Recensione

Anarchy Reigns

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a cura di FireZdragon

Bramato, provato, rimandato e poi piombato all’improvviso sul mercato a prezzo ridotto. Questa è grossomodo la storia alle spalle di Anarchy Reigns, titolo prodotto da SEGA e sviluppato da Platinum Games che negli ultimi mesi ha fatto molto parlare di sé, vuoi per il roster potenzialmente devastante che si trascina dietro vuoi per la capacità dei ragazzi di Platinum di non sbagliare mai un colpo.Bayonetta, Vanquish e Mad World in un modo o nell’altro hanno sicuramente lasciato il segno in questa generazione videoludica ed era quindi naturale l’interesse intorno a questo nuovissimo brawler game dalle forti tinte multigiocatore, una visione originale e a tratti completamente folle dei picchiaduro a cui siamo abituati.

Welcome to this Mad WorldLa storia che fa da collante alla campagna per giocatore singolo non è certo tra le più fantasiose che abbiamo avuto modo di vivere. In un mondo devastato da armi chimiche e biologiche le potenze mondiali sono ormai divise in mega corporazioni e l’umanità ha subito terribili mutazioni genetiche, tanto da dover ricorrere a nano macchine e tecnologia cyborg per rimpiazzare arti mancanti e ripristinare il DNA danneggiato. In questo clima di forti tensioni mercenari e cacciatori di taglie combattono durissimi scontri per guadagnarsi da vivere e noi, ovviamente, saremo uno di questi.Il protagonista principale è nientemeno che il tarrissimo Jack Cayman, già attore nel violentissimo Mad World, titolo dallo stile unico citato in apertura e apparso qualche anno fa su Nintendo Wii, affiancato dalla sua collega Amala con il compito unico di acciuffare il cattivone di turno, tale Maximilian, possibilmente vivo.Ovviamente non saremo gli unici sulle sue tracce e vecchie conoscenze come il Barone Blacker così come personaggi inediti si inseriranno di continuo nella narrazione, dando vita a simpatici siparietti di intermezzo e formando al contempo un roster di sedici combattenti.La campagna per giocatore singolo è divisa in due tronconi ben distinti, definiti area nera e area bianca, uno da giocare interamente con Jack e l’altro con il novello Leo, classico bonaccione agile e snello, e membro elité di una squadra di specialisti chiamata DPS, anch’essa sulle tracce di Max.La campagna è strutturata in maniera davvero semplicistica con macro aree di gioco, divise per continenti, nelle quali brutalizzare qualsiasi cosa ci capiti a tiro. Similarmente a quanto accade nel genere musou la mappa verrà ben presto invasa da scagnozzi mutanti di diversa forma e potenza pronti a farsi malmenare, con l’unico scopo di far salire le nostre combo e, conseguentemente, anche il nostro punteggio. Quando questo supererà una soglia minima, solitamente fissata ogni centomila punti, si attiverà una missione speciale in un’area istanziata, con obiettivi particolari grazie alla quale potremo incrementare in maniera considerevole il nostro score. Di queste missioni ne esistono fondamentalmente due tipologie, quelle comuni, segnalate da un indicatore verde e liberamente ripetibili e quelle associate alla trama principale, arancioni e completabili solo una volta per partita. La varietà è buona e spesso esula dal semplice combattimento, andando a ricercare altri modi per divertire il giocatore, talvolta facendogli imbracciare un fucile da cecchino con proiettili infiniti o gettandolo in sessioni di Death Ball, uno sport che a quanto pare va veramente fortissimo in questi tempi bui. Non mancheranno ovviamente le boss fight con mostri giganteschi e con gli altri personaggi, di difficoltà crescente, che terranno il giocatore impegnato per circa otto ore fino al completamente di entrambe le ramificazioni.Per aumentare la rigiocabilità Platinum ha inserito all’interno delle diverse zone collezionabili sparsi qua e là e le classiche medaglie di fine missione, così da incentivare i novelli maestri della dura arte della strada a raggiungere l’ambito platino.

