacchi critici. Il resto della configurazione dei comandi è molto standard: attraverso la levetta di sinistra potrete muovervi, i pulsanti A, B e X controlleranno l’armamento a vostra disposizione, Y gestirà la riserva d’energia per gli scatti mentre invece i pulsanti dorsali e i grilletti saranno utilizzati rispettivamente per il cambio delle armi e per effettuare gli slanci in accelerazione. Nonostante la possibilità di potersi muovere per piccoli tratti utilizzando una velocità superiore alla norma, bisogna ammettere che la legnosità di certi movimenti non può essere derivante solo da un puro fattore di dimensioni e pertanto sarebbe stata gradita una maggiore fluidità per quel che concerne l’engine poligonale che in alcune situazioni non pare cavarsela brillantemente. Un elemento degno di nota e che farà felice gli appassionati di robot consisterà nella possibilità di poter editare e personalizzare molte parti dei Mech rendendoli sempre più vicini alle vostre esigenze, sia a livello estetico che di armamento e ponendoli quindi nelle condizioni di poter affrontare anche gli scontri più difficili alla pari o quasi con il nemico, fattore che influenzerà notevolmente non solo i vostri risultati ma anche il coinvolgimento che ne ricaverete dall’esperienza.

Non ci sono più i Mech d’una voltaIl character design delle unità a disposizione è effettivamente di buona qualità e nonostante lo stile di alcuni mezzi sia generalmente più orientato verso le linee di un gigantesco tank più che di una vera e propria unità antropomorfa, ognuno riuscirà a trovare elementi di proprio interesse all’interno del fornito negozio virtuale presente nel gioco. Ad ogni missione completata vi saranno rilasciati dei bonus in base ai vostri comportamenti e al tempo che avrete impiegato per completare gli obiettivi. Va precisato in tal senso, che purtroppo non ci saranno vere e proprie novità degne di nota e nonostante la presenza sempre crescente di nemici d’affrontare e meglio armati, le azioni da svolgere saranno fondamentalmente molto simili tra loro, portando ad una perdita d’interesse che influirà non poco sulla vostra voglia di portare a termine un’avventura piacevole ma mai davvero impegnativa, specialmente dopo che elaborerete le giuste strategie in relazione all’approccio che deciderete d’adottare. In soccorso al giocatore arriva fortunatamente la modalità online, che vi permetterà di sfidare altri avversari attraverso un Deathmatch da disputarsi in single player oppure a squadre. Potrete utilizzare i vostri Mech personalizzati e scambiare con gli altri utenti le parti ottenute attraverso la campagna, migliorando costantemente le parti in vostro possesso. La bellezza delle sfide online risolleva parzialmente una situazione non esattamente positiva, anche se pure in questo caso non sarebbe stato pretendere troppo la possibilità di poter partecipare a missioni appositamente studiate per l’occasione. La realizzazione tecnica di Armored Core 4 è costruita da alcuni aspetti positivi, ma anche da evidenti lacune che è giusto sottolineare. La cura con cui sono stati realizzati i Mech e in generale le unità di combattimento presenti all’interno del gioco è davvero elevata e ben visibile grazie a un design di ottima qualità, animazioni convincenti ed esplosioni molto realistiche. Purtroppo il rovescio della medaglia consiste in delle ambientazioni davvero mediocri che impoveriscono di molto la situazione, proponendo livelli scarni e privi di elementi poligonali, strutture o altri edifici, ma riducendo il tutto ad una serie sconfinata di veri e propri deserti in cui le texture sono quanto di peggio si sia visto negli ultimi tempi e dove è praticamente impossibile interagire con il minimo elemento dello scenario se non attraverso danni che non saranno mai reali e generati casualmente ma sempre corrispondenti ad aree specifiche soggette a trasformazione. Gli effetti di luce sono poveri di dinamicità e contribuiscono a rendere ogni cosa piatta e mai realmente illuminata in modo credibile e convincente, ma ottenendo un effetto artificiale che mal si adatta ad ambientazioni aperte e non artificiali. Stessa cosa dicasi per il sonoro, discreto per quel che riguarda gli effetti presenti, ma scarso in termini di brani e doppiaggio dei personaggi. La giocabilità è su discreti livelli, se si fosse scelto un gameplay più vario e meno ancorato a missioni davvero troppo simili tra loro i risultati sarebbero potuti essere decisamente più appaganti, ma con quello che costa un gioco al giorno d’oggi simili scelte appaiono ben più d’un azzardo e non possono essere tollerate, specialmente quando si parla di un prodotto tanto atteso e destinato a una console di next generation.

– Possibilità di customizzare i Mech

– Discretamente divertente

– Buon numero di missioni…

– Tecnicamente si poteva fare molto meglio

– Gameplay mai davvero coinvolgente

– …peccato che siano troppo facili da completare

6.5

Armored Core 4 è il classico esempio di come alle volte non basti una console potente per produrre un titolo di successo, ma siano necessarie capacità di programmazione e idee come elementi portanti. Il titolo sarebbe potuto essere un gioco molto interessante e coinvolgente, soprattutto per gli estimatori della serie e per chi ama il genere robotico, ma a causa di una realizzazione tecnica per molti versi mediocre e ad una meccanica troppo lineare e poco aperta ad esplorare nuove possibilità, il rischio di perdere interesse dopo breve tempo esiste e non può essere trascurato. La modalità online risulta divertente e ben pensata, ma da sola potrebbe non bastare a giustificare l’acquisto di un prodotto insipido e che di next generation ha davvero molto poco.

Voto Recensione di Armored Core 4 - Recensione


6.5