Recensione

Arkanoid Returns

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a cura di Zephiro

Descrivere un titolo come Arkanoid Returns è un compito non semplice. Sviscerare il suo gameplay unico per giudicare quello che a tutti gli effetti rappresenta un pezzo importante nella storia dei videogames, non è affatto immediato. Ci si può perdere dinnanzi ad una grafica non più al passo coi tempi, oppure studiare la sua formula così semplice quanto, all’apparenza, banale, e rischiare di stravolgere così alcune delle fondamenta dei videogiochi stessi. E’ bene dirlo da subito, infatti, il titolo Taito in questa sua incarnazione per Playstation non è cambiato di molto, ma è altrettanto bene ribadire che, in fin dei conti, è stato meglio così. Curiosi di sapere il perchè ? Seguiteci e ne scopriremo assieme i motivi.

Una barra, una pallina e tanti mattonciniChiunque non abbia vissuto su un pianeta diverso dalla Terra dovrebbe almeno conoscere le basi di Arkanoid. Sia perchè la sua formula ha mietuto successi in lungo e in largo per le sale-giochi di tutto il globo, sia soprattutto perchè è stata imitata in ogni sua variante possibile. Il succo del gameplay è semplicissimo : ogni livello è composto da un certo numero di mattoni colorati, da abbattere con una pallina più l’ausilio di alcuni bonus, per distruggere i suddetti blocchi occorre lanciare la pallina tramite una barra posta nella parte bassa dello schermo. Ecco le componenti fondamentali (ed uniche) della formula di Arkanoid, ovvero una barra, una pallina e tanti mattoncini. La difficoltà sta nel non far cadere la pallina al di là della barra, nulla di più semplice da capire, nulla di più complesso andando avanti nel gioco. Ogni volta che la pallina impatterà su di un oggetto, blocchi o limiti del quadro, essa rimbalzerà assumendo, col tempo, velocità sempre maggiori. Inizialmente, infatti, la velocità di gioco sarà piuttosto moderata, anticipare la possibile direzione della pallina di conseguenza sarà piuttosto semplice, così come capire i movimenti da compiere per indirizzare il colpo su determinati bersagli. Andando avanti , invece, la velocità si innalzerà gradualmente, costringendo il giocatore a manovre frenetiche per inseguire la pallina e non rischiare il game over prematuro. Per semplificare il compito, ci saranno dei bonus utili ad avanzare nei livelli (espressi sotto forma di lettere che cadranno dall’alto) come ad esempio il più classico dei mitragliatori, o un allungamento della barra, una sorta di colla per far attaccare la pallina, e altri ancora. Non mancano le controparti negative, che potranno ridurre la barra, moltiplicare le palline aumentandone la velocità, o rallentamenti della barra. Se non dovesse bastare a rendere il tutto più difficile, ecco poi spuntare a partire da alcuni livelli in poi, dei nemici il cui duplice scopo sarà quello di ostacolare la traiettoria della pallina e quello di togliervi una vita una volta raggiunta la barra. Ci saranno, inoltre, alcune categorie di mattoncini che richiederanno più colpi per essere distrutti, ed altri completamente invulnerabili, destinati solo come ostacolo. Ciò che incredibilmente rende il titolo una vera droga è il sistema di controllo ridotto all’osso, semplicemente due direzioni da prendere per spostare la barra, e un tasto quando si può usare il mitragliatore. La precisione assicurata dal joypad è assoluta, non ci sono ritardi o incertezze, garantendo lo stesso appeal della controparte da sala giochi coadiuvata da un innovativo controller analogico a forma di manopola. Ad un certo punto, spostare la barra diverrà un’azione quasi istintiva come se si manovrasse una parte del proprio corpo.

Fra le novità di questa versione per Playstation troverete il rinnovato comparto multiplayer, grazia al quale sarà possibile far unire un amico ed affrontare così tutti i livelli del gioco. Ovviamente ciò rende in alcuni casi, i livelli ancora più complicati, poichè occorrerà non imbrogliarsi nell’inseguire la pallina, richiedendo un buon affiatamento. Inutile dire che in questa modalità il gioco guadagna parecchio in termini di divertimento e longevità. Una volta terminati i moltissimi livelli, infatti, non si avranno molti stimoli a riprenderli, salvo quello di tentarli assieme ad un altro giocatore cambiano decisamente i tempi ed i modi di gioco.

Comparto tecnicoNonostante quasi nessun puzzle game brilli sotto l’aspetto puramente audio-visivo, l’impatto con Arkanoid Returns è piuttosto deludente sulle prime. Graficamente, infatti, il gioco si presenta allo stesso modo della controparte arcade, con sprite bidimensionali colorati e nulla più. I fondali, non più fissi, sono semplici figure di sfondo senza particolari lodi. Il sonoro alterna effetti buoni dal sapore storico come il mitico rimbalzo della pallina scandito da una eco memorabile, ad atri meno riusciti e più gracchianti. Le musiche, nel complesso, non brillano per originalità ma si sposano bene con quanto avviene a schermo, divenendo via via più incalzanti con il ritmo di gioco. Per il resto non c’è molto da dire, graficamente il gioco non regge nemmeno con altri esponenti del genere sulla console Sony, tuttavia farsi ingannare da un aspetto retrò sarebbe sicuramente un errore.

La giocabilità ed il feeling di Arkanoid hanno segnato la storia dei videogiochi. Seguendo le impronte dell’antenato Pong, il titolo Taito, riesce a costruire una formula di gioco accattivante, non banale e immediata. Tutto il suo antico splendore è riprodotto pari pari in questa sua versione per Playstation, che pur non brillando sotto il profilo visivo, si attesta come uno dei seguiti meglio riusciti della serie.

– Formula unica ed immediata..

– Multiplayer coinvolgente

– Tantissimi livelli

– ..che rischia di sentire il peso del tempo

– Graficamente sottotono

7.5

Come anticipato precedentemente, la giocabilità di Arkanoid Returns non è stata modificata in alcun modo, tranne nell’aggiunta di qualche inedito bonus, e della possibilità di giocare assieme a qualche amico, raddoppiando il divertimento, ma anche la complessità. Chiunque abbia amato, ed ami tuttora, il gameplay quasi ipnotico dello storico titolo Taito, sa dunque cosa aspettarsi, per gli altri, invece, potrebbe rivelarsi una gradita sorpresa a patto di non farsi influenzare troppo da un comparto tecnico che oramai risulta piuttosto obsoleto.

Voto Recensione di Arkanoid Returns - Recensione


7.5