Boom headshot!Le meccaniche di gioco per quanto riguarda il combattimento sono basilari e prive di tecnicismi ricercati. Le combinazioni sono composte principalmente da colpi veloci, potenti e prese, eseguibili tutti con la semplice pressione di un tasto, senza quindi mezzelune o combinazioni del dpad ricercate. A queste si aggiungono poi le abilità speciali eseguibili tramite l’arma killer di ognuno dei protagonisti, la possibilità di effettuare uppercut e colpi in picchiata e la particolare Furia, una sorta di rage mode attivabile dopo aver sferrato un determinato numero di colpi che vi renderà dannatamente veloci e potenti.Il tutto è comunque egregiamente spiegato nel tutorial e per prendere la mano i giocatori potranno cimentarsi nella comoda modalità addestramento, utile ad affinare le tecniche prima di gettarsi nelle numerose modalità online.Già perché il cuore di Anarchy Reigns risiede nelle numerose opzioni competitive, vero e proprio fulcro del titolo Platinum Games. Ovviamente non potevano mancare le classiche modalità arena deathmatch, sia a squadre sia in scontri tutti contro tutti fino a sedici giocatori, ma compaiono in lista anche interessanti novità grazie all’introduzione di partite di cattura la bandiera a tre squadre, survival cooperativo e ancora sfide al già nominato Death Ball.Prima di ogni match sarà possibile scegliere il proprio personaggio liberamente, selezionando il colore dell’armatura e un’abilità speciale da portare sul campo di battaglia. Come nei più recenti FPS sono infatti presenti perk specifici atti ad aumentare alcune nostre capacità in determinate situazioni, nulla di estremamente rilevante in termini di gameplay ma comunque utile a fornire un po’ di varietà tra i combattenti in gioco. Lottatori veloci e massicci sono estremamente differenziati sia per quanto riguarda i danni in grado di causare sia relativamente alla resistenza, ma purtroppo si notano diversi sbilanciamenti verso alcuni personaggi. L’adorabile Bayonetta per esempio, sbloccabile tramite un codice speciale presente all’interno della limited edition, è davvero pericolosissima dato il raggio dei suoi attacchi ma le prese del giovane Bull, semplicissime da portare a segno, fanno veramente impallidire per il danno causato.Certo, esistono sempre i counter, ma premere al momento giusto il tasto dedicato in momenti così concitati non è facile, soprattutto se sono in campo anche agenti non controllabili come bombardamenti, terremoti o NPC.Nelle Battaglie Reali infatti saranno molti gli elementi di disturbo introdotti in maniera regolare durante gli scontri, siano questi semplici lottatori controllati dall’ia o oggetti lasciati cadere dal cielo in grado, questi si, di cambiare letteralmente faccia agli scontri.Scudi, fucili, bombe incendiarie e dozzine di altri gadget saranno a disposizione dei giocatori più abili e veloci nel raccoglierli che potranno sfruttarli così a loro favore per accumulare ancora più punti.Il sistema di punteggio terrà in considerazione il numero di colpi da voi portati, le uccisioni dei nemici e il loro posizionamento in classifica. Al contempo sottrarrà punti ad ogni morte rendendo le partite sempre molto avvincenti e in bilico fino alla fine, anzi oltre. Già perché non basterà fare una prestazione ottima in campo e svettare su tutti come punteggio ma si dovranno anche soddisfare tutta una serie di condizioni che doneranno punti extra nel post match, punti che spesso potrebbero smentire il verdetto del campo. Utilizzare il maggior numero di oggetti per picchiare gli avversari, dare il maggior numero di colpi o ucciderne in gran quantità sono solo alcuni traguardi ma una buona decina vi attendono in game.

Ah le gioie dell’alta definizioneTecnicamente Anarchy Reigns ha alti e bassi con ambientazioni poco curate, nonostante le arene siano davvero ampie, ma altresì modelli di personaggi ben fatti e animazioni tutto sommato discrete anche se qualche sforzo in più relativamente all’impatto dei colpi sul bersaglio si sarebbe potuto fare. Non fanno gridare al miracolo soprattutto i nemici standard e i veicoli, davvero di grossolana fattura. Davvero superba invece la musica, con una colonna sonora adrenalinica e capace di sposarsi alla perfezione con l’azione di gioco. Anarchy Reigns tuttavia ha una grandissima pecca che non può passare inosservata, è assolutamente privo di qualsivoglia modalità di gioco multiplayer in locale, davvero una mancanza inspiegabile per un titolo che avrebbe potuto benissimo ospitare una campagna coop e scontri fianco a fianco anche in modalità split screen.

– Tantissime modalità online

– Prezzo budget

– Finalmente qualcosa di diverso dal solito

– Meccaniche semplici ma efficaci

– Possibilità di allenarsi contro i BOT

– Completamente localizzato

– Tecnicamente non eccelso

– Sbilanciamento di alcuni lottatori

– Manca il multiplayer offline

– Una maggior differenziazione tra le combo dei diversi personaggi non avrebbe guastato

– Telecamera non sempre perfetta

8.0

Anarchy Reigns segna un altro punto sul tabellino di marcia dei Platinum Games, anche se questa volta non del tutto pieno. I personaggi, per la maggior parte, sono carismatici e sicuramente vi convinceranno e oltre alla decina di ore di gioco single player il multi vi saprà tenere davvero incollati nonostante meccaniche di combattimento non ricercatissime. La parola d’ordine rimane quindi divertimento e tra battute, caos e situazioni demenziali il titolo ve ne saprà offrire davvero a manciate.

Voto Recensione di Anarchy Reigns - Recensione


8